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martedì 17 febbraio 2015

COSA C'E' DI VERO NELL'ATTACCO AD ALESSANDRO DI BATTISTA CONTENUTO IN UN BLOG DEL NEW YORK TIMES? CHIARIAMO I FATTI.

Salve gentili lettori.

Quando, nel 2012 decisi di aprire un blog con argomentazioni politico-economiche, non avrei mai pensato di dover dedicare un articolo intero a difendere delle dichiarazioni d'un esponente politico rispetto ad un pezzo del " New York Times ". Ed invece, con mio grande stupore, questo articolo dovrò dedicarlo a difendere le dichiarazioni di Alessandro Di Battista di qualche mese fa, nella manifestazione del MoVimento 5 stelle tenuta al Circo Massimo di Roma e denominata " Italia 5 stelle ".

Buona lettura.

Ieri mattina mi sono ritrovato a navigare su internet, e la notizia che girava con più insistenza era esclusivamente una: Alessandro Di Battista, deputato del Movimento 5 stelle è il ballista mondiale dell'anno secondo un articolo del " New York Times ",
Infatti, secondo un blog interno alla testata americana, il deputato avrebbe detto delle castronerie rispetto a due temi legati geograficamente dalla nazione nigeriana: l'Ebola e gli integralisti di Boko Haram. La cosa più comica è la fonte presa in considerazione per definire ciò la bufala dell'anno, ed è il sito " Pagella politica ". Al prossimo giro magari prenderanno spunto dal mio blog, su!

Io non parto mai prevenuto, e pur essendo un elettore ed attivista del Movimento 5 stelle, una volta preso atto della notizia, ho provato personalmente a ricercare notizie sui due casi specifici tirati fuori da Alessandro. Per documentarmi ho fatto una ricerca, comprendente innanzitutto il video delle dichiarazioni di Alessandro, il video dell'intervento integrale sul palco di " Italia 5 stelle " e poi, con mio grande stupore, ben due articoli del New York Times che ammorbidiscono assai le tesi della stessa testata americana. Siamo alle comiche.

Ma partiamo dal video incriminato che ha poi portato alla pubblicazione di questa notizia.



Da questo intervento di Alessandro Di Battista escono tre temi specifici:

1) La problematica dell'Ebola in Nigeria;
2) La paura di possibili collegamenti che portassero il virus in Italia;
3) Il controllo degli integralisti di Boko Haram sul territorio nigeriano.

Partiamo dalla prima problematica: l'Ebola.

Secondo le dichiarazioni di Alessandro Di Battista, l'Ebola in Nigeria aveva raggiunto livelli preoccupanti, che quindi potevano portare ad un contagio anche in territorio italiano dato che, al contrario di quello che sosteneva la ministra della salute Lorenzin, un collegamento aereo diretto tra Nigeria ed Italia esisteva, attraverso la tratta Lagos - Roma (per verificare basta entrare nel sito di Alitalia).
Ho cercato notizie sui livelli che aveva raggiunto l'epidemia d'Ebola in Nigeria e, con mia grande sorpresa, ho trovato la risposta proprio attraverso la lettura di un articolo del New York Times. Eccolo http://www.nytimes.com/aponline/2014/08/08/world/africa/ap-af-nigeria-ebola.html.

Secondo quest'articolo, pubblicato l'8 agosto 2014 " Il presidente della Nigeria ha dichiarato emergenza nazionale per contenere il virus ebola nella nazione più popolosa dell'Africa, dopo che il ministero della salute ha annunciato altri due casi confermati ". [...] " Il ministro della sanità nigeriana Onyebuchi Chukyu ha dichiarato che i casi confermati sono saliti a 9 "; [...] " Ha detto che 139 persone sono ora sotto sorveglianza, dopo esser stati in contatto con persone attualmente infette ". [...] " Alcuni di questi casi però, contro il nostro parere hanno addirittura lasciato Lagos, per andare in altre città ".

Qualche settimana dopo, il 27 agosto 2014, la problematica si è ulteriormente aggravata, costringendo addirittura il governo nigeriano a chiudere periodicamente gli istituti scolastici, fino al 13 ottobre 2014, facendo slittare l'inizio dell'anno scolastico di circa due mesi.

