Translate

martedì 24 febbraio 2015

1° COMPLEANNO DEL GOVERNO RENZI! AUGURI...SI, MA AGLI ITALIANI!

Salve gentili lettori!

Ero talmente indaffarato che ho rischiato una bruttissima figura! pensate che mi stavo per dimenticare di dare gli auguri di compleanno al governo di Matteo Renzi. E questo non è un compleanno qualsiasi, ma bensì è il primo compleanno. Non potevo non dedicare un articolo a tessere le lodi d'un esecutivo fantastico, che mai avevamo sperimentato in Italia.

Quindi, vi propongo un percorso che ci porterà a rivivere tutto il primo anno del governo di Renzi. Ora mettetevi comodi e godetevi lo spettacolo!
Il primo anno del governo Renzi, in un semplice articolo di un piccolissimo blogger. Non ve ne pentirete!!

Buona lettura.


Lo so, sicuramente mi starete già apostrofando ricordando che il mandato non fu dato il 24 febbraio 2014, ma due giorni prima il 22 febbraio. Ma un esecutivo non parte nel suo lavoro se non riceve prima la fiducia da entrambi i rami del Parlamento. Per questo motivo, il nostro racconto cronologico partirà dal 24 febbraio 2014, data dei due discorsi di Renzi alle Camere.

Ricorderete sicuramente il famosissimo discorso di Renzi al Senato, il famoso monologo " Io non ho l'età ". Non vi chiedo certamente di guardarvi oltre un'ora di monologo del renzino, ma vi saranno sufficienti 10 minuti, dal minuto 7 al minuto 18. Buona visione!



Questi 10 minuti sono un po' il succo del discorso di Renzi, l'Italia che da quel giorno avrebbe voluto costruire con la sua maggioranza ed il suo esecutivo. Andando avanti nel discorso, si diede delle scadenze fisse, da rispettare per arrivare " con i compiti fatti " a guidare l'Europa nel semestre a guida italiana. Vediamo queste scadenze.

Febbraio: riforma costituzionale ed elettorale; marzo: riforma del mercato del lavoro; aprile: riforma della pubblica amministrazione; maggio: riforma del fisco.

Secondo le promesse di Renzi al Parlamento, tutte queste riforme avrebbero dovuto trovare la fine del proprio percorso legislativo precedentemente rispetto a luglio 2014, mese d'insediamento del semestre europeo a guida italiana. La motivazione di Renzi era sostanzialmente questa: se dovessimo riuscire a termine tutte queste riforme prima del semestre europeo, saremmo in grado di raccogliere i frutti d'un occasione più unica che rara.

Partiamo da febbraio, ovvero dalla riforma costituzionale ed elettorale.

Come sappiamo tutti, la riforma elettorale è passata alla Camera ma è ancora bloccata al Senato e la cosa comica è che una volta passata al Senato, dovrà nuovamente tornare alla Camera dei deputati in quanto è stata totalmente modificata per trovare un'intesa con Berlusconi, che ora pare non aver più voglia di votarla. Renzi, a marzo 2014, dopo aver visto che la prima scadenza era ormai impossibile da rispettare, aveva ampliato gli orizzonti, promettendo un'approvazione completa a settembre 2014...ma non si è visto proprio nulla!! E' un riforma elettorale piuttosto curiosa l'Italicum, che io accosto alla Legge Acerbo. Una legge che non perde i vizi d'incostituzionalità del Porcellum: premio di maggioranza esagerato e listini bloccati. Vi invito ad andarla ad esaminare con molta calma attraverso il mio articolo sul tema (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/01/dittatura-nome-in-codice-italicum-ecco.html).

Per quanto riguarda la riforma costituzionale, sappiamo che è passata solo pochi giorni fa in prima lettura, e dopo uno stop forzato dall'articolo 138 della Costituzione di almeno 3 mesi fra una lettura e l'altra, dovrà ripassare nuovamente sia dalla Camera e sia dal Senato. Tuttavia, in seconda lettura servirà la maggioranza dei 2/3 per far passare la riforma, altrimenti sempre secondo l'articolo 138 della Costituzione, le riforme costituzionali saranno valutate dal popolo attraverso un referendum. Siamo pronti a dare battaglia nei banchetti per spiegare le motivazioni che ci portano a non appoggiare questa riforma costituzionale, che è accentratrice dei poteri verso l'esecutivo e svuota i poteri legislativi del Parlamento, superando il bicameralismo perfetto? Io si, e spero lo siate anche voi, aldilà del vostro credo politico. Anche in questo caso, vi invito ad approfondire attraverso la lettura del mio articolo sul tema (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/02/riforme-costituzionali-il-contenuto-il.html).

