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sabato 14 marzo 2015

RIFORME COSTITUZIONALI - MA COS'E' LA DESTRA, COS'E' LA SINISTRA??? UNA SORPRESA CHE NON VI ASPETTERESTE MAI...

Salve gentili lettori.

In questo articolo vorrei dedicarmi nuovamente alle riforme costituzionali, ma non attraverso i metodi divulgativi che ho provato ad impostare in articoli precedenti. No! Questa volta supererò il contenuto delle riforme che andranno ad incidere sulla carta costituzionale e cercherò di prendere da un'altra prospettiva la medesima problematica. 
Sarà una prospettiva storica, di confronto parlamentare di vecchia annata. Si sa, i documenti sono li per essere rivisitati, ed allora perché non farlo???

Vi lascio comunque, per l'ennesima volta il link dell'articolo sulla riforma costituzionale (link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/02/riforme-costituzionali-il-contenuto-il.html).

Vi auguro una buona lettura.

La mancanza di un metodo parlamentare realmente democratico e rispettoso delle opposizioni è stato il percorso che ha seguito il governo Renzi durante l'iter parlamentare che ha ormai incardinato il risultato finale della riforma costituzionale. E' inutile negarlo. Un mese fa la maggioranza, nonostante la protesta che portò TUTTE le opposizioni ad abbandonare l'aula, hanno continuato a votarsi la loro riforma costituzionale, in contrasto con quelli che furono i principi della prima assemblea costituente (che vedremo nel seguente articolo).
A pagare sarà non tanto l'opposizione ed il Movimento 5 stelle, che potrà rivendicare una dura battaglia e tante aperture al dialogo proposte ma andate in fumo. Il Movimento 5 stelle esce sempre a testa alta. Ma a pagare sarà il popolo. Ma fortunatamente, grazie all'articolo 138 della carta costituzionale, che venne protetto dal Movimento 5 stelle nel 2013 dal tentativo di modifica dell'allora Governo Letta, ora potremo combattere in preparazione del referendum confermativo, e sarà li che dovremo dare il meglio di noi stessi per rivendicare le nostre posizioni.

Ma andiamo oltre.


Oggi vorrei proporvi la lettura di un intervento parlamentare molto, molto interessante, datato 20 ottobre 2005. Si era in dichiarazione di voto finale della riforma costituzionale del governo Berlusconi. Vi chiedo di leggere queste parole e di portarle avanti nel tempo di 11 anni, al 2015. Vi ho sottolineato la parte principale, dopo un passaggio introduttivo di carattere storico sull'assemblea costituente che portò all'approvazione della Costituzione italiana del 1948.

Questo è un grandissimo discorso, che avrei portato avanti anch'io.

"Signor Presidente, tra la metà del 1946 e la fine del 1947, in quest'aula, si è esaminata, predisposta ed approvata la Costituzione della Repubblica. Con l'attuale Costituzione, che vige dal 1948, l'Italia è cresciuta, nella sua democrazia anzitutto, nella sua vita civile, sociale ed economica. In quell'epoca, vi erano forti contrasti, anche in quest'aula. Nell'aprile del 1947 si era formato il primo governo attorno alla Democrazia Cristiana, con il Partito comunista e quello socialista all'opposizione. Vi erano contrasti molto forti, contrapposizioni che riguardavano la visione della società, la collocazione internazionale del nostro paese. 

Vi erano serie questioni di contrasto, un confronto acceso e polemiche molto forti. Eppure, maggioranza e opposizione, insieme, hanno approvato allora la Costituzione. 

Al banco del Governo, quando si trattava di esaminare provvedimenti ordinari o parlare di politica e di confronto tra maggioranza e opposizione, sedevano De Gasperi e i suoi ministri. Ma quando quest'aula si occupava della Costituzione, esaminandone il testo, al banco del Governo sedeva la Commissione dei 75, composta da maggioranza ed opposizione. Il Governo di allora, il Governo De Gasperi, non sedeva ai banchi del Governo, per sottolineare la distinzione tra le due dimensioni: quella del confronto tra maggioranza ed opposizione e quella che riguarda le regole della Costituzione. 

Questa lezione di un Governo e di una maggioranza che, pur nel forte contrasto che vi era, sapevano mantenere e dimostrare, anche con i gesti formali, la differenza che vi è tra la Costituzione e il confronto normale tra maggioranza ed opposizione, in questo momento, è del tutto dimenticata. 