Vi consiglio anche la visione di questo servizio de " Le Iene " http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/10/15/toffa-ebola-tutti-i-rischi-che-corriamo-davvero_8828.shtml che spiega le zone principali colpite dall'Ebola (che confinano proprio con la Nigeria) e specialmente parla delle contromisure governative....molto, molto particolari in caso di arrivi sospetti.

Fortunatamente, l'epilogo della questione è stato migliore rispetto a quello che ci si sarebbe aspettati, perché grazie ad un ottimo intervento sanitario si è riusciti a non far espandere il virus e salvaguardare la cittadinanza da un'espansione dei focolai. Le vittime sul territorio nigeriano si sono fermate ad un totale di 20 casi.
L'epilogo della problematica Ebola in Nigeria era successiva rispetto al periodo preso in considerazione da Alessandro Di Battista nel suo racconto al pubblico del dialogo con la ministra Lorenzin.


Quindi, per quanto riguarda il primo caso " Di Battista " sull'Ebola, abbiamo scoperto, proprio grazie al " New York Times " come la problematica fosse reale, le contromisure prese dal governo nigeriano fossero molto restrittive, e che la paura dell'esistenza d'un collegamento della Nigeria con l'Italia fosse fondata proprio da fatto che esistesse un caso di emergenza nazionale.

Superiamo il primo tema sull'Ebola, e passiamo al secondo tema sugli integralisti di Boko Haram.

Secondo le parole di Alessandro Di Battista al Circo Massimo, il 60% della nazione era controllato dagli integralisti. Qui c'è effettivamente un errore percentuale e territoriale. Ma andiamo con ordine.
Pochi mesi dopo l'intervento di Alessandro Di Battista, in Nigeria si verificò l'attentato che portò alla morte di circa 2000 cittadini nel centro di Baga e gli esecutori di questa strage, guarda caso, furono proprio gli integralisti di Boko Haram.
Cercando informazioni su questo tema, in collegamento con le parole di Alessandro Di Battista, ho trovato due diversi articoli; uno del " New York Times " ed uno della testata italiana " La Stampa ".

Partiamo dall'articolo de " La Stampa ", risalente all'8 gennaio 2015.

Ecco il link dell'articolo: http://www.lastampa.it/2015/01/08/esteri/boko-haram-fa-strage-in-nigeria-si-temono-morti-NvwbqHVaHNtFjYOFYQT9yO/pagina.html
In questo articolo, si parla della strage avvenuta nella città di Baga, dove gli integralisti di Boko Haram avrebbero compiuto un attentato ammazzando circa 2000 persone e prendendo il controllo militare di circa il 70% della regione, consolidando il cosiddetto " Califfato ".
L'errore di Alessandro è percentuale, in quanto nel suo intervento al Circo Massimo disse che gli integralisti di Boko Haram avevano ormai acquisito il controllo territoriale del 60% della nazione, mentre da questo articolo si parla del 70% della regione.
Inoltre, per specificare il radicamento nel territorio di questa organizzazione si dovrebbero ascoltare le parole del presidente Johnathan, che nel maggio 2014 (periodo precedente alla strage di un mese fa) specificò che per mano degli integralisti di Boko Haram avevano lasciato già allora 12 mila morti.

Ora andiamo a comprendere però, attraverso il secondo articolo del " New York Times " il raggio d'azione, la zona di competenza degli integralisti di Boko Haram nel territorio nigeriano e le stragi causate nel medio periodo.

Ecco il link: http://www.nytimes.com/interactive/2014/12/11/world/africa/boko-haram-nigeria-maps.html.

All'interno dell'articolo del " New York Times " del 15 gennaio 2015, dedicato al cosiddetto " Altro Stato Islamico ", abbiamo la possibilità di scoprire tantissime cose, che smentiscono in parte gli attacchi subiti da Di Battista. Andiamo con ordine.

Secondo quest'articolo, provvisto addirittura di cartina geografica che mostra l'estensione della zona occupata dagli integralisti, capiamo quanto sia estesa questa zona (specialmente commisurando l'estensione geografica della Nigeria). Il raggio d'azione degli integralisti va a svilupparsi nella zona nord-orientale della Nigeria, nei confini con gli Stati di: Niger a nord; Ciad a nord-est e Camerun ad est. I confini paiono essere molto più ampi rispetto a quanto appreso dall'articolo de " La Stampa ".

