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sabato 27 dicembre 2014

RIFORME COSTITUZIONALI - VOGLIONO MODIFICARE L'ARTICOLO 78 PER FACILITARE L'INGRESSO IN GUERRA!

Salve gentili lettori!

In questo articolo, vorrei soffermarmi su una riforma costituzionale che sta portando avanti il governo Renzi, attraverso un disegno di legge in discussione in Commissione riforme costituzionali, volto all'approvazione di un pacchetto di riforme, che andranno a toccare specialmente il titolo V della carta costituzionale.

Sappiamo bene che, il governo Renzi, ha in progetto il superamento del bicameralismo perfetto, attraverso la modifica della composizione del Senato della Repubblica, e dei poteri ad esso attribuiti. 
Secondo questa modifica, infatti, il Senato della Repubblica non avrà più poteri parificati alla Camera dei Deputati, perché non sarà più eletta dai cittadini, ma sarà composta da senatori aventi ruoli in Comuni e Regioni. Non avrà più alcun potere di modificare le deliberazioni provenienti dalla Camera dei Deputati.
Il MoVimento 5 stelle non è d'accordo con questa proposta, perché è una via di mezzo, che non serve a nulla. Si vuole rendere più veloce l'iter procedurale per approvare più velocemente le proposte di legge? Allora si abolisce completamente il Senato della Repubblica (presentammo questa proposta subito dopo che il governo Renzi depositò il disegno di legge in questione, al fine di provocare reazioni).
In realtà il problema non è il bicameralismo perfetto, ma l'inefficienza del governo, che martella il Parlamento con fiumi di decreti legge e questioni di fiducia, svuotando il potere legislativo del Parlamento.
Il governo Renzi parla di un gran risparmio di ben 500 milioni di Euro. Questo perché non verranno pagati gli stipendi ai componenti dell'aula, ma in cambio, verrà offerta l'immunità, una proposta piuttosto allettante visti gli scandali degli ultimi anni.
In realtà, come verificato dallo stesso questore del Senato, il risparmio derivato dal superamento del bicameralismo perfetto, sarebbe pari a 42 milioni di Euro (esattamente la stessa somma, derivata dai rimborsi elettorali, che rifiutò il Movimento 5 stelle dopo le elezioni 2013). Un gesto etico per un movimento di cittadini, ma una somma assai irrisoria per considerare la possibilità di buttare all'aria il bicameralismo perfetto. Questo dovrebbe far riflettere sui progetti futuri, che di democratico mi pare abbiano solo l'involucro.

Della riforma del Senato parlerò approfonditamente in un altro articolo, ora veniamo al dunque.

All'articolo 17 del disegno di legge presentato dal governo, contenente il pacchetto di riforme costituzionali, si legge questo testo.

L'art. 78 della Costituzione è sostituito dal seguente:
" La Camera dei Deputati delibera lo stato di guerra e conferisce al governo i poteri necessari ".

Ora leggiamo l'attuale articolo 78 della Costituzione:
" Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al governo i poteri necessari ".




La modifica che sarebbe apportata all'articolo 78 è sostanziale, ed è strettamente legata, come dicevo prima, al superamento del bicameralismo perfetto.
L'articolo 78 attualmente vigente, obbliga il governo a passare dall'approvazione di ambe due le
Camere, per ottenere i poteri di entrare in guerra. Questa è una tutela verso i cittadini, perché un governo non avente una maggioranza solida in una delle due camere, difficilmente riuscirebbe a far entrare in guerra lo Stato.
Con la modifica proposta dal governo Renzi, invece, basterà passare dalla Camera dei Deputati, dove tra l'altro il suo governo gode di una grandissima maggioranza, per ottenere i poteri sopracitati.

Ora chiediamoci se davvero sia un bene liberarci della tutela del bicameralismo perfetto per una maggiore scorrevolezza dell'iter legislativo. Ricordiamoci che, quando i parlamentari vogliono ottenere qualcosa, ci riescono in brevissimo tempo, nonostante il bicameralismo perfetto. Ricordate il Lodo Alfano?? Verificate!

In tutti gli Stati Europei aventi bicameralismo perfetto, tranne la Polonia mi pare, c'è un obbligatorio passaggio in ambe due le Camere per attribuire al governo i poteri soggetti all'ingresso in guerra.

Per esempio, in Spagna, secondo l'art 63 comma 3 della Costituzione, il Re deve ottenere l'approvazione della Cortes (e quindi di ambe due le Camere), prima di poter entrare in guerra. Esse si riuniscono in seduta congiunta, come scritto nell'art. 74.

Ecco l'articolo 11 della nostra Costituzione:

" L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. "

In base a quest'articolo, l'Italia non dovrebbe già di per se entrare in guerra, perché è contro la Costituzione. Si chiamino esse guerre o, più comodamente, missioni di pace. Vi sono alcune occasioni dove le missioni di pace servono davvero, ma ne abbiamo visto tante altre dove, sotto il concetto di missione di pace, vi era altro.

Se a questo aggiungiamo che il governo ha dato via libera in legge di stabilità, ad un progetto decennale per l'acquisto di mezzi blindati 8x8 "Freccia", che costeranno alla collettività 2 miliardi e 650 milioni di Euro, capite che, il dubbio che tutte queste cose abbiano un nesso logico tra di loro, purtroppo, possa arrivare.

Alla prossima!






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