Abbiamo capito, quindi, che le promesse di Renzi su febbraio 2014 risultano disattese dopo oltre un anno di mandato.

Ora passiamo a marzo, con la riforma del mercato del lavoro.

La riforma del mercato del lavoro promessa nel mese di marzo 2014 era l'ormai famigerato Jobs act. Come ormai sappiamo, i decreti attuativi che danno realmente applicazione a questa riforma sono arrivati pochi giorni fa, ed avranno applicazione a partire dall'inizio di marzo 2015. Un'altra promessa disattesa quindi. Ma purtroppo, se pur in ritardo, questa riforma è arrivata a compimento, e non è per niente una bella notizia per i lavoratori italiani.
Chi s'informa un po' sulla tematica Euro, collegherà questa riforma proprio alla permanenza nell'Eurozona. Infatti, quando si entra in crisi, e non si può svalutare il cambio rispetto ai propri competitor (Germania) non si può recuperare competitività nelle esportazioni, ma si può fare attraverso un altro tipo di svalutazione: la svalutazione del salario. E' semplice, se svaluti il salario, i costi del fattore lavoro diminuiscono, abbassando contestualmente i costi di produzione, e conseguentemente i prezzi delle merci prodotte nel paese si possono abbassare diventando nuovamente competitive. Non potendo svalutare la moneta, il Jobs act va nella direzione della svalutazione del salario, con una precarizzazione generalizzata del mercato del lavoro.
All'interno del Jobs act sono stati aboliti i contratti precari come (Co.Co.Co, Co.Co.Pro), semplicemente perché ormai non servono più, in quanto è stato abolito il contratto a tempo indeterminato, sostituito da un contratto a tutele crescenti, che troverà stabilità dopo 9 lunghi anni in cui si starà appesi ad un filo piccolo e tiratissimo.
Per approfondire il tema Jobs act, vi propongo la lettura del mio articolo specifico sul tema (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/12/il-jobs-act-nudo-e-crudo.html).

Nel Jobs act Renzi aveva promesso anche una sorta di salario minimo, ma per adesso non si è visto nulla, vedremo.

Si dice che il Jobs act non venga applicato per i lavoratori pubblici, ma in realtà hanno già un Jobs act da anni, e gli scontri dialettici tra Renzi ed i pubblici (nel caso dei vigili di Roma), è un punto dove io noto un apertura al Jobs act completo anche per loro. Ho approfondito il tema in questo articolo (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/01/la-verita-sul-pubblico-impiego-il.html).

Condimento al tutto: lo svuotamento dell'articolo 18, che porta Renzi ad una contraddizione con se stesso, targata 2012! ascoltate un po' cosa diceva a Santoro...



Ecco un mio articolo specifico sullo svuotamento dell'articolo 18 della legge 300 del 1970 (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/11/abolito-larticolo-18-ti-avevamo-voluto.html).

Anche rispetto alle promesse di marzo 2014, abbiamo quindi capito che Renzi non è riuscito a portare a termine la riforma prima del semestre europeo, ma essa entrerà in vigore solo a marzo 2015 e nella sua formulazione la riforma del mercato del lavoro è una precarizzazione al ribasso generale, dove nessuno potrà chiedere un mutuo per l'acquisto della prima casa, sostanzialmente. Anzi, toglietevi il dubbio e provateci!

Passiamo ora al mese di aprile, con la riforma della pubblica amministrazione.

