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venerdì 16 gennaio 2015

EURO - POTREBBE SALTARE DA UNO CHOC ESTERNO.

Salve gentili lettori.

Questo articolo, vorrei dedicarlo nuovamente alla tematica Euro, dopo aver divagato per un piccolo periodo su aspetti di politica esclusivamente parlamentare, tra Jobs act, riforme costituzionali e Legge di stabilità 2015.

Il MoVimento 5 stelle, ha come grande obiettivo del 2015, quello di riuscire ad arrivare al risultato di un referendum consultivo sull'Euro. Un obiettivo ambizioso, e di difficile attuazione, visto il percorso parlamentare che attenderà la legge d'iniziativa popolare.
Il MoVimento 5 stelle, essendo all'opposizione, può far valere questo strumento come unica via d'uscita, percorribile internamente. Ci sarebbe anche la possibilità di presentare una proposta di legge, ma essa verrebbe immediatamente cestinata, in 30 minuti. Appoggiarsi ad uno strumento di democrazia diretta, oltre che essere l'idea fondante dell'm5s, è l'unica strada che dia forza alla proposta. Questo discorso è valido solo da un punto di vista interno ma, fortunatamente, abbiamo altrettante soluzioni auspicabili per l'uscita dalla moneta unica, attraverso un percorso esterno.

Infatti, oltre alle possibili scelte democratiche, sulla quale si basa l'idea d'indire un referendum su questa tematica, si potrebbe verificare un pesante crack bancario esterno, derivante da un crollo di una superpotenza bancaria europea, tale da spezzare tutti gli equilibri sulla quale l'Euro si regge, facendolo crollare definitivamente.
E' vero che, in questo periodo, almeno per le banche, la liquidità sembra non mancare. A dimostrazione di questa tesi, vi sono i tassi d'interesse davvero bassi.

Tuttavia, nonostante i tassi d'interesse bassi, la problematica che blocca il flusso di credito tra banche ed imprese è sempre l'insolvenza di quest'ultime verso le banche, derivata dalla pesante crisi in atto nell'Europa meridionale. Questo, crea una situazione perenne di credit crunch, ovvero, quella situazione finanziaria, tale da far chiudere i " rubinetti " di liquidità alle banche, che mette ancora più in crisi l'impianto economico degli Stati.
Le banche servono a facilitare l'andamento positivo dell'economia reale, attraverso aperture di credito verso gli imprenditori ed i privati cittadini. Se per fattori derivanti dalla crisi, le banche perdono fiducia nel debitore, allora frenano l'ingresso di liquidità a debito nel sistema, facendo collassare l'intero edificio. Questo è il credit crunch (stretta del credito).

Io ho alcuni economisti di riferimento che leggo ed ascolto, questi sono Rinaldi, Brancaccio, Bagnai e Borghi. Non mi interessa il colore politico alla quale possano appartenere, ma in questi anni in cui ho cominciato ad approfondire le mie conoscenze sul tema Euro, loro sono stati un punto di riferimento. 
Recentemente, ho letto un'intervista proprio del prof. Rinaldi, che trattava il tema dell'abbondante liquidità presente.  Mi ha colpito molto questa sua affermazione, riguardo al tema liquidità:

«Negli ultimi stress test la stessa Bce ha promosso le banche del Nord Europa che erano piene di derivati. E penalizzato quelle come le nostre che fanno solo credito. Non è questo un segnale che nel sistema bancario europeo qualcosa non funziona? Da questo può partire uno choc irreversibile per la stabilità dell’euro»

Potrebbe, quindi, essere in atto un rigonfiamento delle banche del nord Europa, ti nuovi titoli tossici, come i derivati (ricordate lo scoppio della crisi partita dagli USA?), e potrebbe verificarsi nuovamente uno scenario simile.
Auspicabile per chi, come me, sogna un ritorno alla sovranità piena, anche monetaria.
Come dico sempre, però, un'uscita dall'Euro, senza revisione dei trattati che ci hanno messo la fune al collo (vedi pareggio di bilancio in Costituzione, attraverso il Fiscal Compact), la nostra capacità di spesa, nonostante l'uscita dall'Euro, non varierebbe, e questo non cambierebbe le nostre possibilità di cambiare politica economica.

Alla prossima!

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