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sabato 17 maggio 2014

DEBITO PUBBLICO - GOVERNI RENZI, LETTA E MONTI A CONFRONTO

Salve gentili lettori.

Oggi vorrei analizzare un aspetto particolarmente importante: IL DEBITO PUBBLICO.
Il debito pubblico è uno degli spauracchi principali dello Stato italiano, anche se di per se, avere un debito pubblico elevato, non dev'essere una fonte di preoccupazione in tutti i casi.
Più del debito pubblico, infatti, il debito che deve preoccupare l'economia di uno Stato è il debito privato, ovvero il debito contratto dalle imprese e, quindi, dallo zoccolo duro dell'economia interna ad una nazione.
Il motivo è molto semplice: se il settore privato di uno Stato (famiglie, imprese, banche private) risulta essere indebitato, rischia fortemente di sopraggiungere un fattore cumulo che porta l'intero Stato alla deriva. 
Mi spiego meglio. Se il settore privato di uno Stato è eccessivamente indebitato si crea un effetto cumulo assai pericoloso:

1) le famiglie e le imprese rischiano di diventare in breve tempo insolventi;
2) questo crea una diminuzione della domanda interna;
3) la diminuzione della domanda interna crea minor fabbisogno di manodopera nelle imprese;
4) Quindi in breve periodo si arriva all'aumento della disoccupazione;
5) Lo Stato riscuote meno tasse sia dirette che indirette;
6) L'insolvenza privata fa andare all'aria le banche private, che devono esser salvate dallo Stato con soldi pubblici;
7) Questo ultimo passaggio crea a specchio un ulteriore aumento del debito pubblico.

Il debito pubblico comincia ad essere un problema quando i detentori dei titoli di debito emessi dallo Stato, non sono i risparmiatori e le banche di quello stesso Stato, ma nazioni e fondi esteri. Questo caso specifico è il caso dell'Italia. L'introduzione dell'Euro (moneta non appartenente a nessuno Stato aderente all'unione monetaria) ha creato un sistema estremamente vantaggioso all'economia tedesca. Andiamo per gradi.
L'Euro viene stampato dalla BCE e passato alle BANCHE INTERNAZIONALI PRIVATE, che a loro volta lo PRESTANO agli Stati ad un tasso d'interesse direttamente proporzionale al volume del debito pubblico di ciascuno di essi. Questo avvantaggia chi, avendo meno debito pubblico, ha l'Euro ad un tasso d'interesse minore rispetto alla concorrenza. Questo accade in Germania, in Belgio, in Olanda.
Dover garantire il proprio debito pubblico non avendo più a disposizione una moneta sovrana, fa diminuire i fattori di garanzia dei possibili acquirenti dei nostri titoli di debito.

In Italia si sta distruggendo la domanda interna a forza di austerità, al fine di promuovere le esportazioni tedesche, che a loro volta tengono " RELATIVAMENTE " bassi (rispetto al volume di produzione del paese), i salari interni per riuscire a reprimere la domanda interna ed esportare nei PIIGS il maggior quantitativo possibile di merce prodotta.
Questo procedimento sgonfia i PIIGS e gonfia come una bolla l'economia tedesca.

Ecco perchè far aumentare il debito pubblico, nel nostro caso, significa stringerci un cappio già al limite della sopportazione.

Ora vorrei confrontare lo sviluppo dell'aumento del debito pubblico verificatosi durante gli ultimi 3 governi.

1) GOVERNO MONTI - Esso entrò in carica da novembre 2011 e concluse il suo mandato reale alle elezioni politiche 2013. Le sue politiche generarono un aumento del debito pubblico totale di quasi 129 miliardi di Euro, pari ad una media mensile di 7,5 miliardi di Euro.

2) GOVERNO LETTA - Esso entrò in carica a fine aprile 2013 e terminò il suo mandato a fine febbraio 2014. Il suo esecutivo produsse un aumento del debito pubblico totale di 48 miliardi di Euro, pari ad un incremento medio mensile di 4,8 miliardi di Euro.

3) GOVERNO RENZI -  Esso è entrato in carica a fine febbraio 2014. Il suo esecutivo ha prodotto, esclusivamente considerando il primo mese di mandato, un aumento del debito pubblico totale di 12,77 miliardi di Euro. Esso quindi è riuscito a superare di gran lunga i 2 governi precedenti.

Ultimo dato: OGGI IL DEBITO PUBBLICO PRO - CAPITE RISULTA ESSERE PARI A 34250 EURO.

Alla prossima!

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