Per quanto riguarda la riforma della pubblica amministrazione, essa pare essersi un po' arenata, ed a oggi, 23 febbraio 2015, si è visto molto poco.  Proprio oggi la ministra Madia ha affermato che: << Contiamo di approvare le deleghe entro l'estate e poi di portare immediatamente in Consiglio dei ministri i decreti legislativi. Ci sono dei tempi parlamentari, però è tutt'altro che arenata >>. Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2015/02/23/pa-madia-entro-lestate-lok-alla-legge-delega-sulla-riforma-_17539186-4552-4156-a98a-65a7c2840668.html

Quindi, sostanzialmente capiamo che la grande riforma annunciata della pubblica amministrazione è bloccata, non è stata approvata come promesso da Renzi prima del semestre europeo e che anzi, il governo deve ancora ottenere l'approvazione della legge delega nei due rami del Parlamento. Spera di farlo entro l'estate 2015, per poi preparare i decreti legge da sottoporre al Parlamento (magari con una bella questione di fiducia incorporata per non rischiare la mancata approvazione).
Specifico che il governo Renzi è arrivato alla 33° questione di fiducia in un anno di mandato, ed ha stabilito un nuovo record inarrivabile della storia degli esecutivi nella Repubblica italiana.

Anche per la riforma della Pubblica amministrazione, quindi, un nulla di fatto.

Passiamo al mese di maggio, con la riforma del fisco.

Qui vi anticipo già che da ridere per non piangere. Ricorderete sicuramente l'inchiesta del Fatto Quotidiano, che ha scovato all'interno della riforma del fisco un comma molto, molto sospetto. Attraverso le parole di Marco Travaglio vi sarà tutto più chiaro.



Come sappiamo, scovato questo inghippo non troppo simpatico inserito il 24 dicembre 2015 in piena vigilia di Natale, Renzi ha rinviato la riforma del Fisco prima al 20 febbraio 2015, e poi a maggio 2015.

Ed anche per il mese di maggio, le promesse del premier sono rimaste disattese, ormai c'avrete fatto il callo.

In questo clima, ci siamo presentati a guidare l'UE nel nostro semestre di presidenza, cominciato a luglio. Non voglio dilungarmi troppo su questo tema, perché le promesse disattese sono state tante, le vittorie portate a casa molto poche. Tuttavia vi propongo la lettura del mio articolo che valutava il lavoro del governo italiano durante il semestre europeo (ecco il link: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/01/il-semestre-europeo-di-renzi-sommatoria.html). All'interno dell'articolo troverete i risultati raggiunti e quelli disattesi, i presupposti di partenza e di chiusura del semestre a guida italiana.

Arriviamo ad agosto, con l'ormai famosissima  " ripartenza col botto ". Eh si, Renzi ci aveva promesso una grande ripartenza col botto dopo le vacanze estive, aveva esortato gli italiani ad andare in ferie tranquilli perché l'Italia ormai aveva imboccato la strada della ripartenza, anzi, era già ripartita!!
Ecco le sue parole...



Una ripartenza col botto dopo le vacanze, effettivamente l'abbiamo sentita, ed è stata una ripartenza non proprio felice però. Ad ottobre 2014 la disoccupazione ha toccato il record storico di 13,2%, salvo poi essere ulteriormente migliorato al rialzo nel mese di novembre 2014 in quanto, per il secondo mese consecutivo, l'Italia ha toccato il suo record di disoccupazione, arrivando al 13,4%.
Ecco il mio articolo sul tema ( http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/01/renzi-e-la-sua-ripartenza-col-botto.html).

La vittoria più grande di Renzi è stato il boom clamoroso alle elezioni europee 2014, con un incredibile ed inatteso 40,8%. Questa vittoria deriva da una delle poche promesse mantenute: gli 80 euro in busta paga. Effettivamente questa è stata una promessa mantenuta, anche se con qualche mancanza. Il premier aveva promesso d'inserire negli 80 euro anche le partite IVA, gli incapienti ed i pensionati, ma questo non si è visto neppure in finanziaria 2015.

Passando alla riforma della scuola, si nota uno stanziamento di risorse pari a 500 milioni, e non di 3,5 miliardi come promesso in apertura di governo. L'unica mossa degna di nota in questo settore, pur agendo da opposizione è stato l'emendamento Movimento 5 stelle che ha ottenuto la possibilità di destinare l'8 per mille dell'IRPEF all'edilizia scolastica.
Notizia odierna è il fatto che Renzi pare volerle dare il 5 per mille (http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/02/22/scuola-giannini-mai-piu-bimbi-isolati.-la-nuova-scuola-di-renzi_b64e0df0-7efc-4274-a5fe-576dae15c71f.html).

