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mercoledì 23 aprile 2014

JOBS ACT - RENZI PONE LA QUESTIONE DI FIDUCIA A PROTEZIONE DI UN DECRETO IMPRONTATO SULLA PRECARIZZAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO

Salve gentili lettori.

Oggi vorrei parlarvi del decreto lavoro del governo Renzi, il cosiddetto JOBS ACT.

Io sono un attivista ed elettore del M5S, ma devo ammettere che il decreto lavoro del governo, sinceramente, non può definirsi vuoto.

Fosse vuoto non andrebbe a causare la soppressione dei diritti e delle tutele dei lavoratori acquisiti con anni ed anni di lotte, il più delle volte durissime. Con questo decreto, chissà, magari la disoccupazione scenderà di mezzo punto, ma a costi inimmaginabili. 

Quali saranno le conseguenze che scaturiranno dall'approvazione e successiva entrata in vigore di questo decreto lavoro??
Le conseguenze saranno pesanti. Il precariato diverrà normalità ed i contratti lavorativi a tempo indeterminato un miraggio utilizzato dai superiori a fini di ricatto. I contratti lavorativi a tempo determinato potranno avere una durata di 36 mesi e potranno essere comprensivi di ben 8 proroghe.

Poi vi è un altro aspetto non secondario da valutare, che riguarda guarda caso, l'Europa. Eh si, questo decreto va a toccare una direttiva importante dell'UE, ma questa volta non è l'Italia che si adegua ad obblighi esterni derivanti da regolamenti esterni provenienti dall'UE. Il nesso che ci lega all'UE, in questo specifico caso è opposto; ovvero siamo noi, tramite il decreto lavoro del Governo Renzi a violare una direttiva fondamentale proveniente dall'UE. Infatti, questo decreto viola la direttiva 1999/70 dell'Unione europea.
Perchè sta violando questa direttiva? Semplice.
Il governo, attraverso questo decreto lavoro, sta abolendo la causalità, l'obbligo di giustificare le ragioni oggettive tali da dover motivare le ragioni di un assunzione a tempo determinato.
Lotte sindacali del secolo scorso...CIAO CIAO.

Si tratta di un decreto che permetterà, fin dal momento successivo alla sua entrata in vigore, alle imprese di assumere dei lavoratori a tempo determinato a piacimento, senza nessun vincolo tra numeri di contratti a tempo determinato ed indeterminato all'interno dell'impresa, come invece era previsto fino ad oggi. 
Infatti, fino ad oggi, per lo meno vi era, a protezione da un possibile avvento del precariato perenne, un vincolo che obbligava le imprese ad assumere operai a tempo indeterminato, al fine di tenere conto degli operai presenti in azienda aventi un contratto a tempo determinato. Questo permetteva di livellare gli operai aziendali aventi diversi tipi di contratti, a vantaggio chiaramente, dei contratti a tempo indeterminato.

PRECARIATO, PRECARIATO, PRECARIATO, questo è il Job act di Renzi. 
Precariato dovuto al fatto che l'impresa d'ora in poi potrà scegliere il tipo di contratto da sottoporre al operaio, prendendo in considerazione esclusivamente le proprie ragioni ed i propri tornaconti, senza fare la tara con i diritti dei sottoposti. E questo ragionamento lo si potrà fare sempre e comunque.

L'articolo 2 di tale decreto governativo, in tema di contratto di apprendistato, risulta esser stato bocciato in toto.
A cosa serve il contratto di apprendistato? Serve a far acquisire competenze teorie e pratiche al soggetto, al fine di poterlo inserire stabilmente nell'organigramma d'impresa, una volta terminato questo periodo di formazione.
Ma il governo, per rilanciare la figura di questo istituto giuridico, è andato addirittura ad eliminare l'obbligatorietà della formazione teorico - pratica. 
Questo scempio avrà ripercussione gravissime sui contratti lavorativi futuri. Insomma, d'ora in poi il datore di lavoro potrà ricorrere al contratto di apprendistato, senza dover formare dal punto di vista teorico e pratico il soggetto. Tuttavia, nonostante lo smantellamento del contratto di apprendistato, che perderà la sua reale funzione, gli sgravi fiscali per i datori di lavoro che ricorreranno all'assunzione attraverso questo contratto, non verranno minimamente toccati. Il contratto di apprendistato diventerà normale contratto di somministrazione, che porterà vantaggi al datore di lavoro, in quanto il compenso di tale contratto risulta essere due livelli sotto il livello di compenso minimo salariale previsti dai contratti collettivi della categoria.
D'ora in poi, i giovani, anche in periodi di crescita economica, non potranno più avere una visione sul futuro, perchè saranno sempre perennemente precari ed in odore di allontanamento. 



Ed ecco che mi risuonano in testa le parole della Fornero che, parlando del decreto lavoro di Renzi, circa un mese fa, lo promuoveva dicendo che esso fosse la normale prosecuzione della riforma del lavoro cominciato proprio da lei. 



Noi del M5S abbiamo un'idea opposta sui contratti a tempo determinato! essi devono contenere un salario maggiorato al lavoratore precario, proprio per compensare questa condizione di insicurezza. 

Ma sicuramente il premier, a questo non pensa. E' troppo impegnato con i suoi tipici spot da fumo negl'occhi. 


Ok Renzi, metti la fiducia anche sul job act....altrimenti, col cavolo che te lo voterebbero!

Alla prossima.

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