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mercoledì 11 febbraio 2015

M5S, SYRIZA, PODEMOS - FRONTE COMUNE MEDITERRANEO CONTRO LA TROIKA.

Salve gentili lettori.

In questi giorni sto leggendo tantissimo sulla situazione generale della Grecia e sto osservando gli atti concreti del nuovo governo di Alexis Tsipras. Ho già scritto in un articolo precedente le scelte politiche attuate in poco più di una settimana, sottolineando con grande felicità i risultati già raggiunti (vi posto l'articolo per approfondire il tema specifico http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/02/podemos-e-syriza-la-manifestazione-di.html).

Sulla scia di questo ragionamento esclusivamente rivolto alla Grecia, dobbiamo riuscire a fare un passo in avanti concettuale, provando a creare un meccanismo che vada a funzionare per risollevare tutti i paesi del Mediterraneo.

In quest'articolo cercherò di trattare la possibilità di una convergenza tra forze politiche degli Stati mediterranei, per riuscire a creare un fronte comune, una sorta di " class action " politica in difesa dei diritti sociali dei cittadini.
Abbiamo problemi comuni derivati prima dalla crisi economica, e poi da scelte economiche che sono andate e stanno continuando ad ampliare questi squilibri attraverso l'austerity; combatterli separatamente non farà altro che disperdere le forze impiegate. Meglio unirle e trovare un punto d'accordo comune per concentrare gli sforzi di Grecia, Spagna, Italia e Portogallo.

Buona lettura.

Partirei dalle motivazioni della crisi che hanno portato la Grecia alla bancarotta e che accomuna tutti i paesi del Mediterraneo.
Ormai lo sappiamo, abbiamo letto, abbiamo ascoltato fior d'economisti argomentare sulla crisi economica e sappiamo che questa crisi non deriva dal debito pubblico stellare, ma da un debito privato incredibile.
Il meccanismo è sempre lo stesso, esso è un meccanismo circolare: il paese forte (Germania), unisce il suo cambio con uno o più paesi deboli, chiedendo in cambio la liberalizzazione dei capitali al fine di poter far affluire grandi afflussi di capitali verso la periferia, che permettano al paese meno sviluppato la creazione di posti di lavoro, infrastrutture e quindi crescita. Questo effettivamente accade all'inizio, perché i capitali arrivano ed attraverso essi si riescono a produrre miglioramenti dell'impianto privato, con un aumento dell'occupazione, dei salari e dell'accesso ai prestiti. La domanda aumenta, a fronte di un'offerta che raggiunge un tetto massimale ed i capitali in entrata aumentano in modo esponenziale in quanto in questa fase risultano altamente produttivi.
Grazie a questi capitali ed al tasso di cambio fissato, la periferia diventa un mercato di sbocco per i beni del paese "forte", prima attraverso beni di lusso, e poi arrivando fino ai beni di primaria importanza come quelli alimentari.
Le finanze statali vantano un abbassamento del debito pubblico e tutti i parametri sembrano dare sicurezza, tranne uno: il DEBITO PRIVATO.
Lo stop della crescita dell'offerta, tuttavia, crea un'aumento dell'inflazione e questo comincia a distruggere il meccanismo, perché impauriti da un possibile crollo i capitali arrivano con un tasso d'interesse sempre maggiore, fino ad interrompersi.
Il meccanismo si rompe per un qualsiasi fattore scatenante (es. crisi finanziaria scattata negli USA), ed i creditori passano all'incasso richiedendo la restituzione dei capitali prestati. Nel caso europeo questo è successo specificatamente nel momento del culmine della crisi economica.
Questo, a grandi linee è il meccanismo che si verifica puntualmente quando si uniscono i cambi di paesi aventi una forza differente.

Ora vorrei parlarvi delle dichiarazioni del ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, che ha rilasciato un'ottima intervista al programma " Presa diretta " su RAITRE.
Ecco il link dove potrete trovare l'intervista integrale: http://www.byoblu.com/post/2015/02/09/padoan-di-la-verita-agli-italiani-su-varoufakis.aspx

Mi ha piacevolmente colpito la franchezza ed il modo diretto di parlare, perché è riuscito ad esprimere le sue tesi senza utilizzare giri di parole. L'ho ascoltato molto attentamente e posso dire di condividere gran parte delle sue affermazioni.
Egli ha dichiarato che in Grecia la crisi ha ormai raggiunto livelli insostenibili, ed è ormai tramutata da crisi economica a crisi umanitaria. Ha spiegato inoltre che proveranno a muoversi per permettere una rinegoziazione dei debiti sovrani degli Stati europei, e non solo di quello greco, in quanto non sentono di poter chiedere qualcosa esclusivamente per loro e non per gli altri paesi membri UE. La richiesta avverrà attraverso un cosiddetto HAIRCUT. Esso presuppone una conferenza nella quale si vada a discutere un taglio parziale del debito contratto, una dilazione dei tempi di rimborso dello stesso ed una revisione degli interessi che vada ad aggiornarli in base ai tassi di crescita degli Stati.
Sappiamo che questa proposta non potrà che essere rigettata da Francoforte (domani 11/02/2015, vedrete che sarà rigettata), perché la Germania risulta un grande creditore, per i motivi precedentemente illustrati, ed una revisione del debito andrebbe colpire proprio lei.
Ed è proprio qui che io non sono d'accordo con le parole di Varoufakis.
Lui spera ancora in un Europa unita, che presuppone il ricordo per la quale nacque, ovvero per assaporare i vantaggi reciproci di pace e di cooperazione. Purtroppo, da parte della Germania questi presupposti cadranno, proprio perché secondo parte dei tedeschi l'UE e l'Euro sono degli strumenti per creare una GERMANIZZAZIONE DEL CAPITALE ED UNA MEZZOGIORNIFICAZIONE DELL'AREA MEDITERRANEA DELL'UE (in questo articolo ne ho parlato nel particolare http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/11/euro-la-mezzogiornificazione-europea-e.html).