Le istituzioni sono comuni: è questo il messaggio costante che in quell'anno e mezzo è venuto da un'Assemblea costituente attraversata - lo ripeto - da forti contrasti politici. Per quanto duro fosse questo contrasto, vi erano la convinzione e la capacità di pensare che dovessero approvare una Costituzione gli uni per gli altri, per sé e per gli altri. Questa lezione e questo esempio sono stati del tutto abbandonati. 
Oggi, voi del Governo e della maggioranza state facendo la «vostra» Costituzione. L'avete preparata e la volete approvare voi, da soli, pensando soltanto alle vostre esigenze, alle vostre opinioni e ai rapporti interni alla vostra maggioranza. 
Il Governo e la maggioranza hanno cercato accordi soltanto al loro interno, nella vicenda che ha accompagnato il formarsi di questa modifica, profonda e radicale, della Costituzione. Il Governo e la maggioranza - ripeto - hanno cercato accordi al loro interno e, ogni volta che hanno modificato il testo e trovato l'accordo tra di loro, hanno blindato tale accordo. Avete sistematicamente escluso ogni disponibilità ad esaminare le proposte dell'opposizione o anche soltanto a discutere con l'opposizione. Ciò perché non volevate rischiare di modificare gli accordi al vostro interno, i vostri difficili accordi interni. 
Il modo di procedere di questo Governo e di questa maggioranza - lo sottolineo ancora una volta - è stato il contrario di quello seguito in quest'aula, nell'Assemblea costituente, dal Governo, dalla maggioranza e dall'opposizione di allora. 
Dov'è la moderazione di questa maggioranza? Non ve n'è! Dove sono i moderati? Tranne qualche sporadica eccezione, non se ne trovano, perché la moderazione è il contrario dell'atteggiamento seguito in questa vicenda decisiva, importantissima e fondamentale, dal Governo e dalla maggioranza. 
Siete andati avanti, con questa dissennata riforma, al contrario rispetto all'esempio della Costituente, soltanto per non far cadere il Governo. Tante volte la Lega ha proclamato ed ha annunziato che avrebbe provocato la crisi e che sarebbe uscita dal Governo se questa riforma, con questa profonda modifica della Costituzione, non fosse stata approvata. 
Ebbene, questa modifica è fatta male e lo sapete anche voi. Con questa modifica dissennata avete previsto che la gran parte delle norme di questa riforma entrino in vigore nel 2011. Altre norme ancora entreranno in vigore nel 2016, ossia tra 11 anni. Per esempio, la norma che abbassa il numero dei parlamentari entrerà in vigore tra 11 anni, nel 2016! 
Sapete anche voi che è fatta male, ma state barattando la Costituzione vigente del 1948 con qualche mese in più di vita per il Governo Berlusconi. Questo è l'atteggiamento che ha contrassegnato questa vicenda. 

Ancora una volta, in questa occasione emerge la concezione che è propria di questo Governo e di questa maggioranza, secondo la quale chi vince le elezioni possiede le istituzioni, ne è il proprietario. Questo è un errore. È una concezione profondamente sbagliata. Le istituzioni sono di tutti, di chi è al Governo e di chi è all'opposizione. La cosa grave è che, questa volta, vittima di questa vostra concezione è la nostra Costituzione (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL-L'Ulivo, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-SDI-Unità Socialista - Congratulazioni)!

                                                                                        On. Sergio Mattarella

Voglio chiaramente mostrarvi la fonte in modo che verifichiate personalmente (link http://www.riforme.net/leggi/dic_voto_Camera_ottobre2005_ddl-cost.htm).

Incredibile, non è vero??? Sembra una dichiarazione di voto di un qualsiasi parlamentare del Movimento 5 stelle di pochi giorni fa, ma non è nient'altro che la dichiarazione di voto dell'allora On. Sergio Mattarella sulla riforma costituzionale portata avanti dal governo di Berlusconi. 
Modificate il cognome Berlusconi con quello di Renzi, e vedrete che il risultato non cambierà.
Oggi fa piuttosto ridere notare, alla fine dell'ottimo discorso di Mattarella, chi fu ad applaudire a termine dell'intervento. (Applausi dei deputati dei gruppi della Margherita, DL- L'ulivo, dei Democratici di sinistra - L'Ulivo, di Rifondazione comunista, Misto-Comunisti italiani e Misto-SDI-Unità Socialista).
Lo stesso centrosinistra, allora all'opposizione, ha portato avanti attraverso le stesse metodologie di potere dell'esecutivo e supponenza della maggioranza a discapito del dialogo con l'opposizione, una riforma che non ha nulla a che vedere con l'impostazione costituzionale uscita fuori dalla prima assemblea costituente, abilmente e chiaramente espressa dal discorso dell'oggi Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Vedete, il fatto che sia la sinistra italiana ad appoggiare una riforma costituzionale dal contenuto che farebbe rabbrividire i padri costituenti è un fatto molto, molto importante. Quando dalla parte del torto c'è la sinistra, i vecchi ideali comunisti che vivono ancora dentro i sognatori di quell'ideologia, fanno perdere il contatto con la realtà dei fatti (o forse le persone preferiscono tapparsi orecchie ed occhi più di non ammettere che la sinistra....non è più la stessa sinistra che loro videro ed ora non esiste più).
E' estremamente pericoloso questo aspetto per il referendum che dovremo preparare. Infatti, la storia ci ricorda che si andò a referendum anche nell'occasione che vi ho illustrato, e la riforma non riuscì a passare proprio perché portata avanti dal governo Berlusconi e non dalla sinistra.