L'articolo poi entra nei particolari: " Mentre gran parte del mondo si è concentrata sull'aumento dello Stato Islamico, un altro Stato islamico sta conducendo una campagna di terrore, mentre sogna un califfato in Nigeria [...]. Un militante di linea dura Abubakar Shekau, ha portato questo esercito improvvisato di combattenti islamici ad attaccare personale di governo, leader religiosi, giovani studenti, moschee e mercati affollati. Sotto Mr. Shekau, Boko Haram colpisce con rapimenti, omicidi ed autobombe [...]. Anche se le tecniche di guerriglia mordi e fuggi sono ancora le privilegiate del gruppo d'attacco, Boko Haram comincia ad operare più sfacciatamente nelle zone rurali del Borno State.  Il presidente della Nigeria dichiara lo stato di emergenza del nord-est, inviando più truppe e concedendo loro ulteriori poteri d'arresto. Boko Haram risponde con un'ondata di attacchi. Centinaia di migliaia in fuga. Le Nazioni Unite definiscono SENZA PRECEDENTI la brutalità e la frequenza degli attacchi contro i civili ".

Nella parte restante dell'articolo troverete una serie di elenchi di attentati compiuti dal gruppo, anche fuori dai confini nigeriani, in Ciad.

Può essere considerata questa imprecisione la bufala mondiale dell'anno?? E' sicuramente un errore numerico e di estensione territoriale, un'imprecisione dovuta da un errore personale o da una fonte errata, ma non può essere certo la bufala mondiale dell'anno.

C'è da porsi una domanda: perché colpire proprio Alessandro Di Battista?

In un paese posto al 73° posto come nazione per libertà di stampa, prendere un'informazione proveniente da un blog interno alla grande testata " New York Times " fa urlare. Il 5% della cittadinanza che si è letta l'articolo su Di Battista in una qualsiasi testata italiana, si sarà presa la briga di andare a verificare tutto, caso per caso, spendendo 10 minuti del proprio tempo.
Fa più figo farsi due risate e saltare scodinzolanti per una notizia che finalmente parrebbe inchiodare quei grillini tanto rompiballe.
Sapere che proprio due articoli del " New York Times " limitano molto l'errore di Alessandro Di Battista non serve al copione, perché lo rovinerebbe.

Sarà un caso, proprio nel momento in cui pare si voglia organizzare una missione internazionale in Libia, le parole dette qualche mese fa da Alessandro Di Battista e poi pronunciate qualche mese dopo anche dal Papa, potrebbero disturbare.

Le parole di Di Battista: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/16/iraq-di-battista-il-terrorismo-e-la-sola-arma-rimasta-a-chi-si-ribella/1092081/;
Le parole di Papa Francesco: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/11/26/papa-francesco-isis-non-chiudo-porte-a-nessuno/315908/.

Di Battista fu attaccato in un modo incredibile per delle parole che aprivano ad una discussione sul tema e chiudevano alla guerra, mentre al contrario, quando le stesse parole furono usate dal Papa, questo chiaramente non accadde. Due pesi, due misure, per due discorsi che andavano entrambi a cercare un modo per evitare conflitti armati.

A questo si somma il fatto che il Movimento 5 stelle si sia opposto già in partenza a qualsiasi intervento militare, ed abbia sempre lottato dall'inizio della legislatura per ritirare le truppe italiane dalle cosiddette " missioni di pace ".

Quello che vi ho mostrato all'inizio dell'articolo era un'intervento di Alessandro fatto durante una piccola agorà esterna al palco della manifestazione. Ora vorrei mostrarvi l'intervento integrale fatto nel palco principale di " Italia 5 stelle ", perché esso tocca molti aspetti delle idee sulla politica estera del m5s, che non sono certo morbide rispetto alla sudditanza italiana verso gli U.S.A.



In chiusura, ricapitolando, l'errore di Di Battista esiste sul tema del territorio occupato dagli integralisti di  Boko Haram, in quanto lui affermò che il territorio in mano loro fosse del 60% della nazione, mentre da uno studio più approfondito, sempre fatto attraverso il " New York Times " è uscito fuori che in mano agli integralisti, per ora ci sia tutta la zona nord-orientale.

Spero che questo articolo sia servito. Basta leggersi solo il titoletto del giornale, ma andiamo anche a cercarci i fatti incriminati, e le informazioni trattate in modo integrale.

Dai Alessandro!
Alla prossima!

Ps. Per l'anno prossimo suggerirei al blogger di verificare le stime del PIL degli ultimi anni con i dati reali, vedrà quante bufale!








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