Varoufakis riguardo alla tematica Euro è stato molto morbido, perché lo ha definito uno strumento debole, e se cadesse la carta greca, a ruota cadrebbe tutta l'impalcatura dell'Euro, rendendo vani gli sforzi per un Europa pacifica ed unita.
La vediamo in modo opposto in questo caso, perché di democratico c'è davvero poco nelle istituzioni europee, e la Grecia si accorgerà di questo quando verranno rigettate tutte le loro richieste. Per questo sono sicuro che le sue parole siano del tutto attendiste, in quanto non possono non aver in testa un piano B che al 90% dovranno percorrere, se vorranno salvaguardare la fiducia che ha riposto in loro l'elettorato greco.
Io credo che un'unione dei paesi mediterranei riuscirebbe a far cadere l'egemonia tedesca che regna in questo momento nelle istituzioni UE, e facendo crollare il sistema, si potrà ricostruire tutto in modo democratico e migliorativo rispetto agli apparati attuali di nominati.

Un'altra dichiarazione che mi è piaciuta del ministro delle finanze greco è stato il chiaro messaggio che, dopo la bancarotta del 2010, i soldi arrivati alla Grecia sono stati tantissimi, ma solo il 9% è andato a sostenere l'economia reale, mentre il restante 91% ha ripagato il debito contratto, che altrimenti non si sarebbe potuto ripagare, proprio perché lo Stato era in default.
Questo molti non lo capiscono e puntano il dito contro i greci che sono stati, secondo loro, spendaccioni e non produttivi.

Mi è sempre piaciuto andare a scavare negli articoli del passato del blog di Beppe Grillo, e proprio oggi, informandomi sul debito greco, ho scoperto questo articolo del 21 febbraio 2012, che calza a pennello con le parole di Yanis Varoufakis. Coerenza al 100%! vi consiglio di leggerlo. http://www.beppegrillo.it/2012/02/il_mutuo_infini/index.html .

Unire le forze, con un gruppo compatto formato da Syriza, Podemos e MoVimento 5 stelle è l'unico modo per provare ad incidere, perché singolarmente il m5s ha già fallito nella richiesta di revisione dei trattati internazionali, come era chiaro. Per questo si è passati ad un'idea più diretta di uscita dall'Euro. Sono sicuro che anche Tsipras, una volta provata la sua carta, dovrà prendere questa decisione.

Oggi, aprendo proprio il blog di Beppe Grillo ho letto un ottimo articolo, della quale sono stato molto contento. Il suo messaggio principale è il seguente:
"Ed opportuna sarebbe una conferenza delle forze che in Europa si battono per la ristrutturazione del debito, magari indiretta insieme a Syriza, M5S, Podemos, ed alla quale invitare tutti, con la sola eccezione dei nazisti. 
Ed è necessario chiamare in piazza la gente a sostegno della Grecia, che ne pensano SEL, Fiom, Cgil, le minoranze PD? O anche la Lega? Ciascuno a suo modo, e con i propri appuntamenti, ma occorre muoversi, ed ora". Fonte: Blog di Beppe Grillo.

Questa è una grandissima apertura da parte del MoVimento 5 stelle, proprio quel MoVimento che è sempre additato come una singola forza inutile, e che invece si mostra sempre aperta tema su tema ad un dialogo.
Noi del m5s lo conosciamo bene il nostro programma per le europee 2014, ed esso conteneva una convergenza tra forze politiche dei paesi mediterranei (che poi sono quelli maggiormente in crisi). Uniti contro la Troika!

La risposta di Podemos e Syriza a quest'idea lanciata da Grillo pare essere d'interesse ed analisi, sentite.



Ora non resta che trovare dei punti d'accordo in comune (che nei programmi ci sono già ) unirsi e provare a battagliare insieme.

Secondo Varoufakis la BCE dovrebbe immettere liquidità per coprire investimenti pari a 10 volte i volumi attuali; ma purtroppo, secondo me questo andrebbe contro gli equilibri tedeschi.

Ultimo aspetto, sempre lo stesso ministro delle finanze greco, al termine dell'intervista a " Presa diretta " ha sottolineato come sia stato avvicinato da dei funzionari che gli hanno sottolineato come l'Italia stia con la Grecia, ma non possa mostrarlo per paura di ritorsioni della Germania, in quanto anche l'Italia pare vicina alla bancarotta.

Ora non ci resta che attendere.

Alla prossima.

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