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mercoledì 6 marzo 2013

SARDEGNA: ZONA FRANCA UNICA SOLUZIONE PER IL RILANCIO

Vedere applicato, oserei dire finalmente, dopo 64 anni, il nostro diritto di essere ZONA FRANCA ( ovvero un territorio extradoganale, nella quale potranno essere inseriti vantaggi di natura fiscale e doganale ) ora, non è più un sogno!
Si tratta esclusivamente di appellarsi a leggi già esistenti, sia di natura nazionale e si di natura comunitaria.
Ora vediamo da dove deriva il nostro diritto di ottenere una ZONA FRANCA INTEGRALE sul nostro territorio.

1) Vista la legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, che ha approvato lo statuto speciale della regione autonoma della Sardegna. Lo Statuto Speciale della Regione Sardegna all’articolo 12 disciplina in questi termini l’istituzione dei punti franchi: “Saranno istituiti punti franchi nella Regione”. Inoltre, tale statuto, afferma che, la Sardegna, ha il diritto di istituire ZONE FRANCHE DOGANALI e in aggiunta delle ZONE FRANCHE che risultino collegate a tali dogane. Il diritto esiste quindi dal 1948 e deriva dalla decisione, presa dagli Stati distrutti dalla Seconda Guerra Mondiale, di istituire all'interno dei territori nazionali, delle ZONE FRANCHE al fine di poter rilanciare i luoghi maggiormente colpiti da tale conflitto. Per quanto riguarda l'Italia, il luogo allora deciso per istituire la ZONA FRANCA fu la Sardegna, in quanto essa era stata colpita in pieno dalla guerra e si stava andando verso un veloce spopolamento dell'isola, che avrebbe portato alla conseguente perdita di un popolo, di una lingua e di una cultura secolare.
Tale diritto fu puntualizzato dal decreto legislativo n. 75 del 10 Marzo del 1998 redatto da GOVERNO PRODI I ed entrato in vigore il 22 Aprile 1998 ( nel link troverete il testo intero del decreto ) http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:1998;075

2) Altro punto importante è contenuto all'interno del TRATTATO DI LISBONA, firmato nel 2007 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi e dal vice presidente e Ministro degli Esteri del GOVERNO PRODI II Massimo d'Alema, e promulgato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in data 2 Agosto 2008. Il TRATTATO DI LISBONA è una sorta di COSTITUZIONE EUROPEA rimasta fittizzia, e all'interno di tale trattato si afferma che l'UE va a limitare attraverso strumenti fiscali il rilancio economico e sociale di luoghi svantaggiati, sia da un punto di vista geografico, sia da un punto di vista economico.
Chi meglio della Sardegna può entrare dentro questi aiuti! una zona completamente staccata dalla terraferma ( 250 km ) e con un'economia fortemente arretrata proprio per la posizione geografica.
A nostro vantaggio si è schierata, ( INCREDIBILMENTE ), la cancelliera tedesca Angela Merkel, questa la sua dichiarazione: << Se i politici Sardi non dormiranno, la zona franca in Sardegna potrà diventare a breve una realtà! >>.

Ma quali vantaggi economici e fiscali porterebbe la nascita di una ZONA FRANCA INTEGRALE in Sardegna? Innumerevoli, elenchiamoli:

1) ABOLIZIONE DELL'IVA ALL'INTERNO DELL'ISOLA (Dpr 18\2010);
2) ABOLIZIONE DELLE ACCISE SULLA BENZINA (Dpr 504\95);
3) ABOLIZIONE TRIBUTI DOGANALI  (Dpr 43\75);
4) ALTRI BENEFICI FISCALI previsti dall’art. 8 della legge 3\1948 come da ultimo modificata dall’  art. 1 cm 83478935della legge 296\06;
5) I BENEFICI PREVISTI DALLA NORMATIVA COMUNITARIA per gli altri punti franchi e zone franche istituite nella comunità europea.
Per far comprendere meglio il contenuto di tale articolo, allego un intervento di Andrea Impera.



In definitiva, se questo decreto venisse accettato dall'UE, la Sardegna diventerebbe in pochissimo tempo la regione più ricca d'Italia, con i prezzi della benzina a 70 cent al litro, con i prezzi del gas, della luce bassissimi, con il prezzo di qualsiasi bene sgravato dall'imposta dell'IVA! una sorta di paradiso fiscali stile Isole Cayman, dove tutti farebbero la fila per portare i loro capitali e dove le imprese avrebbero vantaggi di carattere fiscale nell'investirci all'interno. Le imprese però, potranno accedere a tali vantaggi solo se, all'interno della loro azienda, daranno spazio ad ALMENO IL 75% DI LAVORATORI SARDI!
Gli esempi in Italia li abbiamo già! e tali comuni son diventati punti franchi proprio appellandosi all'applicazione della normativa nata per favorire la Sardegna!
Se il comune di Livigno (il più ricco d’Italia) attualmente beneficia di un regime fiscale di esenzione da determinati tributi (Doganali, accise, IVA) solo perché il suo territorio è stato assimilato ai punti franchi della Sardegna (ai sensi del Dpr 43\73) e per via dello stesso regime giuridico\fiscale di cui beneficia il comune di Livigno, compete ai territori della sardegna dove è presente lo stesso fenomeno: “rischio di spopolamento” a cui si è inteso porre rimedio.
Il Presidente regionale Ugo Cappellacci, già da 2 settimane ha fatto pervenire a Bruxelles, personalmente, tutti i documenti relativi alle trafile http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_274_20130218090839.pdf

Siamo vicini ad un sogno, vicini alla possibilità di poter vivere nella nostra terra senza dover emigrare per trovare lavoro, ma dobbiamo stare tutti uniti, fino a giugno, quando l'UE darà la delibera. FORZA!

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