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lunedì 3 novembre 2014

CONSIDERAZIONI INIZIALI SULLE DIVULGAZIONI EURO SCETTICHE

Salve gentili lettori.

E' arrivato il momento di tornare a parlare di un tematica a me cara, e che sto combattendo personalmente cercando di argomentare con le persone da ormai 2 anni.
In questo articolo, vorrei porre una fondamentale una base di partenza, sulla quale poi poter sviluppare un discorso capillare, impostando articoli specifici per trovare risposte a domande ben definite, interne al problema. Il tema che comincerò a trattare in tutte le salse,  da oggi in avanti, si chiama, guarda un po', EURO!
Ormai è un dato di fatto: bisogna toccare questo tema in modo serio.

Evidentemente, concentrarmi con tale forza sul tema Euro, mi porterà a tralasciare alcuni aspetti della politica italiana ed europea, anche se proverò a far conciliare il tutto mantenendo una frequenza accettabile anche su codeste tematiche.

Circa 2 settimane fa, ho ascoltato molto bene l'intervento di Beppe Grillo al Circo Massimo, nel nostro abbraccio di gruppo ad Italia5stelle. Purtroppo, e me ne rammarico, non sono potuto essere li con voi, ma c'ero col cuore. Finalmente e sottolineo, finalmente, ho sentito uscire dalla bocca di Beppe quello che sognavo sentir dire da ormai 2 anni. La nostra posizione, che ritenevo accettabile, ma pur sempre una via di mezzo ( ovvero quella di studiare una possibile richiesta di adozione di Eurobond ), non aveva alcuna speranza di arrivare a buon fine. E così, effettivamente, è stato. Era probabilmente, come raccontato da Beppe durante i comizi pre elezioni europee, un passaggio che andava comunque fatto. Tuttavia, ritengo che o si è pro Euro o si è pro moneta sovrana, non ci sono vie di mezzo.
Ed io sono uno di quelli che spingeva già da inizio 2012, per perseguire la strada che ci riporta ad essere padroni della nostra politica monetaria. E' democrazia.

Le strade da perseguire, dopo aver preso decisamente una posizione Euro scettica, a questo punto, potevano essere due:

1) Una votazione interna tra iscritti su che tipo di strada prendere rispetto alla tematica Euro, per poi inserire nel programma il risultato della votazione. A quel punto, qualora i cittadini dovessero appoggiarci, automaticamente avremmo la possibilità di agire in quella direzione, perché sicuri dell'appoggio popolare anche a quello specifico, fondamentale, punto del programma;
2) Il tentativo del referendum, ovvero cercare di raccogliere milioni di firme, per poi presentare in Parlamento, grazie ai nostri rappresentanti eletti nel 2013, una legge di iniziativa popolare, che modifichi, o permetta in andare in deroga (come già successo nel 1989, quando fu indetto un referendum d'indirizzo sul tema Parlamento Europeo, dopo un passaggio parlamentare della proposta ), come  l'articolo 75 della Costituzione, permettendoci di indire un referendum su questo specifico tema.

La prima, teoricamente, sarebbe la più semplice, dato che, nel MoVimento 5 stelle, abbiamo una base fortemente Euro scettica, tuttavia non la ritengo rispettosa verso tutte le persone che nel nostro paese la pensano in modo differente rispetto a noi. Pensateci, noi siamo fortemente arrabbiati con Prodi, che con il suo governo prese la decisione di entrare in questa trappola, per 60 milioni di italiani.
Tuttavia, se noi seguissimo questa strada, saremmo giuridicamente rispettabili, ma moralmente no. Io vorrei la possibilità di interpellare tutto il popolo italiano, sia gli Euro scettici e sia quelli che, invece, continuano ad essere a favore.

Lo so, noi del M5s siamo forse troppo democratici, il PD non si mise il problema quando si trattò di entrarci nell'Euro, ma è proprio per questo che noi siamo differenti da loro.

Ora, presa una posizione ben definita, che si è andata ad allineare alla mia, dobbiamo capire che l'Euro è il problema principale, ma che, proprio per questo, andrà gestito in modo attento.
Non illudetevi, uscendo dall'Euro non ritornerà perfetto dal mese successivo, in quanto ci saranno delle grosse montagne da scalare.
Ci dovranno essere dei grossi confronti con economisti liberi per capire quale sia la modalità migliore di uscita dall'unione monetaria. Mi spiego meglio.
Sono diverse le tematiche sul quale porsi interrogativi. Il più importante, a mio modo di vedere, è la gestione del capitale e dei salari nella fase di transizione.
Dovremmo credere nel liberismo economico ( insomma, io personalmente ne sarei scettico ), oppure adottare dei sistemi protezionisti al capitale ed ai salari? Io sarei propenso per la seconda opzione, ma questo articolo vuole essere solo una piccola introduzione. I temi nel dettaglio li svilupperò pian piano, pubblicando diversi articoli specifici.

Il primo articolo, successivo a questo articolo d'introduzione al percorso, sarà dedicato alla base del della problematica, ovvero la domanda primaria " Cos'è la moneta? ". Successivamente, toccherò temi come:  inflazione ( toglietevi dalla testa la spesa con le carriole, è una cavolata pazzesca ), disoccupazione, svalutazione e rivalutazione della moneta, comparazioni economiche tra Germania e resto d'Europa, il problema debito pubblico ( sia nella visione con l'Euro, che è quella drammatica, e sia nella visione con moneta sovrana, che è molto più soft ), debito privato ( che è il vero problema che ha scatenato la crisi economica nei PIIGS ), corsa al ribasso dei salari nell'Eurozona e comparativamente, rivalutazione dei debiti, e tanto altro.

Aspetto importante. Io non sono certamente un economista, ho affrontato nel mio percorso di studi l'economia politica sia alle superiori, e sia all'università ( con ottimi risultati ), e mi sono appassionato al tema Euro grazie alle divulgazioni di economisti come Bagnai, Borghi e Brancaccio, che mi hanno fatto letteralmente spalancare gli occhi. Sono sostanzialmente un appassionato autodidatta, che vorrebbe esporre le proprie idee sul tema.

Vorrei chiudere con un dato di fatto, che dovrebbe tranquillizzare tutte le persone che spingono verso un abbandono, da parte del nostro paese, della moneta unica.

Abbiate fiducia, la storia ha un suo perché, essa parla sempre. E se noi andassimo a studiare la storia delle unioni monetarie, o le situazioni di monete nazionali aventi tra loro cambio fissato da accordi internazionali ( Gold Standard 1871 - 1944, prendendo in considerazione l'uscita tardiva degli USA; il sistema di Bretton Woods 1944 - 1971; e lo SME 1979 - 1994 ), fallirono tutti miseramente.
Sarà così anche per l'Euro. La storia insegna, ma sembra che gli amministratori politici non imparino mai dagli errori commessi.
Quindi, abbiate fiducia, sia che l'Italia voglia, sia che non voglia, il sistema sarà destinato ad implodere.

Ultimo aspetto. Non sono certamente un economista, ho affrontato nel mio percorso di studi l'economia politica sia alle superiori, e sia all'università ( con ottimi risultati ), e mi sono appassionato al tema Euro grazie alle divulgazioni di economisti come Bagnai, Borghi, Rinaldi e Brancaccio, che mi hanno fatto letteralmente spalancare gli occhi.

Vi ringrazio, al prossimo articolo, in cui partiremo col nostro percorso!



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