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martedì 8 settembre 2015

LA STRUMENTALIZZAZIONE DELL'ACCOGLIENZA ED I FINI MACROECONOMICI.

Salve gentili lettori.

Vorrei dedicare questo breve articolo ad una visione del tutto personale, come i blogger devono esprimere, rispetto all'inversione di tendenza sui flussi migratori attuata dalla cancelliera Merkel.
Mi piace confrontarmi continuamente, e lo faccio anche attraverso questo mezzo mettendovi a disposizione il mio punto di vista, anche su questo tema.

Buona lettura.


Le strumentalizzazioni le viviamo tutti i giorni, sia a livello politico e sia a livello socio-economico, perché senza entrare nei fatti puramente umanitari la politica non esisterebbe, essendo essa la scienza che dovrebbe trovare le strade migliori per far coesistere le diversità esistenti in una società civile.
Esse alla fine hanno due costanti fisse: il consenso elettorale e gli aspetti economici.
La maggior parte delle volte queste costanti si incontrano, trovando un equilibrio nella scelta politica che viene successivamente eseguita.

Questo è anche il caso, secondo la mia modesta visione, della scelta della Merkel rispetto all'accoglienza dei profughi siriani. Gli aspetti da osservare sono sostanzialmente 2:


1) Pulizia dell'immagine dell'esecutivo tedesco

Dopo il trattamento che è andato a colpire il popolo greco, contrariamente ai principi di cooperazione e fratellanza espressi dall'ideologia europeista, serve un'apparente scelta drastica che mostri valori opposti a quelli prodotti con la Grecia. Esso è stato indubbiamente un bruttissimo colpo per l'immagine della Merkel, che però, politicamente parlando non aveva altra strada se non proseguire nella sua menzogna ideologica, perché se avesse scelto una strada opposta e quindi "europeista" avrebbe fatto crollare il castello di carta costruito all'insaputa dell'elettorato tedesco.
Questo castello di carta è dato dall'informazione filo governativa che ha sostanzialmente riprodotto in scala evidentemente più ampia un questione storicamente italiana, ovvero una riproposizione di una sorta di "questione meridionale europea", con conseguenti addossamenti di colpe verso i PIIGS che nel concreto non esistono.
In realtà anche restando nei confini tedeschi è esistita ed esiste tutto sommato ancora, come esiste ancora in Italia, una differenziazione tra lo sviluppo economico di zone geografiche diverse della nazione; nel caso tedesco si parla di sud - ovest ed nord - est. La riproduzione tedesca sarebbe quindi una "questione nord-orientale".
Addossando dall'inizio della crisi economica in poi, colpe che i paesi meridionali dell'Europa non avevano, per coprire sacrifici derivanti dalle riforme di deregolamentazione del mercato del lavoro applicate dalla Germania, l'esecutivo tedesco si è creato una corazza, che ora tuttavia pesa come un macigno.

Con la l'inversione di tendenza applicata però esclusivamente ai profughi siriani, la Merkel crede di farsi un bagno e sciacquarsi dal punto di vista politico;


2) Una visione economica di questa scelta

Mi piacerebbe pensare che l'improvvisa politica d'accoglienza della Merkel sia prodotta da un senso di comunità e fratellanza, ma purtroppo non ci riesco.
Mi piacerebbe, però ricordo l'intervento della bambina palestinese nella televisione tedesca, e ricordo anche la risposta della Merkel ed il conseguente pianto della bambina.
E' passato solo un mese e mezzo da quel giorno, non prendiamoci in giro, dai.
La risposta della Merkel nel suo contenuto tuttavia non fu sbagliata, perché permettere l'ingresso a tutti indistintamente sarebbe sicuramente un'operazione ingestibile. Allo stesso modo, nel caso dei profughi siriani si sta facendo una selezione di chi accogliere e chi no, ma non seguendo modalità che mettano sullo stesso piano profughi di guerra di qualsiasi Stato, ma selezionando da un popolo ben preciso che possa essere integrato e che abbia già vissuto in condizioni socio-economiche tali da facilitare il processo. Chi meglio dei siriani?
Secondo me, dietro questa scelta apparentemente tendente alla fratellanza ed all'accoglienza fine a se stessa, c'è un fine di economico, ovvero il reclutamento di nuova manodopera a basso costo, per creare nuove politiche di deflazione salariale e di sostegno alla riforma delle pensioni.

Come entreranno quindi i profughi siriani in Germania, e soprattutto, per che fine?

Perché in sede comunitaria la possibilità di smistare i flussi migratori, con precedenza data ai profughi di guerra, secondo le esigenze dei profughi stessi e le possibilità d'accoglienza degli Stati non è stata accettata? La mozione Di Stefano (m5s) presupponeva anche questo, è stata approvata dal Parlamento e deve trovare applicazione in sede comunitaria, cosa che per ora non è avvenuta.



Selezionare tra profughi di serie A e profughi di serie B non è umanamente corretto, oltre che essere l'altra faccia della stessa medaglia..

Alla prossima.


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