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sabato 25 ottobre 2014

LEGGE DI STABILITA' - LA MAGIA DEL TFR IN BUSTA PAGA...NON CASCATECI RAGAZZI!!

Salve gentili lettori.

In questo articolo vorrei dedicarmi ad un aspetto importante della legge di stabilità, che fino a questo momento non avevo avuto il tempo di trattare. Di cosa sto parlando? Semplice, del TFR in busta paga.
Cosa prevede questa proposta del governo Renzi, illustrata nell'art. 6 della bozza della legge di stabilità 2015? Cerchiamo di schiarirci le idee.
Con questa proposta, inserita nella legge di stabilità, il governo Renzi, offre la possibilità ai lavoratori dipendenti, di farsi liquidare già in busta paga, e quindi direttamente nello stipendio, una parte del TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Specifichiamo cos'è il TFR: esso è una porzione di retribuzione spettante al lavoratore dipendente, che il datore di lavoro dovrà versare al proprio dipendente una volta terminato il rapporto lavorativo.
Prima di addentrarci negli aspetti interni alla proposta, specifichiamo alcuni aspetti fondamentali.

1)Questa proposta potrebbe avere effetti negativi sia sulle imprese, sia sui dipendenti, impostando una visione globale del sistema;
2)Ci potrebbero essere rischi di sostenibilità della manovra per l'INPS, che potrebbe creare un buco molto grande all'ente.

Cominciamo ad approfondire gli aspetti suddetti.

Le imprese potrebbero pagare fortemente questa proposta del governo, con una quota che va dai 3 ai 30 mila Euro ciascuna. Infatti come è chiaro comprendere, pochissime imprese italiane detengono oggi i soldi per elargire metà del TFR a tutti i dipendenti. Facciamo un esempio concreto per dimostrare quanto detto. Prendiamo un negozio avente 10 dipendenti. In questo specifico caso, l'esborso totale dell'impresa andrebbe oltre i 7 mila Euro, ed a ciascun dipendente verrebbero addizionati alla busta paga precedente circa 38 Euro al mese.
E le cose peggiorerebbero se andassimo a fare uno studio su imprese più grandi...

Ma passiamo ai vantaggi/svantaggi dei lavoratori subordinati. 

Loro avrebbero un surplus nella busta paga di circa 40 Euro, ma vedrebbero andare in fumo la loro liquidazione. Infatti, le quote TFR sono rivalutate secondo un tasso pari al 3/4 dell'inflazione, più una quota fissa pari all'1,5%. Questa rivalutazione nel tempo andrebbe, quindi, in fumo.
Per lo Stato, la voce TFR sta nel settore uscite, ma sta proprio qui la furbata di Renzi. Questa mossa di dare la facoltà al lavoratore di intascarsi metà della quota TFR già in busta paga, darà un vantaggio incredibile allo Stato. Pensateci un po', chi utilizzerà questa facoltà, si vedrà tassare la propria quota TFR in base alla propria quota marginale, invece che quella agevolata. Questo significherà maggior gettito per lo Stato, pari circa a 3 miliardi di Euro nell'immediato. Capito il Renzino??

Ad aver vantaggio da questa scelta potrebbero essere i lavoratori con un reddito inferiore ai 15 mila Euro, anche se con questa furbata quelli a cui verranno sottratti soldi sono proprio quelli con reddito minore. Perchè questo? Perchè l'aliquota media applicata sul TFR è compresa tra il 23 ed il 26%, mentre l'IRPEF, su un imponibile pari a 15 mila Euro impone lo scaglione pari al 27%. 
Chi sceglierà di farsi inserire in busta paga parte del TFR, pagherà quindi, anche l'IRPEF, niente agevolazioni come in passato sul TFR. In più, aumentando il reddito, oltre che pagare più IRPEF, si rischierebbe di superare il reddito che fino ad oggi ha permesso di intascarsi i famosi 80 Euro, quindi, intascandosi prima i propri soldi, Renzi risparmierebbe sugli 80 Euro. Chi ha un reddito di poco sotto i 26 mila Euro quindi, rifiuti!!
Insomma è uno specchietto per le allodole! non cascateci!

Ultimo aspetto. L'INPS pagherà dazio! infatti, mettendo in busta paga la metà del TFR ai lavoratori dipendenti, all'INPS verrebberò a mancare circa 3 miliardi di Euro l'anno, ovvero la metà dei 6 miliardi che esso incassa ogni anno dai flussi dei TFR dei dipendenti privati.

Quindi occhio!! pensateci bene prima di utilizzare questa facoltà!!

Alla prossima!


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