E qui si apre una visione più ampia sulla riforma costituzionale in atto. Attenzione.
Il fatto sta proprio qui. Portare avanti una riforma costituzionale di questa portata, che accentra i poteri al governo, scansando i poteri parlamentari e popolari, può essere accettata dagli elettori di sinistra solo se proveniente dalla loro area. Ed il centrodestra lo sa bene, anzi, benissimo!!



Avete sentito le sue parole?

Sostanzialmente Renzi rappresenta il centrosinistra, ma porta avanti il programma del centrodestra, che non sarebbe digerito dagli elettori PD, se fosse stato portato avanti dal centrodestra!

Dai, che ve lo ricordate!! la manifestazione portata avanti dal centrosinistra in difesa dell'art.18 della legge 300 del 1970, attaccato allora governo Berlusconi. Vi rinfresco la memoria...


Wooow!! l'avevano riempito il Circo Massimo eh!!

Ma oggi che quello stesso articolo è ormai stato svuotato prima dal governo Monti (appoggiato dal PD), e poi dal governo Renzi (PD)...diciamo che va tutto bene (link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/11/abolito-larticolo-18-ti-avevamo-voluto.html  ).

Pensate che manifestazione avrebbero fatto se il governo Berlusconi avesse avallato il precariato dei lavoratori subordinati a vantaggio degli imprenditori!! ma il Jobs act l'ha progettato il governo Renzi, quindi va tutto bene (link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/12/il-jobs-act-nudo-e-crudo.html).

Lo sappiamo, la riforma costituzionale è nata appoggiata anche dal centrodestra, che ora si è tolto di mezzo votando contrariamente. In questo modo si aprono due scenari:

1) Se dovesse passare il referendum, il centrodestra sarebbe felicissimo;
2) Se non dovesse passare il referendum, il centrodestra potrà dire di aver votato contro.


Lo scenario perfetto!!




Perché stare dentro il governo quando hai il centrosinistra che si prende l'onere di portare avanti le tue stesse riforme? Le stesse identiche riforme che 10 anni fa avrebbero portato un bel po' di scompiglio, solo perché a differenza di oggi vennero portate avanti dal centrodestra, fa molto comodo!!

A proposito, vi siete mai andati a confrontare l'Italicum con la legge Acerbo del 1923?? Come no!?
Ok dai, lo sapevo, l'ho fatto io per voi... (link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/03/legge-acerbo-vs-italicum.html).

Pensate che la legge Acerbo in caso la lista non avesse raggiunto il 25% assegnava i seggi in modo proporzionale e permetteva fino a 3 preferenze. Oggi, l'Italicum ha i capilista bloccati e nominati dai partiti e se per caso non si dovesse raggiungere la soglia per ottenere il premio di maggioranza, ci sarebbe il ballottaggio. Il vincente al ballottaggio si prenderebbe il 55% dei seggi. Insomma, ho deciso che andrà così e se non dovesse andare così...andrà così lo stesso.

Ho fatto un giro piuttosto lungo e contorto in questo articolo, solo per dimostrarvi che realmente, proprio come dice Beppe Grillo, oggi destra e sinistra sono la stessa identica cosa, e portano avanti le stesse identiche idee di riforma.
Ho un grandissimo rispetto della vecchia sinistra, quella che appoggiò tra gli anni '60 e '70 l'aumento del potere d'acquisto e della possibilità d'aspirazione dei ceti bassi. Ma oggi bisogna prendere atto che c'è solo una forza politica che difende quelle stesse classi sociali. Aldilà di qualsiasi ideologia, difendere e supportare le classi sociali basse significa rispettare l'articolo 3 della Costituzione.

Mi viene in mente una vecchia canzone di Giorgio Gaber. Sì, proprio quella che stai pensando tu...


Alè Movimento 5 stelle!

Delle politiche tedesche parleremo un'altra volta...

Ora vi ho dato tutti e due i lati della medaglia....elettori, svegliatevi!!!

Alla prossima!




  

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