Inoltre, un'altra realtà, ma questa volta apparente, è stato il taglio delle imposte. Le imposte statali si sono abbassate, mentre quelle regionali e comunali si sono alzate. Nel complesso una taglio per l'anno in corso, comunque c'è stato.
I tagli apportati da Renzi agli enti locali ed alle Regioni, sono la logica conseguenza dell'aumento delle imposte territoriali, che sono poi gli enti intermediari che offrono i servizi principali ai cittadini (vedi sanità per quanto riguarda le regioni). I tagli sono stati di 6,4 miliardi: 4 miliardi alle regioni e 2,2 agli enti locali.
Ora però, vi invito a leggere attentamente l'articolo 45 della finanziaria 2015, perché essa ha all'interno tante brutte sorpresine per il 2016, 2017 e 2018, nascoste in tante clausole di salvaguardia pronte a scattare in caso di necessità (che ci sarà) con aumenti delle aliquote IVA, carburante...
Vi invito ad andarvi a cercare l'articolo 45 in questo documento http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/documento-pdf-legge-di-stabilita-testo-disegno-di-legge-bbb71ffe-1053-467b-b590-1d68bdd7b430.html?refresh_ce.
Il risultato finale sarà il seguente: nel 2016 le imposte aumenteranno di 12,8 miliardi, nel 2017 aumenteranno di 18,5 miliardi e nel 2018 aumenteranno di 20,5 miliardi. Quindi pronti eh!!

Sempre parlando d'imposte, vi voglio proporre la lettura del mio articolo sul T.F.R. in busta paga. Semplicemente, sarà possibile percepire in busta paga una quota di T.F.R. che anziché andare al trattamento di fine rapporto, verranno percepiti immediatamente. La fregatura, secondo me, sta nel fatto che questo reddito verrà tassato come un reddito ordinario, al 27% di aliquota IRPEF!
Leggete l'articolo specifico per maggiori informazioni (link http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/10/legge-di-stabilita-la-magia-del-tfr-in.html).

Ora diamo uno sguardo macroeconomico all'esecutivo Renzi confrontando gli aumenti dei vari parametri:

disoccupazione: aumentata dal 12,6% al 12,9%;
Deficit annuale: previsto un deficit del 2,3%, risultato reale 3% (il deficit è l'aumento annuale di debito pubblico);
Debito pubblico: aumentato di altri 80 miliardi, toccando il record storico di  2140.000.000.000;
P.I.L: previsione del governo Renzi +0,8, risultato reale -0,4%.

Non è migliorato nessun parametro, anzi, sono quasi tutti peggiorati, e pensare che Renzi al suo insediamento definì la situazione italiana da tracollo.

Dire quindi che Renzi non abbia fatto nulla è un errore. Renzi ha fatto, ma le riforme non solo perché si chiamano riforme devono forzatamente produrre dei miglioramenti all'impianto democratico, economico e sociale della nostra Repubblica. E' questo che a molti sfugge.

Insomma, in chiusura d'articolo, vi sfido a definire ancora avventate le parole di Beppe Grillo all'incontro con Renzi. Le ripropongo, nella speranza che questa volte le ascoltiate attentamente, perché non ci voleva un fenomeno per capire la situazione, pensate che lo scrissi anch'io un anno fa.
Eccovi il mio articolo: http://simosamatzai1993.blogspot.it/2014/02/la-coerenza-di-renzi-e-pari-zero-ed-ora.html.

Ed ora ecco il video dell'incontro Renzi - Grillo e le esternazioni successive di Grillo dopo l'incontro. Forse riascoltarle, dopo aver riesaminato un anno di governo Renzi, vi darà l'effetto del Grillo profeta.





Grandi parole, di un grande personaggio italiano. Ma per voi ho un'ultima possibilità. Dopo aver visto i fatti (e sicuramente mi sarò dimenticato qualcosa), e dopo aver nuovamente riascoltato le parole di Grillo di un anno fa, vi propongo l'esame personale di Renzi rispetto al suo anno di governo.
Scegliete voi a chi credere: il vostro cervello, o Renzi?



Ragionateci su, con calma, e datevi una risposta.

Alla prossima!


2 commenti: