tag:blogger.com,1999:blog-18300921456140704322024-03-05T06:00:47.826+01:00LE MIE IDEE POLITICHE IN CONDIVISIONESalve a tutti!
Io sono Simone, un ragazzo di 21 anni, studente di giurisprudenza, appassionato di politica e di economia.
Quello che mi sta più a cuore è informarmi ed informare!
Proprio per questo ho deciso di aprire questo blog, in modo da poter condividere le mie idee con altre persone ed attivare un confronto costruttivo.
Buon proseguimento!Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.comBlogger216125tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-20893619539861481972018-07-07T15:58:00.000+02:002018-07-07T15:58:20.195+02:00Eurozona 2008-2018: un viaggio nella nazionalizzazione del rischio (Per "La voce che stecca").<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Articolo pubblicato nel blog "La voce che stecca", in data 7 giugno 2018. Buona lettura <a href="http://www.lavocechestecca.com/2018/06/07/eur-via/">Eurozona 2008-2018: un viaggio nella nazionalizzazione del rischio (Per "La voce che stecca").</a><br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-28525237651941069992018-07-07T15:51:00.000+02:002018-07-07T15:51:18.054+02:00Il voto sovrano ai tempi dell’€uropa dello spread e del pilota automatico (Per "La voce che stecca").<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Articolo scritto per il blog "La voce che stecca", pubblicato in data 29 maggio 2018. Buona lettura <a href="http://www.lavocechestecca.com/2018/05/29/vot-sov/">Il voto sovrano ai tempi dell’€uropa dello spread e del pilota automatico (Per "La voce che stecca").</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-57869290322949453722018-07-07T15:45:00.001+02:002018-07-07T15:45:32.792+02:00La crisi demografica italiana. Le ripercussioni sull’economia e l’immigrazione (Per "La voce che stecca")<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Un articolo, da me scritto e pubblicato il 24 aprile 2018, per il blog "La voce che stecca", che collega il tema crisi demografica, con l'immigrazione e l'economia. Buona lettura, <a href="http://www.lavocechestecca.com/2018/04/24/cri-dem/">La crisi demografica italiana. Le ripercussioni sull’economia e l’immigrazione</a>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqiExuGjq-8gQ5M584cFLfxAM_niPZsnvz0_pDI8b5f2eCTnOX44rRHZZdMzCafn48kLe8fj82fSzaUh0bZhsPhBwCyylKOUODjMLrLor6-_9iAk19BWrWCOpWAbDZs2J0bKoRKZe99_3F/s1600/Figli_per_donna_ITA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="739" height="390" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqiExuGjq-8gQ5M584cFLfxAM_niPZsnvz0_pDI8b5f2eCTnOX44rRHZZdMzCafn48kLe8fj82fSzaUh0bZhsPhBwCyylKOUODjMLrLor6-_9iAk19BWrWCOpWAbDZs2J0bKoRKZe99_3F/s640/Figli_per_donna_ITA.jpg" width="640" /></a></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-68812075440936384122018-07-07T15:37:00.000+02:002018-07-07T15:37:17.883+02:00Il «Divorzio» tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia: come esplose il debito pubblico (Per la voce che stecca).<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Articolo dedicato al cosiddetto Divorzio, avvenuto nel 1981, tra il Ministero del Tesoro e la Banca d'Italia, e i suoi effetti sul debito pubblico italiano. Articolo pubblicato per il blog "La voce che stecca", il 13 aprile 2018. Eccovi il link, buona lettura: <a href="http://www.lavocechestecca.com/2018/04/13/div-min/">Il «Divorzio» tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia: come esplose il debito pubblico</a>.<br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-86285751743682833952018-07-07T15:27:00.001+02:002018-07-07T15:27:21.449+02:00ELEZIONI ITALIANE E LEX MONETAE (per La voce che stecca). <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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E' stato pubblicato un mio nuovo articolo sul il blog "La voce che stecca", con cui collaboro. <a href="http://www.lavocechestecca.com/2018/03/12/ele-ita/">Elezioni italiane e lex monetae</a>. Buona lettura! </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMaSyuLt-ehImoBNeTSf_TNcFDHwNBzkbagm4lpGmnqaAOQS22rjNL5z27FYY95xRb8PIE7aGWWYvIdIBAkRl0ISRhyphenhyphenxqwsZ2k8bqMG2u_wnjhpZo43U0AiETQwobAGe7J_FUNzizLm3Xo/s1600/10000_volta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="537" data-original-width="1040" height="330" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMaSyuLt-ehImoBNeTSf_TNcFDHwNBzkbagm4lpGmnqaAOQS22rjNL5z27FYY95xRb8PIE7aGWWYvIdIBAkRl0ISRhyphenhyphenxqwsZ2k8bqMG2u_wnjhpZo43U0AiETQwobAGe7J_FUNzizLm3Xo/s640/10000_volta.jpg" width="640" /></a></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-15265898449200202072018-04-09T12:09:00.000+02:002018-04-09T12:09:17.542+02:00LIBRI - "COSTRUIRE LA DEMOCRAZIA. PREMESSE ALLA COSTITUENTE", DI PIERO CALAMANDREI<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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In quest'ultima settimana mi sono dedicato alla lettura di due libri del padre costituente Piero Calamandrei. Il primo, "Costruire la democrazia. Premesse alla Costituente", è un insieme di saggi scritti dal 1945 al 1946, che collegano la situazione dell'occupazione nazifascista, la Liberazione e lo stallo presente nella società italiana in attesa della Costituente, vista dalla popolazione come una soluzione praticamente a tutti i mali di una società totalmente da ricostruire.</div>
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Per quanto riguarda il secondo libro, si tratta di un piccolissimo opuscolo contenente un famoso discorso di Calamandrei sulla Costituzione, risalente al 26 gennaio del 1955.</div>
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Calamandrei, attraverso le sue letture della situazione sociale e politica italiana, ci guida verso un sentiero, dandoci già alcune basi di riflessione che dovranno poi essere discusse all'interno della sovrana assemblea Costituente, per ricreare una società italiana che abbia come base fondante di un dialogo costruttivo tra istanze differenti un patto sociale in comune, incarnato dalla Costituzione.</div>
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Soluzione imprescindibile per la riuscita di quest'opera, che non è assoluta ma va necessariamente perseguita passo dopo passo, ben oltre il perimetro di una Costituzione, è la comprensione dei diritti di libertà e della funzione dello Stato, in trasformazione rispetto al passato. </div>
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Il passaggio obbligato parte dall'analisi della deriva nazionalista italiana e tedesca, mettendo alla luce le divergenze presenti dal punto di vista formale tra Fascismo e Nazismo, nella concezione stessa di regime totalitario. In sintesi, possiamo riportare l'analisi di Calamandrei con l'impostazione di un Fascismo assai mimetico ed occulto, opposto a un Nazismo assai più esplicito nelle modalità di regime. </div>
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Dopo aver posto le basi con l'analisi del passato, si prosegue con il significato e la funzione di "Costituente". Per arrivare a questo, Calamandrei riprende il decreto legge luogotenenziale del 25 giugno 1944, numero 151. Con esso, il popolo respinge un potere costituito non riconoscendolo più e riprendendosi le "chiavi" della sovranità per creare un nuovo patto sociale, base fondante di un nuovo sistema d'istituzioni, rispondenti alle nuove aspirazioni della maggioranza della cittadinanza italiana.</div>
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All'articolo 1 del decreto, Calamandrei fa notare il significato di netta separazione tra un potere Costituito e terminale, ed uno nascente <b><u>"dopo la Liberazione del territorio nazionale le forme istituzionali saranno scelte dal popolo italiano"</u></b>.</div>
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In qualsiasi Rivoluzione, c'è una parte di demolizione del potere esistente e una parte di ricostruzione di un nuovo sistema. In Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale ci fu un periodo che possiamo definire di "Vacanza giuridica", d'attesa, in una sospensione tra due mondi: il mondo della legalità già condannata dal popolo e quello della legalità desiderata, ma ancora attesa. </div>
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Possiamo considerare quell'Italia narrata da Calamandrei come racchiusa in un "limbo istituzionale".</div>
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In tema di riforma dei Codici, Calamandrei fa notare l'importanza secondaria di questa tematica, in quanto, senza una Costituzione, fonte assoluta, non avrebbe avuto alcun senso riformare i Codici esistenti dall'epoca del Fascismo, in quanto, tali modiche sarebbero potute entrare in conflitto con le scelte dell'assemblea Costituente successiva. Inoltre, egli fece attentamente notare il fatto che il Fascismo accolse le modifiche dei Codici, derivanti da altre dottrine, appropriandosene e puntellando esclusivamente qui e lì, con qualche tocco di regime. Per questo, una riforma integrale o una rimozione totale sarebbero state superflue.</div>
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Calamandrei concentra la sua attenzione sui diritti sociali, spiegando che lo Stato che verrà non dovrà limitarsi a segnare dei confini dove limitarsi a non intervenire col suo potere legislativo, in modo da creare perimetri di libertà, dove lo stato si astiene. Questa concezione di libertà non basta più a Calamandrei, in quanto il concetto di libertà visto come risultato di un ruolo "negativo" dello Stato non si trasforma in vera libertà. Esse sono delle "zone franche" di giurisdizione statale, ma insufficienti per il compimento di una completa libertà. E' vero che tutti hanno il diritto di studiare ma, ad un'analisi più attenta, non tutti, pur avendone la possibilità, hanno poi i mezzi per permettersi questa formazione. E' qui, su questa base concettuale che si inseriscono i diritti sociali. </div>
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Mentre i vecchi diritti di libertà non presupponevano alcuna spesa per il bilancio statale, in quanto lo Stato si limitava a controllare dall'alto la libertà, senza intervenire, come soggetto terzo, questa volta, con i diritti sociali, si passa da una concezione di "LIBERTA' DALLO STATO", ad una libertà "PER MEZZO DELLO STATO", dove serve una funzione dello Stato che si ribalti, da negativa a positiva, una funzione che accompagni la società, con l'esborso di risorse pubbliche, a una condizione della vita che, finalmente, ponga tutti sullo stesso livello, ricchi e poveri, nelle possibilità di poter arrivare.</div>
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Questo sulla base del fatto che, come scrisse Calamandrei: <b><u>"Che, se vera Democrazia può aversi soltanto là dove ogni cittadino sia in grado di esplicar senza ostacoli la sua personalità per poter in questo modo contribuire attivamente alla vita della comunità, non basta assicurargli teoricamente le libertà politiche, ma bisogna metterlo in condizione di potersene praticamente servire [...] di vera libertà politica potrà parlarsi solo in un ordinamento in cui essa sia accompagnata per tutti dalla garanzia di quel minimo di benessere economico, senza il quale viene a mancare per chi è schiacciato dalla miseria ogni possibilità pratica di esercitare quella partecipazione attiva alla vita della comunità che i tradizionali diritti di libertà teoricamente gli promettevano"</u></b>.</div>
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Questo è il concetto che nasce, di equità sociale, che ritroveremo nettamente all'interno dei principi fondamentali della Costituzione, all'articolo 3 comma 1, con il principio di uguaglianza formale, e all'articolo 3 comma 2, con il principio di uguaglianza sostanziale, cardine delle argomentazioni di Calamandrei.</div>
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Senza questa base sostanziale, i diritti di libertà diventano meri diritti "cosmetici", e non si avrebbe il compimento di una piena democrazia. Chiaramente, Calamandrei aveva ben in testa che non sarebbe bastato enunciare diritti sociali dentro la carta costituzionale per garantirli, ma proporli all'interno di essa avrebbe tracciato un percorso di prospettiva vincolante per la classe politica italiana.</div>
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In conclusione, questo passaggio del libro è fondamentale per riportarci alla comprensione della deriva liberista della politica italiana, in nome del perseguimento di una perenne deflazione salariale, che ci faccia esportare di più distruggendo la domanda interna, e di una flessibilità del mercato del lavoro, di cui il Jobs Act è solo l'ultima tappa. </div>
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Buon proseguimento. </div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-87359144967819772942018-03-26T12:03:00.000+02:002018-03-26T12:03:44.328+02:00ROBERTO FICO PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI - UN PASSAGGIO DI UN SOGNO UTOPICO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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L'elezione di Roberto Fico come Presidente della Camera dei Deputati segna un passo fondamentale ed emozionante per chi, come me, segue il Movimento 5 stelle dalle sue origini, tramite gli spettacoli di Beppe Grillo. C'ero, quando a Cagliari, il 22 marzo del 2014, Roberto Fico venne ad un'agora e ci spiegò come nacque in lui la voglia di incominciare a costruire questo progetto politico seguendo la strada segnata da Beppe Grillo.<br />
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Questo fu il suo intervento</div>
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<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/CJGPVOAMoYk" width="560"></iframe>
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Nacque tutto da un articolo di Beppe Grillo nel blog, che si chiedeva come fosse possibile canalizzare tutta la frustrazione accumulata dagli spettatori dei suoi monologhi satirici, in energia positiva che andasse realmente ad influire nel vissuto. Dall'informazione, all'azione. </div>
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Fu così che Beppe Grillo propose i famigerati Meetup, e Roberto Fico colse l'occasione, aprendo il primo Meetup a Napoli, nel 2005.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgArPlEZjlY58qUvzdU3MkoLd0tLL_xE9_nKw18ndg83zU983s773QtYI7DkM-Mwc8sCrF79gUiK2jeYhKj48wEdsEdyt698YyiJngMON8X-Xli0_cvM0oHftMNx1KTwWhgkWgZgFIAIHW-/s1600/roberto+fico.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="643" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgArPlEZjlY58qUvzdU3MkoLd0tLL_xE9_nKw18ndg83zU983s773QtYI7DkM-Mwc8sCrF79gUiK2jeYhKj48wEdsEdyt698YyiJngMON8X-Xli0_cvM0oHftMNx1KTwWhgkWgZgFIAIHW-/s320/roberto+fico.jpg" width="318" /></a>Il suo intervento continuò, spiegandoci come all'inizio fosse totalmente isolato, e per cercare di dare qualche informazione, si costruì un nickname alternativo, che utilizzava per porsi dei quesiti, mentre offriva la risposta dettagliata alla domanda stessa. Di fatto si faceva la domanda, e si dava pure la risposta, in modo da offrire già qualche piccola base di partenza a chi si fosse affacciato per appoggiarlo in questo progetto.</div>
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I meetup si moltiplicarono in Italia, e la prima riunione dei meetup italiani avvenne a Napoli, in una grotta di tufo, dove una quarantina di attivisti cominciarono a confrontarsi su alcune tematiche utili per portare la voce dei cittadini. Una storia che mi colpì molto, e che ora mi fa emozionare.</div>
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Roberto Fico rappresenta l'utopia del Movimento, la Storia del Movimento 5 stelle.<br />
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Al primo VDay del 2007, Beppe Grillo tentò un collegamento via Skype con un'altra piazza, quella di Napoli. E chi c'era lì a rispondere? Sempre lui, Roberto Fico, impegnato a raccogliere le firme per la legge d'iniziativa popolare "Parlamento pulito".<br />
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<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/n7VWr4-Kpcw" width="560"></iframe>
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Sono aneddoti che un ragazzo come me, che segue Grillo da quando aveva 13 anni, non dimentica.</div>
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Quello stesso giorno del 2014, Roberto Fico, tra tutti i temi che ci spiegò sulle dinamiche parlamentari, si concentrò molto sull'utilizzo scorretto della decretazione d'urgenza da parte del Governo, che di fatto sgonfiava il potere legislativo del Parlamento, togliendo la voce alle opposizioni. La decretazione d'urgenza è diventata prassi, su temi dove non c'è una reale urgenza che richieda un intervento immediato. Essa è diventata semplicemente un metodo per aggirare il confronto parlamentare con l'organo eletto dal popolo.</div>
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E ieri, nel discorso d'insediamento da Presidente, Fico ha portato alla luce le medesime tematiche che ci spiegò quel giorno a Cagliari, garantendo l'impegno per un Parlamento che torni centrale nelle dinamiche politiche, con un dialogo ampio tra gli eletti.<br />
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<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/ywGlYaSd8mg" width="560"></iframe>
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Non vi nego che sabato mattina, quando il nome di Roberto Fico è stato ufficialmente presentato come il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Camera dei Deputati, in me ci sia stata una grande emozione. Un'utopia che trova una reale conclusione.<br />
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Ecco la proclamazione.<br />
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<iframe allow="autoplay; encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/SWOzF0wMh24" width="560"></iframe>
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Ed ora auguri di buon lavoro, Presidente Fico.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-5884949258654427762018-03-21T11:47:00.000+01:002018-03-22T11:43:59.030+01:00DISCORSO DELLA SERVITU' VOLONTARIA, di Étienne de La Boétie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
La scorsa settimana mi sono concentrato su una lettura che si è rivelata davvero molto interessante: Discorso della servitù volontaria, del filosofo francese De La Boétie. In questo breve articoletto, vorrei portarvi all'attenzione alcuni punti che per me sono risultati rivoluzionari nella concezione della problematica sociale, nel rapporto esistente tra il tiranno e suoi sudditi.</div>
<div style="text-align: justify;">
De La Boétie compie una netta inversione rispetto alla concezione presente sulla problematica della schiavitù volontaria nella sua epoca. Da colpa del tiranno oppressore, si passa a compartecipazione degli oppressi alla loro stessa oppressione, come se questa dinamica crei un legame inscindibile di "sicurezza". </div>
<div style="text-align: justify;">
Egli ci fa semplicemente notare che esiste una volontà degli strati oppressi della società a farsi piegare da un tiranno, in quanto se solo gli oppressi volessero rovesciare il tiranno e recuperare ciò che più conta nella loro vita, ovvero la libertà, potrebbero farlo senza l'utilizzo della violenza. Secondo De La Boétie, basterebbe una reale presa di coscienza popolare sulla problematica del recupero delle libertà individuali e collettive, per non seguire più i dicktat imposti dall'alto da un tiranno che, in realtà crea la sua forza imponente semplicemente tramite la sudditanza di un popolo incapace di una presa reale di coscienza.</div>
<div style="text-align: justify;">
De La Boétie ci fa comprendere come sia incomprensibile una paura che crea sudditanza se a subirla non è una singola persona o un piccolo gruppetto di persone, ma villaggi interi, città, Stati, nei confronti di un singolo uomo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl9xIi8FXFfbvs2g5zT5Sv7qlx-ywZQFJ0_GEwTh-5TjiFBnQC1EXmW9n5xT2K90kbGEMbZ9C5bs-2SjFc5QmvJcFzhKFc_IqdLRxnX40AeWzej0VoWVmJumdjRgWswz2yzgRyxPCqbUyG/s1600/Discorso+della+servit%25C3%25B9+volontaria+-+De+La+Bo%25C3%25A9tie.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1403" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl9xIi8FXFfbvs2g5zT5Sv7qlx-ywZQFJ0_GEwTh-5TjiFBnQC1EXmW9n5xT2K90kbGEMbZ9C5bs-2SjFc5QmvJcFzhKFc_IqdLRxnX40AeWzej0VoWVmJumdjRgWswz2yzgRyxPCqbUyG/s320/Discorso+della+servit%25C3%25B9+volontaria+-+De+La+Bo%25C3%25A9tie.jpg" width="280" /></a>Su quest'incapacità, il tiranno costruisce il suo sistema d'oppressione, talvolta con alcuni stratagemmi che non impongono violenza o privazioni, ma attraverso la distrazione di massa: eventi vari di divertimento, atti ad impegnare l'intelletto degli oppressi su aspetti del tutto secondari rispetto al problema della sudditanza al suo controllo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un'altra modalità fondamentale di controllo esercitata dall'oppressore, di fonda sulla voglia degli oppressi di crearsi, seppur all'interno di un sistema d'oppressione e tirannia, una sorta di condizione privilegiata di schiavitù. Tramite questa scelta, il tiranno riesce a crearsi dei supporti popolari alla sua condizione privilegiata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un passaggio decisamente interessante è dato dalla constatazione del filosofo sulla capacità di alcuni illuminati che, di fronte allo sfruttamento e all'oppressione subita dalla propria nazione, riescono a creare intorno a loro un movimento imponente, atto a una generale presa di coscienza della popolazione oppressa. Questi pochi casi, secondo De La Boétie, se mossi da un'intenzione buona e integra, riescono alla fine a raggiungere il loro scopo di liberazione, in quanto la lotta per la liberazione riesce a farsi largo da sé per farsi riconoscere tra gli oppressi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo illuminante saggio di De La Boétie, pubblicato clandestinamente a partire dal 1576, possiamo trasportarlo ancora per comprendere le dinamiche attuali. Di fatto, egli è riuscito a comprendere le dinamiche più avanzate della pubblicità e della propaganda, che muove le folle alla ricerca di effimere soddisfazioni di bisogni del tutto costruiti ad arte dall'oppressore, che nulla hanno a che fare con il vero bisogno primario umano: la libertà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una lettura di questo tipo è assolutamente necessaria, per fare un salto ulteriore nella comprensione delle dinamiche relative alla perdita di sovranità che ci accompagna storicamente dal Fascismo in poi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tramite il Fascismo si ebbe la perdita di sovranità popolare avvenuta attraverso la trasformazione del nostro sistema istituzionale da democratico ad autoritario e, successivamente, dopo la liberazione dal nazifascismo, alcuni fatti ben conosciuti, ci hanno mostrato una non completa possibilità di accedere a scelte sui nostri interessi come Stato. Possiamo citare la morte di Mattei e Moro come avvisaglie nette di questa dinamica, che poi è di fatto peggiorata nel tempo con un controllo non solo sulle scelte politiche interne, ma sulle dinamiche economiche in cui ci siamo fatti imbrigliare tramite il "Divorzio 1981" tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia, Maastricht, l'Euro e gli ultimi trattati europei (Lisbona, MES, Fiscal Compact, Dublino III). Vorrei consigliarvi una lettura sulla sovranità italiana, molto molto interessante: <a href="http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/03/15/sovranita-limitata-1978-2018/">Sovranità limitata 1978-2018</a>.</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-68264205461014365212018-02-08T13:12:00.002+01:002018-04-20T10:18:58.364+02:00CRISI DEMOGRAFICA - I DATI ISTAT 2017 E COLLEGAMENTI SULL'ECONOMIA E SULL'IMMIGRAZIONE.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">E' di oggi la notizia che segna un nuovo minimo storico nelle nascite dall'Unità d'Italia, il 2% in meno tra il 2017 e il 2016. Nel 2017, le nascite si sono fermate a 464 mila unità, 9000 in meno del 2016.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Quello demografico è un problema serio, che va analizzato nei risvolti che esso mostra a livello economico e sociale. Proviamo a fare una piccola ricostruzione storica, prendendo come elementi base del ragionamento il calo demografico, il risparmio privato italiano, l'immigrazione e il ruolo dello Stato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV1FIajMI3YgGWNgVm4_WOf_a2sFfLeeyC4yia8fIvZ9eBtD3SBL6ttsSBHopS97irJ5YnuV5kpPwjcpNwlk4stPqRLtuspeknJitkL71BKLM2U2mD2c6U5zuIkQH7dJ0Ai4YW6KTQZS2v/s1600/Figli_per_donna_ITA.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="452" data-original-width="739" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV1FIajMI3YgGWNgVm4_WOf_a2sFfLeeyC4yia8fIvZ9eBtD3SBL6ttsSBHopS97irJ5YnuV5kpPwjcpNwlk4stPqRLtuspeknJitkL71BKLM2U2mD2c6U5zuIkQH7dJ0Ai4YW6KTQZS2v/s400/Figli_per_donna_ITA.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9EGBiKnSJzfD7AVF0L_nHGxR27dmrQPcuCTRY0Q3HzRgTU2tOHMgJSngf5qTRuSYoDSXgOY4c5fKDOsLHlEfe5fYBMSZ29opJ6om0qKMlhrwNHsQlcSeoSQ1wxJyQQ11OaYqVgaiNhOXn/s1600/12105868_10206526722499855_4798284584154533590_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="573" data-original-width="708" height="322" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9EGBiKnSJzfD7AVF0L_nHGxR27dmrQPcuCTRY0Q3HzRgTU2tOHMgJSngf5qTRuSYoDSXgOY4c5fKDOsLHlEfe5fYBMSZ29opJ6om0qKMlhrwNHsQlcSeoSQ1wxJyQQ11OaYqVgaiNhOXn/s400/12105868_10206526722499855_4798284584154533590_n.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<u>Fonte: Wikipedia per il grafico demografico e fef academy per il tasso di rispamio privato delle famiglie italiane.</u></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Questi due grafici raccontano molto bene il nostro declino, che ha radici molto più antiche dell'Euro. Parte con la flessione demografica, che registra l'ultimo anno di crescita nel 1964 per poi avere un declino che ci porta sotto il tasso di riproduzione, che è pari a un livello leggermente superiore ai 2 figli per coppia (dato che dobbiamo prendere in considerazione il fatto che c'è chi, per scelta di vita, morte prematura o altri fattori, non dà vita a nuova prole).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Con meno popolazione, c'è meno domanda interna che dev'essere compensata con una maggior propensione al consumo individuale. Si riesce a intensificare la produzione in maniera fittizia deloc</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">alizzando la produzione e quindi deindustrializzandoci, per produrre a basso costo e reimportare. Nel secondo grafico, ci viene mostrato il tasso di risparmio delle famiglie italiane, che storicamente è stato uno dei più alti del mondo. Il primo aspetto che ci viene immediatamente all'occhio, è il trasferimento del risparmio in consumi.</span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Uno dei maggiori problemi che dovremmo porci è quello demografico, ma una politica del genere si può mettere in piedi esclusivamente con uno Stato al centro della vita collettiva, cosa impossibile con le logiche liberiste. Infatti, ad oggi, la soluzione che ci viene perennemente offerta sul tema demografico, è "importare capitale umano". Non ho usato a caso questa terminologia, perché essa è figlia del capitalismo neoliberista. Non dobbiamo uscire dalla logica del Capitale. </span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">(Qui la citazione di Sankara è fondamentale:<b><u><<Le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l'Africa sono gli stessi che fruttano l'Europa. Abbiamo un nemico comune>></u></b>. In questa citazione, si legge lo spostamento del capitale liberalizzato come fattore predatore. Il capitale, se così possiamo dire, non conosce patria, ma solo il profitto incondizionato. Questo è il liberismo. I rapporti di forza sono evidentemente diversi, ma la logica è la stessa.)</span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Questo servirebbe per comprimere ulteriormente i salari laddove c'è già un eccesso pazzesco di forza lavoro inutilizzata. Senza Stato nell'economia, questa via non è risolutiva, perché ci sarà sempre altro "capitale umano" da importare per comprimere ancora al ribasso i salari e ritrovare competitività sulle esportazioni. Se la crescita non può avvenire tramite domanda interna, che viene appositamente compressa abbassando l'influenza dei lavoratori tramite l'abbassamento dei salari, deve avvenire vendendo le proprie merci agli altri. </span></div>
<span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
<div style="text-align: justify;">
Dovrebbe essere nuovamente lo Stato a poter investire nella famiglia (non mi interessa il tipo di famiglia), e creare le condizioni perché l'aumento demografico si sviluppi da sé. Sarebbe bella l'idea d'istituire una commissione d'inchiesta specifica sul tema demografico. Lo Stato, in questo momento, ha di fatto le mani legate rispetto all'economia, e non si può pretendere che esista un altro metodo per incentivare le famiglie ad allargarsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è risolutiva neppure dal punto di vista demografico questa soluzione, almeno secondo me, perché il problema italiano, se nasce dal 1964, sfugge esclusivamente a logiche collegate alla crisi economica, ma è fattore culturale. Un economista che tratta spesso la tematica demografica, Gotti Tedeschi, collega l'inizio del problema demografico con il concetto di paternità responsabile, uscito dal Concilio Vaticano II. Assorbendo la nostra cultura, la popolazione immigrata, nel giro di poco tempo assorbirà questo fattore culturale. La soluzione non è definitiva, ma solo tampone, oltre a creare ulteriori tensioni sociali, figlie di un'estremizzazione del conflitto sociale dal basso. E' da questo conflitto sociale che nascono episodi come quelli di Macerata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per concludere, l'economia e la demografia insieme si legano solo con un intervento di Stato a sostegno delle famiglie.</div>
</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-88153721789017661872018-02-01T17:27:00.000+01:002018-02-01T17:27:56.975+01:00L'INDOVINELLO DI TIZIO, CAIO E SEMPRONIO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Tizio fissa il cambio con Caio e Sempronio e adotta con essi una moneta unica. Tizio ha abolito il rischio di cambio nei confronti della moneta di Caio e Sempronio e può prestare soldi a Caio e Sempronio senza che essi possano svalutare la loro moneta, tirandogli la sola.</span></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Ecco che, protetti dalla moneta unica i capitali di Tizio dal Centro si dirigono in periferia, per finanziare Caio, perché Caio offre rendimenti più alti. Caio è felice, ma Tizio di più. Caio è felice perché<span class="text_exposed_show" style="display: inline;"> si può permettere finalmente di comprarsi i beni prodotti da Tizio che prima costavano troppo e ora sono più a buon mercato, e Tizio è felice perché con questa logica finanzia le esportazioni di prodotti del suo sistema industriale. </span></span></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">
</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGbuImdywnMb0OHiNFeNzgpD4JVeNE2JqRuzDniprGU_VaZNVfUutGwbWL7BAXyVE-pC3NuQMatC2IL5hMRfmzVw8GnC1BkokJReW3L_s9wkSe09T7XYB7T8yfnLf1vVaZXkWnCpQYLhX/s1600/timthumb.jpe" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="580" data-original-width="950" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGbuImdywnMb0OHiNFeNzgpD4JVeNE2JqRuzDniprGU_VaZNVfUutGwbWL7BAXyVE-pC3NuQMatC2IL5hMRfmzVw8GnC1BkokJReW3L_s9wkSe09T7XYB7T8yfnLf1vVaZXkWnCpQYLhX/s400/timthumb.jpe" width="400" /></a>Caio cresce, ma il suo sistema privato si sta indebitando con Tizio. Importando troppi prodotti di Tizio il sistema di Caio si gretola. Tizio chiude i rubinetti del credito e Caio deve saldare con tanta austerità.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se Tizio eccede troppo con i crediti al sistema di Caio, non c'è problema, perché arriva Sempronio, che nel mentre ha fatto saltare il suo governo via lettera banca centrale con l'imposizione di tante riforme liberiste e spread, e ha messo al suo posto un governo tecnico, che finanzia in parte il salvataggio delle banche di Tizio esposte eccessivamente ai debiti di Caio e impone al proprio sistema austerità e tagli ai diritti sociali, così da tagliare la domanda interna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il sistema produttivo di Sempronio deve quindi tagliare i salari per rimanere in competizione con il sistema di Tizio o, in alternativa, fare delocalizzazioni, deindustrializzando il proprio sistema. Intanto, il sistema di Tizio può permettersi di fare shopping nel sistema sia di Caio che di Sempronio, che privatizzano.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'adozione di una moneta unica ha avvantaggiato Tizio o Caio e Sempronio? Ha avvantaggiato il capitalista del sistema di Tizio o l'operaio del sistema di Caio e Sempronio?</div>
</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-75638119453303390392018-01-08T15:29:00.000+01:002018-01-08T15:29:43.701+01:00LIBRI - LETTERE DI CONDANNATI A MORTE DELLA RESISTENZA ITALIANA, AMOR DI PATRIA E RIFLESSIONI ALLEGATE.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana è stato l'ultimo libro del mio 2017. Non posso definirlo con assoluta certezza il più toccante, ma esclusivamente per il fatto che, precedentemente ad esso, io abbia letto "Se questo è un uomo" e "La tregua", di Primo Levi. Applicare una scelta tra queste opere è davvero complesso.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP24ZDPAGNAdc0FNEftX0pJo7YSbTipXLJ8FEujTqvGYf1sjKq4hfeNI_0RxZB4geJYm5I10X5JYyWUOWhE-S9TblMrNYAws9Yi4NbUygKZUm5qUbPyw2LcVwU6yMD2Ky1d9lu4loEuS6k/s1600/Lettere+di+condannati+a+morte+della+resistenza+italiana+-+8+settembre+1943++-+25+aprile+1945.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1184" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgP24ZDPAGNAdc0FNEftX0pJo7YSbTipXLJ8FEujTqvGYf1sjKq4hfeNI_0RxZB4geJYm5I10X5JYyWUOWhE-S9TblMrNYAws9Yi4NbUygKZUm5qUbPyw2LcVwU6yMD2Ky1d9lu4loEuS6k/s320/Lettere+di+condannati+a+morte+della+resistenza+italiana+-+8+settembre+1943++-+25+aprile+1945.jpg" width="236" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Leggendo quest'opera ho notato un continuo richiamo all'amor di patria, e quindi all'orgoglio di essersi battuti fieramente per il futuro dell'Italia occupata. In tutte le ultime lettere inviate dai condannati, sento particolarmente vicina ai miei ideali quella inviata da un ragazzo di diciannove anni, Giacomo Ulivi. Giacomo si battè contro il nazifascismo, e fu catturato per tre volte. Nelle prime due esperienze, con grandissima tenacia, riuscì a scappare e, in un momento di libertà tra la seconda fuga e l'ultima cattura ad opera delle camicie nere, scrisse una lettera ai suoi amici. Non era una lettera d'addio, in quanto aveva appena riconquistato la libertà, e potè quindi proiettarsi verso il futuro, oltre il nazifascismo, verso la liberazione e la successiva ricostruzione della nostra società.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il pensiero espresso da Giacomo nelle quattro pagine scritte è di un valore davvero altissimo. Mi chiedo cosa sarebbe potuto diventare all'interno della società post liberazione, se solo avesse avuto la possibilità di esserci materialmente. </div>
<div style="text-align: justify;">
Egli fece riferimenti alla ricostruzione, ma non tanto materiale. Infatti, prima di preoccuparsi di tutto quello che di materiale si sarebbe dovuto ricostruire, si preoccupò di porre l'accento su una ricostruzione dell'uomo, della società italiana. Un inizio assolutamente calzante, dato che si arrivava da un ventennio che aveva staccato la gente dalla politica. Il Fascismo, aveva dato l'idea che "la politica fosse lavoro di specialisti". Cito testualmente una serie di sue riflessioni:</div>
<div style="text-align: justify;">
- "Ci siamo fatti strappare tutto da una minoranza inadeguata, moralmente e intellettualmente";</div>
<div style="text-align: justify;">
- "Il brutto è che le parole e gli atti di quella minoranza hanno intaccato la posizione morale, la mentalità di molti di noi";</div>
<div style="text-align: justify;">
- "Oggi bisogna combattere contro l'oppressore. Ma è bene prepararsi a risolvere quei problemi in modo duraturo, e che eviti il risorgere di essi e il ripetersi di tutto quanto si è abbattuto su di noi".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un appunto finale a questa riflessione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io, purtroppo, qualche collegamento storico lo trovo, e mi batto contro chi assoggetta, in qualsiasi forma. Oggi, inutile negarlo, la forma di controllo è cambiata, ma andando avanti su questa strada, l'insurrezione potrebbe essere gestita proprio da quelli che ritengono che sia la vecchia scuola la modalità giusta. Come ho ascoltato bene dall'economista Sapelli:<< Il contrario del liberalismo è mettere in una Costituzione la forma della politica economica. E' negare di fatto la democrazia. Noi l'abbiamo fatto, fino a scriverci che non dobbiamo fare debito pubblico. Siamo diventati pazzi>>. E ancora:<< Questo è figlio d'intellettuali cosmopoliti che non sanno cosa sia l'amor di patria >>.</div>
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A me, sinceramente, l'amor di patria resta ancora, e oggi viene strumentalizzato in negativo. Si fa un miscuglio intellettualmente ignorante, per far apparire l'amor di patria, come l'anticamera del nazionalismo. Ma non c'è nulla di più falso, e questo libro lo dimostra in maniera inequivocabile. Dei condannati a morte italiani, che lottavano contro il nazionalismo italiano e tedesco, che nell'ultima lettera alle famiglie, rivendicavano con fierezza il loro sacrificio sull'altare della patria.</div>
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Oggi, nel 2018, avere amor di patria significa battersi per fermare le limitazioni di sovranità a enti sovranazionali e, al contrario, rivendicare il recupero della sovranità perduta. Questo, per me e per molti altri cittadini, è la priorità in quanto laddove ci sarebbe dovuta essere una piena cooperazione tra gli Stati appartenenti all'Unione Europea, e specialmente all'Eurozona, si riscontra invece uno scontro tra diversi interessi nazionali, dove la più forte, lentamente, fagocita le altre realtà che le stanno intorno.</div>
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Allora all'amor di patria, oggi, viene attribuito artificialmente un significato differente da quello reale?</div>
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L'abbiamo dimostrato nei ragionamenti precedenti che i soggetti che mostravano d'aver amor di patria volevano restituire onorabilità e istituzioni pienamente democratiche alla propria società.</div>
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Su questa strada non c'è nazionalismo, e sarebbe stupido pensare che chi lottò contro il nazionalismo, avesse l'intenzione di costruirne uno nuovo. Su questa strada non c'è nazionalismo perché non ci si vuol minimamente credere superiori a nessun altro popolo, ma si vuol esclusivamente ripristinare il pieno potere delle istituzioni democratiche statali.</div>
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Una di queste istituzioni è la moneta. Appoggio quest'idea con tantissimi italiani, di color politico che va da persone di sinistra fino a quelle di destra, ma rispettose del dettato Costituzionale, figlio di quell'esperienza storica che fu il nazifascismo. </div>
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Confondere questa via per una deriva nazionalista è ignorante, ma lo trovo comprensibile, tanto che alcune proposte emergenti sulla scena politica italiana, ancora poco visibili, ma non si sa per quanto, hanno preso questi punti e ne fanno un loro canto di battaglia, restaurando nello stesso tempo vecchi ricordi.</div>
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Più lo stallo andrà avanti e più loro cresceranno perché, come è facile comprendere, subire un'egemonia esterna rischia di creare risentimento.</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-49334207730771590042017-11-22T12:29:00.000+01:002017-11-22T12:31:22.221+01:00"MARCIA SU ROMA E DINTORNI" E IL PERICOLO DEL NEOFASCISMO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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"Marcia su Roma e dintorni" di Emilio Lussu è forse il libro più attuale che ci sia. Io lo lessi lo scorso aprile, perché sto affrontando un percorso di avanzamento per arrivare alla cosiddetta "Prima Repubblica", che è il mio tallone d'Achille in quanto a conoscenze sulle mosse politiche dei vari schieramenti. Per ottenere un chiarimento su questi aspetti, non potevo che ripartire formandomi nuovamente con tutti i tasselli precedenti, nazifascismo compreso, ovviamente. E' un libro che mi ha stupito, perché scritto da un mio corregionale che racconta la sua esperienza diretta della realtà fascista in località davvero vicine a me, che io conosco bene. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtrwiN9_QGPhvlZEHoz8_7mb5x4grxpHDykGmH1EZrpuHILmdJpFKbxwQ5J9mbEmL4EuCLQ7f65Rirys8F7nx8sS6P8vP1329oLJ1ovNZfg353MwAOw7nxct6KzzzDV39WbTY3dOsAs_DL/s1600/Marcia+su+Roma+e+dintorni+-+Lussu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1243" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtrwiN9_QGPhvlZEHoz8_7mb5x4grxpHDykGmH1EZrpuHILmdJpFKbxwQ5J9mbEmL4EuCLQ7f65Rirys8F7nx8sS6P8vP1329oLJ1ovNZfg353MwAOw7nxct6KzzzDV39WbTY3dOsAs_DL/s320/Marcia+su+Roma+e+dintorni+-+Lussu.jpg" width="248" /></a>Credo che nella nostra società urga un confronto serio su un tema che esiste ed è in crescita e potrebbe arrivare in breve periodo a trovare nuovamente spazio nel parlamento italiano. Possiamo chiamare questo fenomeno come "neofascismo" che, date le condizioni sociali attuali e che si vedono in prospettiva, potranno solo che crescere. Molti si stupiranno probabilmente di questa preoccupazione, ma chi non ha più la classica protezione che lo esclude, momentaneamente, dalle dinamiche neoliberiste, comincia ad avere paura. Quando hai paura cominci a guardarti intorno, e scopri la rinascita di certe ideologie che si pensavano sepolte. Pensavo semplicemente di essere un giovane forse troppo timoroso di certe dinamiche, e invece, confrontandomi con altri contatti ho scoperto di non essere l'unico a temere questa deriva. Purtroppo, quando forze politiche che si definiscono di sinistra attuano una politica economica improntata sull'ideologia del neoliberismo, ovvero della destra economica, si creano le condizioni per la rinascita di fenomeni che pareva ormai superati. Esse fanno proprie tematiche all'ordine del giorno attualmente, e ottengono un perfetto cammuffamento, in quanto si appropriano di istanze d'attuazione costituzionale che si rifanno alle idee sovraniste promosse da studiosi esterni alla politica, sia di destra che di sinistra. Il cammuffamento tra sovranismo e nazionalismo, attualmente, con l'accettazione del vincolo esterno bipartisan promosso dal "Sogno €uropeo" a colpi di austerità e deflazione salariale, fa sì che queste nuove realtà possano promuovere un programma a tratti ampiamente condivisibile, proprio perché fondato, apparentemente, sul perseguimento di punti programmatici in opposizione alla causa di questa deriva neoliberista. Mi sto riferendo, ovviamente, la costruzione europea ordoliberista. Pare che queste nuove realtà stiano riuscendo a procurarsi uno spazio politico ottenendo una legittimazione. E' qui, che ci viene in soccorso Emilio Lussu.</div>
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Nella sua retrospettiva storica di ciò che fu l'ascesa del Fascismo, ci racconta che nel ventennio dittatoriale, in realtà, l'arte del compromesso fu all'ordine del giorno e, soprattutto, sulle tematiche pesanti, specialmente relative agli interessi economici privati, tutto rimase perfettamente inalterato rispetto alle condizioni preesistenti all'ascesa del regime.</div>
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Questo è un punto importante, fondamentale, se andiamo ad unirlo a un discorso parlamentare d'opposizione di Mussolini, raccontato da Lussu, che al tempo sedeva in Parlamento. La sua idea espressa di Stato era uno Stato che si mettesse di lato rispetto agli interessi privati, uno Stato che possiamo definire come "Stato minimo", perfettamente compatibile con le politiche ordoliberiste che oggi subiamo nell'Eurozona. Era un'idea di Stato che garantisse un ordinamento giudiziario ben funzionante, ma che abbandonasse tutto il resto all'attività privata. Una perfetta concezione liberista, che vedeva nel mercato l'unica soluzione.</div>
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Attuale, attualissimo, come le condizioni che portarono al potere il nazifascismo. Nell'Italia del primo dopoguerra, Lussu ci racconta di una stagnazione dei salari, che nei casi peggiori diminuivano. Aspetto che ritroviamo anche in Germania, posteriormente alla crisi del 1929, che fu gestista da governo Bruning a colpi di austerità.<br />
La condizione d'accettazione, conseguentemente, potrebbe essere nuovamente quella di un secolo fa.</div>
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Oggi ritroviamo una colpetizione mercantilista tra i paesi dell'€urozona, dove, non potendoci essere un aggiustamento monetario tramite la svalutazione della moneta nazionale, vi è un aggiustamento della competitività che ricade sui salari, tramite la deflazione salariale e l'attacco ai diritti sociali. In questo modo, la componente lavoro ha un costo minore e il prezzo del bene torna competitivo nella sfida mercantilistica interna all'Europa. Lo Stato perde via via la sua componente costituzionale di Stato sociale, di perseguimento dell'articolo 3 comma 2 della Costituzione sull'uguaglianza sostanziale, in una perenne guerra tra poveri, spesso tra generazioni, con l'età pensionabile che sale e il conseguente mancato ricambio tra vecchie e nuove generazioni sul campo lavorativo.</div>
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In una situazione come questa, dove il pacco viveri offerto gentilmente dai nuovi/vecchi che si stanno riaffacciando sullo scenario politico, purtroppo, aiuta a far mangiare un paio di giorni in più i propri figli, le condizioni per una nuova deriva ci sono tutte.</div>
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Questo non è il momento di occuparsi della censura di questi temi, di per se anch'essa fascista, anche perché il dialogo e la condivisione di questo pericolo fa sì che possa emergere un confronto costruttivo. Non è il momento di concentrarsi sulla censura di piccolezze, della distruzione della Storia, anche architettonica di quel periodo, ma è il momento di ricominciare a leggere ciò che fu. La Storia è lì per insegnare, e rimuovendola, come si è provato a fare nell'ultimo periodo tramite una legge che in realtà rischia più che altro di colpire la condivisione d'informazioni e il libero confronto sul tema, si fa solo un assist al neofascismo. Mettere un tappo al passato non serve.</div>
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Da questo punto di vista, ci viene in soccorso Pasolini, nella sua analisi di Sabaudia, nel documentario "La forma della città", del 1974. </div>
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Pasolini afferma che i fascisti non sono riusciti, nonostante il loro ventennio dittatoriale, non solo a mutare, ma neppure a scalfire la realtà dell'Italia preesistente (questo lo disse anche Lussu). Conseguentemente, concentrarsi sugli aspetti esteriori, nel caso specifico relativo all'architettura di Sabaudia, in realtà non serve.</div>
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Lussu ha avuto un pregio, quello di saper prendere atto della sconfitta per preparare nel medio periodo la propria rivincita. Tuttavia, come ha spiegato in un passo del libro appena successivo al racconto dell'Aventino, la psicologia di massa per creare la rivincita democratica non si crea in un giorno. Già oggi, prendere atto del rischio in evoluzione sarebbe un grande passo avanti. Anche nel 1919 si partì con 4000 voti, due anni dopo misero 37 deputati, e poi sappiamo come proseguirono gli eventi.<br />
Diciamo che, sempre rifacendosi a Lussu, non fossilizzarsi sul comportamento che ebbe l'allora presidente del Consiglio Facta, che lui definiva come "Il presidente che nutriva fiducia" (sul fatto che tutto sarebbe andato nel migliore dei modi), comincerebbe ad essere un passo in avanti nell'analisi.<br />
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Dato che ci stiamo avvicinando al Natale, credo che possa essere un'ottima idea quella di regalarlo ai nostri fratelli, nipoti, cugini adolescenti, per prepararli a non vedere più questa realtà esclusivamente come un evento del passato, irripetibile. Proprio per questo motivo, ritengo che "Marcia su Roma e dintorni" sia il libro più attuale nel panorama letterario italiano.<br />
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Per approfondimenti, non posso che consigliarvi questa lettura dal blog di Bagnai: <a href="http://goofynomics.blogspot.it/2017/11/campo-despedienti-frazione-di-giovinia.html">Campo Despedienti (Frazione di Giovinia).</a></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-23347555736491735212017-07-31T14:39:00.000+02:002017-07-31T16:35:31.803+02:00NUOTO - IL BILANCIO DEL MONDIALE DI BUDAPEST 2017<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Quello che ci siamo gustati in questi giorni è stato uno dei mondiali di nuoto più belli della storia, e non solo per il livello che hanno dimostrato di avere i nostri assi italiani.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjekhE1JFyu9bnpJDeb-O2eMvuE2fmxHVBAqKGZmE3gKoaOzrKoAzag0ozE3wt4bNq1RKqxwoao4Y5dI04N5FzsgMfhyphenhypheneFmOYlpKdI6t1cJFN035S8TcD25WKSQeSPeveap03F9-c4KMqIc/s1600/medagliere-mondiali-nuoto-budapest-2017-368x600.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="368" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjekhE1JFyu9bnpJDeb-O2eMvuE2fmxHVBAqKGZmE3gKoaOzrKoAzag0ozE3wt4bNq1RKqxwoao4Y5dI04N5FzsgMfhyphenhypheneFmOYlpKdI6t1cJFN035S8TcD25WKSQeSPeveap03F9-c4KMqIc/s400/medagliere-mondiali-nuoto-budapest-2017-368x600.jpg" width="245" /></a>Partendo dall'Italia, ci siamo piazzati al sesto posto nel medagliere complessivo, con 16 medaglie totali, quarti, dietro solo ai titani mondiali: USA, Cina e Russia.<br />
Non si vedevano tre ori dal mondiale di casa, a Roma 2009, dove ci furono le due vittorie di Federica Pellegrini sui 200 e 400 stile libero, conditi con due record del mondo, e la vittoria sui 1500 stile libero di Alessia Filippi. Se volessimo fare un passo storico maggiore per ritrovare un'Italia a questo livello, dovremmo spostarci addirittura all'Olimpiade di Sydney 2000, senza dubbio la più bella della storia, per quanto riguarda il nuoto. In quell'occasione, furono Domenico Fioravanti e Massimiliano Rosolino a regalarci tre ori, grazie, rispettivamente, alle vittorie sui 100 e 200 rana, e sui 200 misti conditi anche in quel caso con tanto di record olimpici (100 rana e 200 misti).</div>
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E' innegabile che il nuoto italiano si regga su tre punte di livello incredibile: Pellegrini, Detti e Paltrinieri, ma è sempre stato così, e lo è anche per gran parte delle altre nazioni. Lo è per la Svezia, che se si chiamasse direttamente Sarah Sjostrom, a livello natatorio cambierebbe poco, per l'Ungheria, che si regge su Lazlo Cseh, Katinka Hosszu e David Verraszto. </div>
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Ciò che c'è di estremamente positivo, è la crescita del livello medio dell'Italia, che anche in questo caso ci riporta un po' a Sydney 2000. In quel caso, non ci furono solo le medaglie di Rosolino (200 misti, 400 stile libero, 200 stile libero) e di Fioravanti, ma ci furono gli acuti di Rummolo, che piazzò un bronzo negli stessi 200 rana vinti da Fioravanti, ci fu il quarto posto di Vismara nei 50 stile libero, ci furono le staffette 4x200 stile libero maschile al quarto posto e la 4x100 stile libero al quinto posto.</div>
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Nel mondiale ungherese, abbiamo avuto grandi risposte da personaggi natatori che hanno già fatto la storia italiana, come Fabio Scozzoli, ritornato a grandi livelli sui 50 rana, dove ha migliorato per due volte il record italiano arrivando sesto in finale; e da future punte, come la Castiglioni, anche lei sesta nella finale della medesima disciplina, dalla Quadarella, stupenda nei 1500 stile libero che le hanno regalato il bronzo e da Martinenghi, ranista che ha mostrato grandi qualità.</div>
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A livello globale, abbiamo trovato una Federica Pellegrini versione super negli ultimi 30 metri dei 200 stile libero, dove neppure la fin lì imbattuta Katie Ledecky ha potuto nulla. Una gara, quella dei 200 stle libero femminili, tattica, perché altrimenti non si spiegherebbe il calo prestativo della Ledecky, che se avesse ripetuto il tempo della semifinale (tra l'altro nuotata circa un'ora dopo la finale dei 1500 stile libero), avrebbe comunque vinto. La Pellegrini ha dato la zampata della campionessa esperta.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYvRVexHclldpdgm76a4-3IcXD1Y8CVBqKbOfu57TIU62D-yHbx1Bo0vd2zLe20TGRSVa26qubwOB7IqC-9sCoAgWGPwZqjIQtPkRUl6HKdyCec00uP9UEiVxYjlMs_f6DCVxlvGA8H6DH/s1600/detti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="316" data-original-width="457" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYvRVexHclldpdgm76a4-3IcXD1Y8CVBqKbOfu57TIU62D-yHbx1Bo0vd2zLe20TGRSVa26qubwOB7IqC-9sCoAgWGPwZqjIQtPkRUl6HKdyCec00uP9UEiVxYjlMs_f6DCVxlvGA8H6DH/s400/detti.jpg" width="400" /></a></div>
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La gara degli 800 stile libero, vinta da Gabriele Detti, con il bronzo di Gregorio Paltrinieri, è stata la sintesi delle caratteristiche che portano Detti a essere l'italiano più completo nello stile libero, competitivo dai 200 fino ai 1500 stile libero. Una gara dove Paltrinieri si è preso l'onere di sfiancare sul ritmo Sun Yang, mentre Detti ha avuto la capacità di rimanere lì e piazzare la zampata negli ultimi 100 metri, battendo anche Wojdak.</div>
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<a href="http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/800-sl-M--Finale-1c7a55ab-1009-43d3-a543-0dc5ad724cd9.html">Gara 800 stile libero maschili</a></div>
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I 1500 di ieri li abbiamo visti tutti. Si era capito dalla batterie che l'ucraino Romanchuk sarebbe stato un cliente estremamente difficile da sfiancare. Un passaggio agli 800 da paura per Paltrinieri, sul 7'44 (pensate che il bronzo negli 800 l'aveva visto chiudere in 7'42''44), con Romanchuk che, nonostante questo passo, è rimasto lì fino ai 1300 metri. Il finale di Paltrinieri ha sfiancato l'ucraino, che sarebbe stato nettamente favorito in un arrivo in volata. Per Gabriele Detti un quarto posto dovuto anche al sorprendente Mack Horton, che si sapeva sarebbe stato un cliente pericoloso, ma lo si aspettava un gradino sotto l'italiano. C'è da dire, però, che Detti in una sola settimana abbia nuotato 400 stile, 800 stile, staffetta 4x200 stile libero e 1500. Gli va fatto un monumento per un grandissimo mondiale.<br />
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Ecco la loro intervista a fine gara.</div>
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E' mancato il classico acuto in staffetta, che c'era stato anche a Kazan 2015, grazie alla 4x100 stile libero maschile.</div>
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E' mancata una vittoria italiana nel nuoto di fondo, com'era accaduto a Kazan grazie a Ruffini, ma sono arrivate tante medaglie. Al maschile, argento per Sanzullo nella 5 km e per Furlan nella 25 km, al femminile grandissima Bridi, che ci regala due bronzi nella 10 km e nella 25. Bronzo anche nella staffetta.</div>
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Grande Italia anche nei tuffi che, pur subendo il ritiro dell'icona Cagnotto, piazza due bronzi dal metro con Tocci al maschile e Bertocchi al femminile. Grandissimo bronzo per De Rose dalla piattaforma da 27 metri, nei tuffi dalle grandi altezze.</div>
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Come scordarci del nuoto sincronizzato, con l'oro della coppia Flamini-Minisini e l'argento, sempre di Minisini, ma in coppia con Perruppato.</div>
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Chiuderei con una breve analisi generale.<br />
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E' mancato solo Michelone, ritiratosi in grande stile a Rio 2016, ma gli USA non sono certo rimasti a secco! hanno immediatamente trovato un sostituto di peso, che sopperisse alla mancanza di Phelps e Lochte, tramite Dressel, un altro fenomeno a stelle e strisce che ha monopolizzato lo stile libero veloce e ha rischiato di fare uno scherzetto proprio a Michelone, arrivando a soli 4 centesimi dal record del mondo dei 100 farfalla 49''82 (stabilito a Roma 2009).</div>
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Nella rana, il britannico Adam Peaty si è permesso di riscrivere la storia, con altri record del mondo nei 50 e 100. 57''13 nei 100 e 25''95 nei 50, tempi non casuali, visto il ritmo tenuto anche nelle batterie e nelle semifinali.</div>
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Restando nella rana, ma spostandoci a livello femminile, la sfida titanca tra la Efimova e la King va all'americana, che sbriciola i record dei 50 e 100 rana imponendosi di forza sulla russa, che tuttavia si consola ampiamente con l'oro nei 200.<br />
La padrona dello stile libero al femminile, Katie Ledecky, esce da questi mondiali con la sua storica imbattibilità violata dalla Pellegrini, ma con un bottino di spaventoso di 5 ori (400, 800, 1500 stile libero, 4x200 stile libero e 4x100 stile libero) e un argento nei 200 stile. Solo lei e Michelone Phelps versione Roma 2009 possono permettersi di dire di aver tirato un attimo il freno a mano nella stagione post olimpica. Il record del mondo della Pellegrini 1'52'98, datato mondiale Roma 2009, scricchiola non poco, dato che la Ledecky è arrivata nel 2016 a 1'53'73. L'aspettiamo nel mondiale del 2019, in vista di Tokyo 2020.<br />
Il livello medio per accedere alle finali è salito tantissimo, è un nuoto sempre più competitivo, che se si voltasse a riguardare i livelli di quindici anni fa, ovvero prima dell'avvento di un Phelps generalista, dalla farfalla, allo stile libero, e ai misti, troverebbe solo il record del mondo dei 400 stile libero inscalfibile, 3'40''08 di Ian Thorpe, battuto di un solo centesimo da Biedermann nel 2009, grazie al costume gommato.<br />
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Personaggio del mondiale: resterei in Ungheria, con la "Lady di Ferro" Katinka Hosszu, che ha esaltato la Duna Arena.</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-89223037132717565952017-07-04T12:05:00.001+02:002017-07-04T12:05:21.425+02:00LIBRI - "SICARI A 5 EURO" E "A TESTA IN SU". <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Come ho fatto in alcuni casi nel passato, oggi voglio proporvi la mia visione su due libri che ho letto a gennaio. Nello specifico, mi sono dedicato ai due libri scritti da Alessandro Di Battista: "Sicari a 5 Euro" e "A testa in su".<br />
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Ho deciso di leggerli in ordine cronologico, e non ho sbagliato, in quanto molti aspetti di ciò che ho letto nel primo libro, li ho poi ritrovati sviluppati dentro il secondo, che va dentro la vita di Di Battista, incrociandosi con l'esperienza politica dentro m5s.<br />
"Sicari a 5 Euro" l'ho letto in tre giorni, e l'ho apprezzato davvero molto. Credo che più di una mia recensione, possa esservi utile il video di presentazione del libro sul blog di Grillo, che ripercorre a grandi linee il tragitto fatto da Di Battista per scrivere questo libro inchiesta sul sicariato nel centro-sud America.</div>
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Si parte dal Guatemala, spostandosi poi a Panama e arrivando in Colombia (dove in realtà parte il primo capitolo, rimandando poi alla parte finale del libro). </div>
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A me è piaciuto particolarmente. Si sono intraviste posizioni economiche che apprezzo molto, come la focalizzazione dei problemi sul neoliberismo, le privatizzazioni e gli accordi di libero scambio, che distruggono l'economia di questi Stati.</div>
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Specie nel passaggio guatemalteco, il ruolo dell'informazione viene messo in risalto, in negativo, come anestetizzante della voglia di reagire a questo destino del popolo, impaurito dal sangue e dalla rassegnazione. </div>
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Si parla del sistema dell'agro-business, ed ecco le monocolture a farla da padrone. Ma, passando per Panama, anche della riuscita di programmi di recupero su dei ragazzi (intervistati da Di Battista) che si erano dati al sicariato, e ora l'hanno abbandonato lavorando come muratori.</div>
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Si chiude arrivando in Colombia, con il paramilitarismo, il controllo del territorio per il traffico di cocaina, il baby-sicariato dovuto ai modelli alquanto discutibili presenti nella società.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma lungo tutto il percorso geografico dell'inchiesta, c'è un continuo legame con la popolazione, le usanze, il cibo locale, la storia dei territori, la voglia di provare a opporre una resistenza a questo destino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eccovi il video di presentazione sul blog di Grillo.<br />
<br /></div>
</div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/nrAF9MyLsn4" width="560"></iframe>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Passando al secondo libro "A testa in su", posso dirvi che i legami col primo libro esistono, in quanto il filo conduttore che ha sviluppato Di Battista sia nel primo che nel secondo libro, è il racconto non solo di ciò dell'argomento centrale che vuol far arrivare, ma anche la cornice attorno al quale il tutto il sviluppa. Ed ecco che gli usi e i costumi dei paesi centro-sud americani, il cibo, le bellezze del territorio creano un bel legame tra i due scritti, oltre i concetti politici di sovranità e battaglia politica per il recupero della sovranità, senza che il passaggio alle urne diventi uno strumento idraulico, di passaggio, ma dallo sviluppo pressoché secondario.<br />
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVPFs7MCYbBzVM4y4LVWUESEhj4IU_rZ42JGTM172maWYjG7jKpb8ifI72MBRfFcSd-uWKuLhrNy7rUOfESoINzyWA7pXU9PvuFPoefqRMURb0eX-m5fXLtUfeF60_1qpWwAuANJg3QwRu/s1600/Di-Battista-640.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="334" data-original-width="640" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVPFs7MCYbBzVM4y4LVWUESEhj4IU_rZ42JGTM172maWYjG7jKpb8ifI72MBRfFcSd-uWKuLhrNy7rUOfESoINzyWA7pXU9PvuFPoefqRMURb0eX-m5fXLtUfeF60_1qpWwAuANJg3QwRu/s400/Di-Battista-640.jpg" width="400" /></a>Entrando nella modalità di sviluppo del libro, esso si divide in due parti dallo sviluppo progressivo: da una parte l'esperienza umana di Di Battista fuori dalla politica, con le sue esperienze pregresse, specie in centro-sud America, e dall'altra il Di Battista portavoce alla Camera dei Deputati, che racconta situazioni e aneddoti vissuti. </div>
<div style="text-align: justify;">
Si passa dal racconto del decreto Imu-Bankitalia, fino alla tentata riforma dell'articolo 138 della Costituzione da parte della maggioranza, che spinse il M5S a inventarsi l'azione eclatante dell'occupazione del tetto di Montecitorio, fino ad arrivare a Grillo e Casaleggio, alla prima apparizione in TV a "Le invasioni barbariche" e ai continui spostamenti in tutti i territori italiani per non staccarsi da una realtà che un parlamentare deve sempre aver ben fissata in testa per rimanere un portavoce del popolo, e non trasformarsi, anche involontariamente, in un politico di professione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se siete attivisti del Movimento 5 stelle, che seguite giornalmente ciò che accade in Parlamento, conoscerete gran parte dei racconti e aneddoti esposti, ma varrà comunque la pena leggersi il libro per conoscere la parte esterna alla politica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Due libri consigliati, da leggere nell'ordine che vi ho esposto per cogliere il meglio dalla seconda lettura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-12053624760796693782017-02-16T14:30:00.003+01:002017-02-16T14:30:58.897+01:00UE - GLI SVILUPPI DEL CETA<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Il CETA è stato approvato al parlamento europeo con 695 voti: 408 voti a favore, 254 contrari e 33 astenuti. Questo ormai è un dato di fatto a livello comunitario, e dobbiamo analizzarlo.</span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">Bisogna ammettere che sul CETA l'UE abbia saputo giocare strategicamente bene. Sul fatto che poi si sia contro queste idee economiche è un'altra questione. L'UE ha giocato su due tavoli per ottenere l'obiettivo, l'attenzione si è riversata sostanzialmente quasi completamente sul TTIP, mentre il CETA è andato più libero dalle attenzioni concentrate, e ha portato avanti la sua negoziazione con più "libertà dal controllo democratico", e con questo abbiamo detto tutto.</span></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL5hVxvFja7JjuTRAmnkJ5VbznADMTbmHTZBuIBanJ_mArb-fBAoNvaXCOGJn-XScepXLDU6gopVzNsiaOVFH1RuyY_S8xehba5aVwUhCSXao-dkQaflc4rbqZ382V34VQm83IXV0ARDJl/s1600/unione-europea.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL5hVxvFja7JjuTRAmnkJ5VbznADMTbmHTZBuIBanJ_mArb-fBAoNvaXCOGJn-XScepXLDU6gopVzNsiaOVFH1RuyY_S8xehba5aVwUhCSXao-dkQaflc4rbqZ382V34VQm83IXV0ARDJl/s320/unione-europea.jpg" width="320" /></a>Il Canada <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">rappresenta una piattaforma, niente di più, non prendiamoci in giro. Ha 35 milioni di abitanti, praticamente la metà dell'Italia. E' una piattaforma d'incontro dove le megaimprese USA potranno spostarsi per negoziare alle condizioni concordate con l'UE. Il fatto che l'UE abbia giocato su due tavoli ha tenuto aperte due diverse opzioni per raggiungere il suo scopo. </span></div>
</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><div style="text-align: justify;">
Ora la palla passa ai parlamenti nazionali. A meno che in Italia non si sollevi un polverone informativo (e i media staranno ben attenti a controllare il rischio) qui non abbiamo speranze su una bocciatura del trattato. Vedremo negli altri Stati UE, con condizioni costituzionali differenti dalle nostre. I referendum, storicamente, sono stati il problema dei passi avanti della Costruzione europea: ricordate la Costituzione europea? Fu bocciata! e il trattato di Lisbona?? Bocciato dagli irlandesi al referendum, fu riproposto una seconda volta. Immagino che la scheda referendaria avesse due opzioni: SI' o SI' per favore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora possiamo leggere il CETA come la reazione del liberismo a un rischio di protezionismo, e possiamo capire l'apertura di due diverse opzioni per raggiungere lo scopo. Ora gli USA a livello di federazione dovranno evidentemente avere una reazione, non digeriranno stando zitti l'eventuale spostamento delle megaimprese in Canada per beneficiare del CETA.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.</div>
</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-11490912603745465952017-01-19T14:47:00.002+01:002017-01-19T14:57:24.850+01:00IL RAPPORTO TRA PARLAMENTO E GOVERNO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ormai è passato più di un mese dal referendum sulla riforma costituzionale, che ha provocato le dimissioni dell'ex presidente del Consiglio Renzi, e la successiva nomina di Gentiloni, che ha di fatto riproposto quasi in toto i ministri dell'ex governo, con qualche variazione.<br />
Ogni volta che cade un governo, nascono delle problematiche, dei difetti di conoscenze da parte del popolo, che sono strettamente legati alla trasformazione che ha avuto il nostro Stato, nei rapporti tra Parlamento e Governo. Infatti, si è quasi rovesciato questo rapporto, che prima vedeva il Governo subordinato al Parlamento, e oggi vede il Governo produrre la maggior parte degli atti normativi, tanto da legare nella concezione popolare la sua caduta all'indizione di elezioni, successive al termine anticipato della legislatura.<br />
Chiariamo due concetti una volta per tutte. Che un governo non duri 5 anni all'interno della legislatura, ma se ne formino 3 (come in questa) è<br />
normale in una repubblica parlamentare. Gli elettori votano i loro rappresentanti in parlamento, che cercano di applicare il programma elettorale.<br />
Il governo in carica è l'esecutivo, che non si occupa di legiferare, ma di rendere esecutivo il lavoro legislativo del parlamento, tutto perfetto.<br />
Quanti governi saltavano prima senza che si andasse a elezioni? Le legislature duravano.<br />
Il problema è un altro. Abbiamo perso la concezione di parlamento che legifera, perché è stato spostato anche il potere legislativo sul governo.<br />
Ecco, quindi, che quando va per aria un governo, il proseguimento della legislatura sembra non avere senso.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6oZh56EqOjcUldYHeYcOXqQTP0UlwRf8CPOylu6cpmxISIQHZZ0fXBLxR71mQ0rqqxORLkdlwh4gAmVxVJTJpGuTA7dnFgVvp7PJ2GHyBPXytpr1GyA6hpkkJ96Qr_zBIzKHp3z-f7zvc/s1600/parlamento_italiano_aula2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6oZh56EqOjcUldYHeYcOXqQTP0UlwRf8CPOylu6cpmxISIQHZZ0fXBLxR71mQ0rqqxORLkdlwh4gAmVxVJTJpGuTA7dnFgVvp7PJ2GHyBPXytpr1GyA6hpkkJ96Qr_zBIzKHp3z-f7zvc/s640/parlamento_italiano_aula2.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
Se si recuperasse la concezione di parlamento come organo legislativo e di governo come organo esecutivo del lavoro parlamentare, i cittadini non<br />
avrebbero più questa confusione in testa. E' una confusione legittima, con questi equilibri.<br />
Ecco perché alle elezioni i cittadini non eleggono un governo! perché il governo è subordinato al volere della maggioranza parlamentare! e il presidente della Repubblica, qualsiasi nome indichi per formare un governo, dovrebbe sapere che tanto è l'organo legislativo che indirizza, non il<br />
governo. Il parlamento può sfiduciare e far saltare il governo quando vuole.<br />
Tutte queste concezioni sono completamente saltate per aria. Oggi siamo, in sostanza, una nuova forma di Stato, una Repubblica governativa, passatemi il termine, e ciò trova conferme anche nel documento allegato alla riforma costituzionale:<br />
<br />
"Negli ultimi anni il sistema istituzionale
si è dovuto confrontare con potenti e repentine
trasformazioni, che hanno prodotto rilevanti
effetti sui rapporti tra Governo, Parlamento
e Autonomie territoriali – <b><u>incidendo
indirettamente sulla stessa forma di Stato e
di Governo – senza tuttavia che siano stati
adottati interventi diretti a ricondurre in
modo organico tali trasformazioni entro un
rinnovato assetto costituzionale</u></b>". Fonte: <a href="http://www.riformeistituzionali.gov.it/media/2080/testoddl1429senato.pdf">http://www.riformeistituzionali.gov.it/media/2080/testoddl1429senato.pdf</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-69941482106911067322016-12-06T16:46:00.001+01:002016-12-06T17:00:09.331+01:00REFERENDUM COSTITUZIONALE - UN NO CHE SA DI LIBERAZIONE.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Sì, ci siamo ribellati a una riforma accentratrice del potere, e l'abbiamo fatto alla vecchia maniera, con un'affluenza che ha dell'entusiasmante, e io mi sono dovuto commuovere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sono commosso perché davo la partita per persa da almeno due settimana e sapevo che, se questo fosse stato lo scenario reale, con gli equilibri interni al nuovo sistema, riuscire ad approvare una contro riforma che portasse nuovamente in ordine la Costituzione repubblicana sarebbe stato praticamente impossibile. Impossibile per la variabilità delle maggioranze lungo il procedimento legislativo di una riforma costituzionale (la composizione sarebbe variata in caso di elezioni comunali e regionali) e miracoloso perché, il peso che avrebbe avuto il PD in quel Senato, avrebbe reso vano qualsiasi tentativo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ero già pronto a questo scenario, rassegnato al colpo da K.O., quando i cittadini italiani hanno deciso, così come fecero nel 2006, di proteggere la carta costituzionale in massa. Il voto che ho dato domenica mattina non lo scorderò mai, perché è stato il più importante nella mia pur breve esperienza da elettore, decisamente più pesante e sentito del pur convintissimo voto al Movimento 5 stelle delle elezioni politiche del 2013. La Costituzione è la Costituzione, e come ho potuto comprendere anche precedentemente al voto, mi aveva unito con altri cittadini che non credevo potessero mai votare nella mia stessa direzione. Questi sono i miracoli della Costituzione, che unisce ogni qualvolta si provi ad attaccarla.<br />
Un 60-40 per il NO senza nessun appello, con uno scarto di 6,3 milioni di voti, 12,7 a 19. Ma il dato che pesa di più è il 69% di afflusso ai seggi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSOWRCXBInhJKfkENyGG2RRYi4vhiE7NMjZNeRxR2T8LZAKJumCzr6KybSTelmZiz3EblrP8WQ3kAUhoFKaiVsvcAK6BLrp1wbeLID2zyyIL8UMiD3IFnHFt-WVqNyIR8i4AJKCLrFNZEr/s1600/costituzione-giornale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSOWRCXBInhJKfkENyGG2RRYi4vhiE7NMjZNeRxR2T8LZAKJumCzr6KybSTelmZiz3EblrP8WQ3kAUhoFKaiVsvcAK6BLrp1wbeLID2zyyIL8UMiD3IFnHFt-WVqNyIR8i4AJKCLrFNZEr/s640/costituzione-giornale.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
E' inutile negarlo, resta ancora oggi la macchia pesante dell'articolo 81 approvato con più di 2/3 in seconda lettura nel 2012 e, conseguentemente, non passato tramite referendum. Quel pareggio di bilancio posto in alto nella gerarchia delle fonti, fino ad arrivare alla fonte costituzionale in modo folle. Questo NO nel momento in cui eravamo spalle al muro, deve posteriormente creare la consapevolezza che questa macchia vada riportata all'origine del 1948.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sarà un discorso che si riaprirà, spero, nella prossima legislatura.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho provato in questi mesi precedenti al referendum, ma anche quando la riforma costituzionale era ancora in discussione in Parlamento, a mettere il mio minuscolo mattoncino in difesa della Costituzione, leggendo, informandomi e informandovi sugli scenari che si sarebbero aperti in caso di una vittoria del SI'.</div>
<div style="text-align: justify;">
Abbiamo scelto di darci ancora una possibilità, come popolo e questo è l'aspetto fondamentale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non so quanti di voi avessero letto il testo della riforma costituzionale e il documento allegato del governo, che a me aveva messo la pelle d'oca. Questo è il documento: <a href="https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1">https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1</a>.<br />
Ve lo ripropongo qui:<br />
<br />
"Negli ultimi anni il sistema istituzionale si è dovuto confrontare con potenti e repentine trasformazioni, CHE HANNO PRODOTTO RILEVANTI EFFETTI SUI RAPPORTI TRA GOVERNO, PARLAMENTO E AUTONOMIE TERRITORIALI - <b>INCIDENDO INDIRETTAMENTE SULLA STESSA FORMA DI STATO E GOVERNO</b> - senza tuttavia che siano stati adottati <b>INTERVENTI DIRETTI A RICONDURRE IN MODO ORGANICO TALI TRASFORMAZIONI ENTRO UN RINNOVATO ASSETTO COSTITUZIONALE</b>"<br />
<br />
In soldoni, i cambiamenti che abbiamo vissuto in questo periodo, hanno di fatto mutato l'assetto del nostro Stato, e con questa riforma si sarebbe andato a rendere costituzionale questo cambiamento.<br />
<br />
In che modo? Nel passo successivo viene chiarito:<br />
<br />
"Lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA E, IN PARTICOLARE, <b>L'ESIGENZA DI ADEGUARE L'ORDINAMENTO INTERNO ALLA RECENTE EVOLUZIONE DELLA GOVERNANCE ECONOMICA EUROPEA [...] E ALLE STRINGENTI REGOLE DI BILANCIO</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, con le dichiarate dimissioni di Renzi, che avverranno successivamente all'approvazione della legge di bilancio, si apre un altro scenario, dubbio, instabile, che ci porterà a elezioni spero il più presto possibile, ma al massimo nel 2018 (la sentenza della Consulta sull'Italicum è fissata per il 24 gennaio 2017). A quel punto, ci giocheremo tutte le carte accumulate con questo referendum. </div>
<div style="text-align: justify;">
Chi non ci sta più con le imposizioni sulla politica economica austera e deflazionista dell'UE, dovrà battere un colpo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo scenario italiano è alquanto triste, ma per fortuna, i cervelli che hanno capito la situazione e informano fuori dal mainstream, sono di una qualità fuori dal comune. Parlo di Bagnai e Barra Caracciolo, fantastici nelle loro divulgazioni. Spero che più persone possibili salgano in questo treno d'informazione, aldilà della propria appartenenza politica.</div>
<div style="text-align: justify;">
Se avete compreso che il neoliberismo dell'UE, che ha nell'apice il suo strumento di controllo l'Euro, non perdete l'occasione: ideologizzati a sinistra che non sono cascati nella deriva neoliberista socialdemocratica basata sulla cosmesi dei diritti, attivisti del Movimento 5 stelle e cittadini sostenitori di forze euro scettiche, non perdete l'occasione, informatevi!<br />
<br />
La spettinata iperbolica di Marco Travaglio all'informazione che c'è stata dietro questa periodo di campagna referendaria durante la Maratona di Mentana sul referendum, è stata fantastica. Il Fatto Quotidiano ha fatto tanto per promuovere le ragioni del NO, e dopo la batosta presa dal fronte del SI', si è voluto togliere un paio di sassolini dalle scarpe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/KInfn-atQug" width="560"></iframe>
<br />
<br />
Sempre a proposito del tema, l'articolo di Bagnai sul suo blog Goofynomics (<a href="http://goofynomics.blogspot.it/2016/12/il-no-ai-media.html">http://goofynomics.blogspot.it/2016/12/il-no-ai-media.html</a>), apre speranze che io condivido in pieno, dato che proprio giovedì, ascoltando le ultime esposizioni di Travaglio sulle motivazioni del NO, avevo a mia sorpresa notato una decisione tale sui temi economici che mai avevo visto così vicini e conciliabili con la direzione da me auspicata.<br />
Consiglio la visione, dal minuto 40 al 45.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/DmVd8603rYE" width="560"></iframe>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In ultimo, i ringraziamenti a tutte le persone che si sono spese per il NO, con una speciale attenzione dagli attivisti del Movimento, ai comitati del NO, ai costituzionalisti, a Travaglio e company, a Barra Caracciolo, Bagnai, Fusaro, Mori, e i parlamentari del m5s.<br />
<br />
Non abbassate la guardia proprio ora. Vigili e vogliosi di votare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-54043664315932316052016-11-22T14:20:00.003+01:002016-11-22T14:47:35.485+01:00RAGIONAMENTO COMPLETO SUL NO AL REFERENDUM. IL 4 DICEMBRE #IODICONO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; text-align: justify;">
Ripartirei facendovi leggere questo articolo, per poi proseguire nella nostra analisi, in cui questo tassello è essenziale, perché ricollega la riforma costituzionale alla Costruzione Europea: <a href="http://simosamatzai1993.blogspot.it/2016/10/referendum-costituzionale-un-libro-del.html">http://simosamatzai1993.blogspot.it/2016/10/referendum-costituzionale-un-libro-del.html</a>. Esso si occupa dei contenuti che ho trovato durante la lettura di "Morire per Maastricht" di Letta, 1997.<br />
<br />
E ora, possiamo proseguire!<br />
<br />
Finiamola di dire che Renzi abbia fatto degli sbagli, perché non è così. Anche in questo caso, non si deve giocare con le parole. Sbagliare: Compiere un'azione in maniera non corretta. E Renzi non sta compiendo un'azione in maniera non corretta. In questi due anni e mezzo sta portando avanti delle riforme strettamente correlate tra loro, che non corrispondono alle soluzioni preferibili per i cittadini e la democrazia, ma non sta sbagliando. Dal suo punto di vista, sta facendo tutto bene.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Proviamo a ragionarci.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
C'è contraddizione tra le dichiarazioni di Renzi e l'operato, ma questo è inevitabile, mica può spiegare il significato della riforma del lavoro:</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<<Oh, sapete che c'è, stiamo svalutando il lavoro perché non possiamo svalutare la moneta essendo dentro l'Euro, che è un'unione monetaria, e quindi vi togliamo dei diritti per abbassare costi di produzione tramite diminuzione dei salari. E' l'unico modo per reggere ancora un po' dentro questo sistema UE neoliberista, liberoscambista. Da fuori arriveranno a sfruttare a basso costo la nostra forza lavoro che è una bellezza. Avete visto che bel manifesto abbiamo fatto girare per gli imprenditori esteri??>>.</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Che figata che sarebbe una dichiarazione del genere, vero? </div>
<div style="text-align: justify;">
Provatemi a dire che non abbia raggiunto lo scopo! quindi dal suo punto di vista ha lavorato bene.</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Passiamo al combinato disposto riforma costituzionale-Italicum.<br />
<br />
Collegate tutti questi puntini, mi raccomando.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Testo tratto dalla fonte: <a href="https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1">https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"[...] <span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12.8px;">Lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione del processo di integrazione europea e, in particolare, l'esigenza di adeguare l'ordinamento interno alla recente evoluzione della </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.8px;">governance</i><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12.8px;"> economica europea (da cui sono discesi, tra l'altro, l'introduzione del Semestre europeo e la riforma del patto di stabilità e crescita) e alle relative stringenti regole di bilancio (quali le nuove regole del debito e della spesa); le sfide derivanti dall'internazionalizzazione delle economie e dal mutato contesto della competizione globale; le spinte verso una compiuta attuazione della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione tesa a valorizzare la dimensione delle Autonomie territoriali e, in particolare, la loro autonomia finanziaria (da cui è originato il cosiddetto federalismo fiscale), e l'esigenza di coniugare quest'ultima con le rinnovate esigenze di governo unitario della finanza pubblica connesse anche ad impegni internazionali: il complesso di questi fattori ha dato luogo ad interventi di revisione costituzionale rilevanti, ancorché circoscritti, che hanno da ultimo interessato gli articoli 81, 97, 117 e 119, della Carta, ma che non sono stati accompagnati da un processo organico di riforma in grado di razionalizzare in modo compiuto il complesso sistema di governo multilivello articolato tra Unione europea, Stato e Autonomie territoriali, entro il quale si dipanano oggi le politiche pubbliche [...]".</span><br />
<br />
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Tratto dal Documento di JP Morgan del 2013.</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
«I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea. Quando i politici TEDESCHI parlano di processi di riforma decennali, probabilmente hanno in mente sia riforme di tipo economico sia di tipo politico. </div>
<div style="text-align: justify;">
I sistemi politici e costituzionali del Sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori, tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo, il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali </div>
<div style="text-align: justify;">
(Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)».</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa persegue la riforma costituzionale?</div>
<div style="text-align: justify;">
Forma una perfetta linea di comando, che parte dal livello sovranazionale, passando per l'UE, e arriva al livello nazionale. Accentra i poteri verso l'esecutivo (che in questo modo è facilitato a recepire le direttive UE), più precisamente verso il presidente del Consiglio, svuotando di fatto i contrappesi che rendevano equilibrato il sistema tra potere esecutivo (Governo) e potere legislativo (Parlamento), e centralizza i poteri degli enti locali verso lo Stato centrale.</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Entriamo nel dettaglio.<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 55</b>: Tra le funzioni del Senato NOMINATO, ci sono i rapporti tra Stato e UE.</div>
<div style="text-align: justify;">
"...nonché all’esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l’Unione europea. Partecipa alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea". I senatori nominati, in sostanza, dovranno controllare che le direttive provenienti dall'UE, vengano rispettate.</div>
<b style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;"><br /></b>
<b style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: helvetica, arial, sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">Articolo 57</b><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; text-align: justify;">: Formazione del Senato (74 Consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 nominati dal Presidente della Repubblica per altissimi meriti). "Il Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori".</span><br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<b>Articolo 70</b>: Questo è forse l'articolo più pericoloso della riforma, perché tratta la costituzionalizzazione e quindi rigetto di incostituzionalità delle normative UE, e ci obbliga a perseguirle "...le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea";</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 71</b>: Scadenza massima alla votazione di un provvedimento:</div>
<div style="text-align: justify;">
"[...] I regolamenti stabiliscono procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza [...] il Governo può chiedere alla Camera dei deputati di deliberare, entro cinque giorni dalla richiesta, che un disegno di legge indicato come essenziale per l’attuazione del programma di governo sia iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla pronuncia in via definitiva della Camera dei deputati entro il termine di settanta giorni dalla deliberazione..." .</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
<b>Articolo 83</b>: Modifiche all'elezione del Presidente della Repubblica. «Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dell’assemblea. Dal settimo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti».<br />
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 117</b>: Perseguimento dei vincoli derivanti dall'UE e clausola di supremazia del governo centrale sugli enti territoriali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjim1H6TtNepfMJ4SpeBSmaPHq3p0YAefIbt5WCxso-lR0L0oe_mSZ6nku2ZYo7ejU7KVJXq-Dfe6ZXSfl1noxTYYI4RdSALKq9rzbkabBNJ-xyrYFfOHvnfe6jEVtZ_TG9LTqFqmrvYIOk/s1600/Costituzione_della_Repubblica_Italiana.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjim1H6TtNepfMJ4SpeBSmaPHq3p0YAefIbt5WCxso-lR0L0oe_mSZ6nku2ZYo7ejU7KVJXq-Dfe6ZXSfl1noxTYYI4RdSALKq9rzbkabBNJ-xyrYFfOHvnfe6jEVtZ_TG9LTqFqmrvYIOk/s400/Costituzione_della_Repubblica_Italiana.jpg" width="285" /></a>"La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e dagli obblighi internazionali. e) moneta, tutela del risparmio, [...] armonizzazione dei bilanci pubblici; le altre voci fondamentali si occupano di regolare i rapporti di forza tra Stato e Regioni, con la clausola di supremazia. " Su proposta del governo, la legge dello Stato può intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero l'interesse della tutela nazionale".<br />
Più o meno, non lamentatevi se le regioni non saranno chiamate in causa sul passaggio nel suo territorio di un gasdotto, per fare un esempio;</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 119</b>: Chiaramente, essendo vincolato lo Stato dai trattati UE, tutti gli enti a livello inferiore, devono rispondere di questi vincoli di stabilità:</div>
<div style="text-align: justify;">
"Comuni, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea".</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Articolo 120</b>: Il governo può sollevare dall'incarico governatori e sindaci in caso di dissesto finanziario (potere che fu revocato dalla sentenza n. 219 del 2013). (Mi ricorda molto la situazione di Roma).</div>
<div style="text-align: justify;">
«...e stabilisce i casi di esclusione dei titolari di organi di governo regionali e locali dall’esercizio delle rispettive funzioni quando è stato accertato lo stato di grave dissesto finanziario dell’ente».</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'Italicum, così come concepito, crea una maggioranza assoluta in un Parlamento dove il potere di sfiduciare il governo è limitato esclusivamente all'unica camera che rimarrà elettiva: la Camera dei deputati. Per questo motivo, sommando i risultati numerici in termini di seggi, e quindi di maggioranza affidata a un unico partito, con i poteri accentratrici sulla Costituzione contenute in questa riforma, gli equilibri risultano completamente alterati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il Movimento 5 stelle, con il suo andamento, ha creato l'unica falla a questo progetto di riforma, in quanto c'è un rischio alto che al ballottaggio vada a battere il PD, prendendosi una maggioranza bulgara monocolore, con una Costituzione accentratrice verso il governo. Aspetto che non era stato considerato inizialmente, data la grande vittoria di Renzi alle Europee, con oltre il 40%. </div>
<div style="text-align: justify;">
L'unica falla del progetto renziano è stata proprio questa, che rischia di obbligare a una riforma dell'Italicum.</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensiamo ora a una possibile vittoria del PD, con questa riforma confermata al referendum del prossimo 4 dicembre.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'elezione del Presidente della Repubblica, dal settimo scrutinio risulterebbe assai facilitata (3/5 dei votanti), e basterebbe l'aggiunta di un numero esiguo di voti (nel caso altamente positivistico di presenza completa dei 730 votanti), per raggiungere il quorum (massimo 438 voti, nel migliore dei casi). In questo caso, si eleggerebbe un PdR a piacimento, e quindi rischierebbe di ottenere il controllo anche della Corte Costituzionale, in quanto 1/3 viene scelto dal PdR e 3 dalla Camera (dove grazie all'Italicum avrebbe la maggioranza). Quindi, 8/15 della Corte costituzionale! un controllo dall'alto delle componenti fondamentali.</div>
<br />
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Per gli elettori del PD, che spesso hanno additato altre forze politiche come antidemocratiche, chiedo di rovesciare il ragionamento! pensate a quest'altro partito al governo con questo sistema! sicuri che votare SI' a questo modello vi protegga da quello che ritenete essere un "grave pericolo per la democrazia"? Rifletteteci! ma, soprattutto, riflettete nel modello "linea di comando" che è stato preparato in questi 3 anni dal PD. Non pare esser democratico. <span class="_47e3 _5mfr" style="line-height: 0; margin: 0px 1px; vertical-align: middle;" title="Emoticon smile"><span aria-hidden="1" class="_7oe" style="display: inline-block; font-size: 0px; width: 0px;">:)</span></span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px; text-align: justify;">
Ah.....e ora rileggetevi lo scritto di JP Morgan!</div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-top: 6px;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
CONDIVIDETE! e spiegate queste ragioni alle persone!! facciamo rete.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-50887167852026988892016-11-09T23:46:00.001+01:002016-11-10T17:20:07.606+01:00ELEZIONI USA - TRUMP S'IMPONE SULLA CLINTON. RIFLESSIONI A RIGUARDO.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Le elezioni USA sono sulla bocca di tutti, storicamente viste come un evento planetario e di una pesantezza geopolitica senza pari. Ma, questa volta, il tutto è stato amplificato per n volte.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io, personalmente, ho seguito le elezioni americane spostandomi tra la consueta e ormai immancabile maratona di Mentana, e la CNN. Dai sondaggi, seppur smossi dai fatti dell'ultimo periodo, la vittoria della Clinton non pareva poter essere soggetta a ribaltoni clamorosi, eppure, quando alle 4 del mattino ho deciso di dire basta ed ho spento il televisore per andare a dormire, la situazione era prontissima per l'inatteso ribaltone.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo i primi Stati, che mostravano un andamento delineato dai sondaggi Stato per Stato, qualcosa si è smosso con l'Ohio, il North Carolina e la Florida.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sono andato a letto con Trump in attesa della conferma dei colpacci sostanzialmente definitivi (a meno di un clamoroso ribaltone ad ovest) con Georgia, Florida, Ohio, North Carolina e New Hampshire. Fatto clamoroso, in quanto inizialmente in Ohio mostrava un grosso svantaggio nei confronti della Clinton, così come nel New Hampshire ed in North Carolina ed in Pennsylvania. </div>
<div style="text-align: justify;">
Hanno fatto da ago della bilancia anche i due candidati del partito libertario, Johnson, e del partito verde, Stein. Il primo ha ottenuto un totale superiore ai 4 milioni di voti, mentre la seconda ha superato nettamente il milione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTacF7MHceAo0EzzXITVhQ-g4hWr99a6Hr8inKQ9sctVa4ji6hIF0kxDpjb6Y-npGGdvYeo7bMOIxv2dh2WSYjAylZh4d6mV5GiTIuXsMOyOwAIZx_7i-qZ63mOt0E1PmG3ZT4awb9Wzph/s1600/trump.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTacF7MHceAo0EzzXITVhQ-g4hWr99a6Hr8inKQ9sctVa4ji6hIF0kxDpjb6Y-npGGdvYeo7bMOIxv2dh2WSYjAylZh4d6mV5GiTIuXsMOyOwAIZx_7i-qZ63mOt0E1PmG3ZT4awb9Wzph/s400/trump.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ricordiamo che la soglia che avrebbe dato la Casa Bianca è fissata a 270 delegati, e la contesa si è chiusa con un nettissimo 290-218.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricapitolando l'imposizione Stato per Stato, compresi il loro peso in delegati, è andata così (ora, mentre sto scrivendo l'articolo, ma potrebbero esserci variazioni minime):</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
TRUMP (290): Alabama (9), Alaska (3), Arizona (11), Arkansas (6), Florida (29), Georgia (16), Idaho (4), Indiana (11), Iowa (6), Kansas (6), Kentucky (8), Maine (1), Mississippi (6), Missouri (10), Montana (3), Nebraska (5), North Carolina (15), North Dakota (3), Ohio (18), Oklahoma (7), Pennsylvania (20), South Carolina (9), Tennessee (11), Texas (38), Utah (6), West Virginia (5), Wisconsin (10), Wyoming (3).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
CLINTON (218): California (55), Colorado (9), Connecticut (7), Delaware (3), Hawaii (4), Illinois (20), Maine (3 su 4), Maryland (10), Massachusstts (11), New Jersey (14) New Mexico (5), Nevada (6), New York (29), Oregon (7), Rhode Island (4), Vermont (3), Virginia (13), Washington State (12), Washington DC (3).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gran colpaccio in Wisconsin, dove i sondaggi precedenti alle elezioni davano davanti Hillary, così come in Montana. Mentre negli Stati dati tendenzialmente a Trump, gli scherzetti di Hillary sono mancati. Ha fatto una grande differenza l'imposizione netta di Trump negli Stati dati in dubbio, vedi Arizona, Florida, Pennsylvania, Ohio, North Carolina. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Al Senato la maggioranza è andata ai Repubblicani 51-47, così come alla Camera 239-192.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sistema elettorale statunitense è complesso, e permette di vincere e andare alla Casa Bianca pur avendo un totale di voti inferiore rispetto al competitor, cosa che è successa puntualmente in questa sfida Clinton vs Trump. Infatti, globalmente, la Clinton ha preso 59.800.000 voti, mentre Trump si è fermato più indietro, avvicinandosi ai 59.590.000. Situazione che ricorda nettamente, come ho pensato ieri notte mentre osservavo la battaglia in Florida, alle elezioni del 2000, che videro imporsi Bush.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo l'analisi numerica, passiamo a una riflessione più interessante, a mio modo di vedere. E qui, come vado dicendo ormai da tempo, a livello mondiale, la crisi della sinistra a livello mondiale, è pesante. Il ceto medio ha fatto da ago della bilancia a favore di Trump, probabilmente persone d'ideali normalmente democratici, ma che si sono viste tradite sulle basi ideologiche economiche della sinistra. Ed ecco, per esempio, che per battersi contro il TTIP, il trattato di tipo misto USA-UE, si sono dovuti rivolgere a Trump e non alla Clinton. Ha del clamoroso, se visto dall'alto senza essere influenzati dal contesto, la giravolta completa dell'ideologia economia democratica. Da questo punto di vista, la vittoria di Trump non sorprende.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per quanto riguarda il programma, prevedo un Trump decisamente più moderato di quanto abbia provato ad esporre in campagna elettorale, e sarà chiamato a rispettare i punti programmatici inerenti agli accordi di libero scambio TTIP e TPP, mentre dal punto di vista finanziario, dubito che vada all'attacco. Sarà fondamentale verificare nel reale ciò che accadrà tra i rapporti tra Stati Uniti e Russia, dato che parrebbero esserci da ambo le parti le premesse per una distensione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Staremo a vedere passo dopo passo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tornando all'esito del voto, esso sorprende perché, come ricordato oggi da Grillo in un video, i giornalisti e gli analisti politici, che dovrebbero essere a livello del cambiamento per capirlo, raccontarlo e spiegarlo, sono sempre un passo indietro. Ed ecco che arrivano, puntualmente, a livello elettorale le docce gelate che "non ti saresti mai aspettato". Semplicemente perché la realtà che ti è stata raccontata continuativamente, non era quella che realmente si stava verificando sotto i vostri occhi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa reazione si modifica da contesto a contesto, attraverso anche tutta l'Unione Europea, e si condensa in proposte del tutto differenti tra loro, ma che attaccano sempre lo stesso punto, il liberismo. Che poi sia Trump l'unica scelta per far arrivare questo messaggio dritto in faccia ai democratici, questo è un altro paio di maniche, e pare paradossale. Ma l'espressione esposta del ceto medio basso è stata nettissima.<br />
<br />
Sugli aspetti macroeconomici, specialmente tra USA e UE, consiglio la lettura dell'articolo di Bagnai <a href="http://goofynomics.blogspot.it/2016/11/nixon-moment.html">http://goofynomics.blogspot.it/2016/11/nixon-moment.html</a>.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-62390455490637705592016-11-04T10:25:00.000+01:002016-11-05T00:26:42.533+01:00LA SOCIALDEMOCRAZIA EUROPEA COME STRUMENTO DI CONFUSIONE DI MASSA.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Oggi parleremo di socialdemocrazia, perché voglio ampliare un piccolo post sintetico che avevo pubblicato pochi giorni fa nel mio profilo Facebook. Ritengo che questo sia uno dei temi fondamentali di questo periodo storico nella politica, e ormai non si può star zitti.<br />
<br />
Pochi giorni fa stavo guardando uno spettacolo teatrale bellissimo di Dario Fo, incentrato sulla famosa morte dell'anarchico Pinelli nel 1969, quando ho avuto uno spunto di riflessione che solo un grande come Fo poteva darmi. Nel recitare la sua parte, a proposito dell'auspicio del suo personaggio pazzo (travestito da vescovo) di vedere instaurata al più presto una socialdemocrazia in Italia, a un certo punto afferma: "Perché finalmente allora si arriverà al punto che anche noi italiani potremo gridare...Per Dio siamo immersi nella merda fino al collo, ma è per questo che camminiamo a testa alta".<br />
<br />
Ecco da dove nasce l'idea di ragionare sulla socialdemocrazia europea, sul suo sviluppo e su dove ci abbia portato, d'altronde "siamo immersi nella merda fino al collo, ma è per questo che camminiamo a testa alta"....un po' meno in sedi UE, a dirla tutta!!<br />
<br />
Buona lettura.<br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma questa socialdemocrazia non sarà una fregatura colossale? Oggi la socialdemocrazia europea è la sintesi ideologica perfetta in un sistema non più realmente ideologizzato. Di ideologizzato, a ben osservare, rimane esclusivamente una fetta di vecchio elettorato, nostalgico degli ideali politici che oggi sembrano totalmente superati. Su queste basi, la socialdemocrazia europea applica politiche economiche liberiste, sotto una nomenclatura falsa di socialismo e, conseguentemente, si prende gioco e tira calci nelle parti basse ai comunisti vecchio stampo, che non hanno capito il cambiamento politico in atto già alla fine della prima repubblica o, per lo meno, se hanno compreso, diventano immediatamente complici di questo sistema. </div>
<div style="text-align: justify;">
Di fatto, i vecchi comunisti si trovano ad appoggiare ciò che hanno combattuto in passato. Questo sistema si regge esclusivamente sull'ignoranza dell'elettorato, che vota con il pilota automatico, senza rendersi conto, in gran parte, del cambiamento che gli è passato di fronte. Una vera pacchia per questo sistema.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa ideologia economica, nell'Unione Europea, prende il nome di Economia Sociale di Mercato, ovvero un'evoluzione dell'ordoliberismo tedesco, nato successivamente alla crisi inflazionistica della Repubblica di Weimar, nel primo dopoguerra, provocata dalle sanzioni di guerra contenute nel Trattato di Versailles del 1919. Scrissi già dell'iperinflazione della Repubblica di Weimar e delle ripercussioni ideologiche attuali in questo articolo: <a href="http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/03/storia-liperinflazione-di-weimar-e.html">http://simosamatzai1993.blogspot.it/2015/03/storia-liperinflazione-di-weimar-e.html</a>.<br />
L'Economia sociale di mercato si pone l'obiettivo di accettare l'esistenza di Costituzioni socialiste, come quella italiana, e data per assodata questa realtà, trova le contromisure per applicare comunque le politiche economiche liberiste portate avanti precedentemente alla stesura di queste tipologie di Costituzioni, che dovevano essere la protezione rispetto all'applicazione di queste scelte di politica economica.<br />
L'obiettivo? Svuotare la funzione sociale dello Stato, riducendola all'osso, ma stando ben attenti a farlo in modo graduale, sia mai che qualcuno si svegli!</div>
<div style="text-align: justify;">
E, fidatevi, ciò è molto pericoloso, perché sotto la copertina calda e rassicurante di un'ideologia apparentemente comunista, i partiti socialdemocratici europei portano avanti politiche completamente opposte ai loro ideali passati (ma ancora millantati).</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò è pericolosissimo per l'autodifesa del popolo, che non ha più le conoscenze, si sente spaesato, senza più i punti di riferimento che permettevano una comprensione, a grandi linee, della politica che li circondava.</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché, se privatizza la destra, è tutto normale, sta nel suo sistema voler ridurre l'azione statale sull'economia, ma se privatizzano quelli che si millantano ancora come comunisti a difesa della classe operaia, magari cantando "Bella ciao" in Parlamento, allora i loro elettori non capiscono più nulla. Le loro privatizzazioni vengono giustificate con il famoso "ce lo chiede l'Europa", ed ecco qui che rientra tutto in un perimetro accettabile, di progressismo, fasullo!</div>
<div style="text-align: justify;">
Se applica politiche di svalutazione salariale la destra, è normalissimo, lo fa per avvantaggiare gli imprenditori attraverso il libero mercato! ma se lo fa la sinistra, qualcosa non va, ragazzi. La sinistra non era quella che lottava per alzare la quota salari??</div>
<div style="text-align: justify;">
Se la sinistra applica svalutazione salariale, fa diventare la classe operaia schiava della legge della domanda e dell'offerta pure sul mercato del lavoro, e cessa realmente di esistere, perché sui diritti sociali piegarsi alla legge della domanda e dell'offerta significa piegarsi al potere dei grandi, dimenticandosi che tu sei nato per difendere i più deboli.<br />
Gli elettori ideologizzati a sinistra cadranno perfettamente nel tranello del "ce lo chiede l'Europa", perché loro non possono immaginare di essere chiusi, loro sono progressisti, e percepiscono il progresso esclusivamente in moto d'avanzamento, e mai di retromarcia da un errore compiuto. Sono stati portati a credere che difendere la propria sovranità sia sinonimo di nazionalismo. Ma quando mai?? Non ci azzecca proprio nulla il sovranismo con il nazionalismo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il sovranismo chiede solo di poter decidere liberamente e senza eccessivi vincoli esterni (vedi trattati UE ed Euro, magari vincoli costituzionali UE come la nuova riforma), il destino delle scelte politiche interne, attraverso un Parlamento libero e sovrano, democraticamente eletto. Ma se ti leghi perennemente al "non è colpa mia, c'è lo chiede l'Europa" diventiamo, come siamo oggi, sudditi e in più facciamo un'ulteriore magia. Il governo in carica, supportato dalla sua maggioranza, potrà scaricare le colpe sul "ce lo chiede l'Europa", non assumendosi la responsabilità dell'indirizzo scelto. </div>
<div style="text-align: justify;">
La sinistra non era quella che voleva le politiche economiche di pieno impiego per tutelare il diritto al lavoro come fondamento costituzionale, e dava al debito pubblico un aspetto secondario? A parte che il debito pubblico diventa un problema solo quando non viene rifinanziato, cosa che sarebbe stata impossibile prima del divorzio 1981 tra Tesoro e Banca d'Italia. Ma ascoltate cosa pensa un socialdemocratico italiano (PD), ex Presidente del Consiglio sul Divorzio 1981 (vi consiglio il suo libro del 1997 "Euro sì, morire per Maastricht", fantastico, col senno di poi, per capire il proseguo della Costruzione europea, compresa la riforma elettorale alla ricerca del governo forte e la riforma costituzionale di Renzi). L'ho letto poche settimane fa. A proposito! voterà sì o no??<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/uSefocmsw10" width="560"></iframe>
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A sostituire i diritti sociali, arrivano i diritti cosmetici, qualche contentino, neppure troppo convincente sui diritti civili, su cui spostare l'attenzione, mentre i diritti sociali vengono depredati e svuotati. Eppure a me sembrava che l'articolo 3 della Costituzione (principi d'uguaglianza formale e sostanziale) parlasse chiaro anche sui diritti civili. </div>
<div style="text-align: justify;">
Diritti sociali e diritti civili; non diritti sociali o diritti civili. La democrazia costituzionale non ammette scambi.<br />
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<div style="text-align: justify;">
Ora abbiamo capito dove sta il problema, ma comincia lo scontro sulle soluzioni!<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni dicono: vogliamo gli Stati Uniti d'Europa! e altri non sono d'accordo e vogliono fare marcia indietro. Io appartengo ai secondi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il perché è molto semplice, ma difficile da apprendere, almeno inizialmente, perché bisogna sgretolare tutta una serie di convinzioni sviluppate nel tempo. Io l'ho fatto grazie al giurista Barra Caracciolo, leggendomi i suoi due libri sui trattati europei e la Costituzione, con libri di economisti e guardandomi tante conferenze sul tema. Un percorso che ormai dura dal 2013.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqDzM5BHVBWld2CI4vnt6XqKbeC3wv9Ig8MeFSm1MuhEBICvxGUk5n3-tUoie25sbfi9F7Ch2-XG-2d4T5Po05CGy1ZMjZE2jwmyTDoi4HIpvlo6sazO28wmg_WU9-XAOwLqA5gz8o3vRB/s1600/debito+pubblico.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqDzM5BHVBWld2CI4vnt6XqKbeC3wv9Ig8MeFSm1MuhEBICvxGUk5n3-tUoie25sbfi9F7Ch2-XG-2d4T5Po05CGy1ZMjZE2jwmyTDoi4HIpvlo6sazO28wmg_WU9-XAOwLqA5gz8o3vRB/s320/debito+pubblico.JPG" width="320" /></a>La Costruzione Europea è un percorso molto lungo, e le tappe percorse sono state tante, a cominciare, dall'adesione del 1979 al Sistema Monetario Europeo (S.M.E.) e, come abbiamo visto nel video precedente, dal divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia del 1981, una vera pietra miliare in nome della "bassa inflazione", che ci ha preparato al parametro di Maastricht 1993 (inflazione non superiore al 2%). Peccato che dopo aver dato la facoltà alla Banca d'Italia di non acquistare i titoli di Stato rimasti invenduti, il tasso d'interesse si sia impennato, e con esso il debito pubblico nel suo complesso. Guardate il grafico o qualsiasi altra tabella. Il debito s'impenna dal 1981, in poi.<br />
Ma non temete, un debito pubblico più alto, in realtà è funzionale al progetto dell'economia sociale di mercato, perché apre alle minacce di ritorsioni dei "mercati", con conseguenti attacchi speculativi stile "spread alle stelle" se non si fanno i compiti a casa, da buoni sottoposti a dicktat. Poi i dati macroeconomici peggiorano (vedi dati governo Berlusconi fino all'arrivo di Monti e successivi), ci dicono che hanno salvato una situazione disperata con governi tecnici, nascondendoci che in realtà non fosse altro che un attacco speculativo per far saltare un governo (le valutazioni sull'operato lasciamole da parte, siamo a un livello più alto, di sovranità). Quando si limita la propria sovranità, spostandola a livelli superiori, si perdono strumenti di aggiustamento, vedi svalutazione monetaria.<br />
Pensate al patto di stabilità interno tra Stato centrale, regioni e comuni. Taglio centralizzato, clausole di salvaguardia in legge finanziaria, che danno facoltà ai sindaci di alzare le imposte comunali. Anche perché, o tagli i servizi, o alzi l'imposizione, non puoi trovare sprechi infiniti da dove trovare soldi.<br />
Si scaricano le responsabilità ai livelli sottostanti, quando essendo lo Stato a finanza derivata, gli enti sottoposti dipendono dai finanziamenti provenienti dall'alto. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjURg0l7iWji6aciiPtVf822Kruv_Wt9tUJJQu3dBwhrn371kJrmHiDpiq87pdcf62mtA7SXhKApGK13qtOxqG4prverZhanray4RXkEHDK5XovWhYDPrMwmCT8NUbsrsnj__0Wr1mKAcKw/s1600/unione-europea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjURg0l7iWji6aciiPtVf822Kruv_Wt9tUJJQu3dBwhrn371kJrmHiDpiq87pdcf62mtA7SXhKApGK13qtOxqG4prverZhanray4RXkEHDK5XovWhYDPrMwmCT8NUbsrsnj__0Wr1mKAcKw/s400/unione-europea.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma perché gli Stati Uniti d'Europa sono inattuabili?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo dice l'articolo 125 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea <a href="http://www.isaonline.it/mag/UE-Funzionamento.html">LINK</a>:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; margin: 0cm 4.9pt 12pt 0cm;">
1. L'Unione non risponde né si fa carico degli impegni assunti dalle amministrazioni statali, dagli enti regionali, locali, o altri enti pubblici, da altri organismi di diritto pubblico o da imprese pubbliche di qualsiasi Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto economico specifico. Gli Stati membri non sono responsabili né subentrano agli impegni dell'amministrazione statale, degli enti regionali, locali o degli altri enti pubblici, di altri organismi di diritto pubblico o di imprese pubbliche di un altro Stato membro, fatte salve le garanzie finanziarie reciproche per la realizzazione in comune di un progetto specifico.</div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; margin: 0cm 4.9pt 12pt 0cm;">
2. Se necessario, il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento europeo, può precisare le definizioni per l'applicazione dei divieti previsti dagli <a href="http://www.isaonline.it/mag/UE-Funzionamento.html#art123" style="color: purple;">articoli 123</a> e <a href="http://www.isaonline.it/mag/UE-Funzionamento.html#art124" style="color: purple;">124</a> e dal presente articolo.</div>
<div class="MsoNormal" style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: 10pt; margin: 0cm 4.9pt 12pt 0cm;">
<span style="text-align: justify;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Semplicemente, vieta la condivisione del debito, in quanto si afferma che l'UE non risponde dei debiti degli altri Stati nazionali appartenenti all'Unione e, contemporaneamente, gli Stati appartenenti all'unione non rispondono degli obblighi contratti dagli altri Stati dell'Unione stessa. Questa è una clausola molto importante e, senza questo presupposto, l'intera impalcatura che sostiene l'UE non avrebbe avuto i presupposti per essere tirata su.<br />
<br />
Purtroppo, in un sistema di Stati in deficit, dove la fa da padrone uno Stato in surplus commerciale, che impone conseguentemente le sue politiche economiche anche agli altri Stati che cercando di non perdere la scia, questo presupposto è ferreo. Di conseguenza, l'unica strada che resta è smontare in modo ordinato l'Unione, ricostruendo i presupposti commerciali vantaggiosi, dato che darsi all'autarchia non sarebbe una genialata.<br />
<div>
<br /></div>
Questo articolo sarà servito a qualche elettore piddino, nostalgico di ideali vecchi, che il suo partito non difende da decenni? Ma chissà, pure a qualche grillino, un po' spaesato sulla strada da prendere. Se non capiamo perfettamente noi questi aspetti, non possiamo sgridare gli altri.<br />
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Speriamo!<br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-55299095358295563732016-10-25T11:29:00.000+02:002016-11-22T14:02:34.873+01:00REFERENDUM COSTITUZIONALE - UN LIBRO DEL 1997 CON LE BASI DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE DI RENZI. <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Salve gentili lettori.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi vorrei occuparmi di referendum sulla riforma costituzionale, in quanto il 4 dicembre ormai si avvicina sempre di più, e dobbiamo conoscere quante più informazioni possibili, sia da un punto di vista contenutistico attuale, e sia da un punto di vista contenutistico in riferimento al passato e al futuro. Se è vero che questa riforma agirà nel nostro futuro, come vedremo, è anche vero che le sue radici sono storicamente molto più profonde di questi 3 anni di governo Renzi.<br />
Io leggo continuamente e, pochi giorni fa mi sono imbattuto in una lettura europeista fino al midollo; questo libro è dell'ex Presidente del Consiglio Letta. Sono un amante delle letture politico-economiche e, dopo aver letto ben 5 libri economici a sostegno dell'uscita dell'Italia dall'Euro, ho voluto leggere per mero approfondimento personale dei punti di vista differenti, in quanto bisogna conoscere in modo approfondito il pensiero di chi persegue politiche contrarie al proprio pensiero personale. E' un fattore di arricchimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questo libro è: "Euro Sì, morire per Maastricht", risalente al 1997.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra le varie argomentazioni che vi ho trovato, sono spuntate informazioni che calzano a perfezione con i contenuti del combinato disposto "Italicum-riforme costituzionali", come oggetti di un cambiamento di struttura che dovrebbe attuare il nostro Stato per avvicinarsi agli altri paesi dell'UE.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pur conoscendo le idee di Letta già in passato, mi sono stupito che a 19 anni di distanza, queste informazioni possano esser incastrate perfettamente con le riforme attuali.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT6YZMdzGsash7rLOn6iA88FkcJsYV2V3st-BR9Ngoa484icEfT7SBjhJsljbBj9bS43DQt5ux6LcH0TqFVVfrJOrjK2YpkeMtjbLjpoS6IjCMiI6eudlzAoBOnEnBCnwOvrT3fhmdyB_G/s1600/renzi-Unione-Europea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT6YZMdzGsash7rLOn6iA88FkcJsYV2V3st-BR9Ngoa484icEfT7SBjhJsljbBj9bS43DQt5ux6LcH0TqFVVfrJOrjK2YpkeMtjbLjpoS6IjCMiI6eudlzAoBOnEnBCnwOvrT3fhmdyB_G/s400/renzi-Unione-Europea.jpg" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Andiamo a vedere insieme.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io, direi di partire dal documento della riforma costituzionale, ma non dall'articolato, che sarà tema di un altro specifico articolo dettagliato, ma dalle premesse che giustificano questa riforma di 47 articoli. State a vedere.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Testo tratto dalla fonte: <a href="https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1">https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/760060/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"[...] <span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12.8px;">Lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione del processo di integrazione europea e, in particolare, l'esigenza di adeguare l'ordinamento interno alla recente evoluzione della </span><i style="background-color: white; font-family: Verdana, Geneva, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12.8px;">governance</i><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12.8px;"> economica europea (da cui sono discesi, tra l'altro, l'introduzione del Semestre europeo e la riforma del patto di stabilità e crescita) e alle relative stringenti regole di bilancio (quali le nuove regole del debito e della spesa); le sfide derivanti dall'internazionalizzazione delle economie e dal mutato contesto della competizione globale; le spinte verso una compiuta attuazione della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione tesa a valorizzare la dimensione delle Autonomie territoriali e, in particolare, la loro autonomia finanziaria (da cui è originato il cosiddetto federalismo fiscale), e l'esigenza di coniugare quest'ultima con le rinnovate esigenze di governo unitario della finanza pubblica connesse anche ad impegni internazionali: il complesso di questi fattori ha dato luogo ad interventi di revisione costituzionale rilevanti, ancorché circoscritti, che hanno da ultimo interessato gli articoli 81, 97, 117 e 119, della Carta, ma che non sono stati accompagnati da un processo organico di riforma in grado di razionalizzare in modo compiuto il complesso sistema di governo multilivello articolato tra Unione europea, Stato e Autonomie territoriali, entro il quale si dipanano oggi le politiche pubbliche [...]".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora siete a conoscenza della vera finalità dell'articolato, ovvero inserire vincoli costituzionali all'attuazione delle politiche economiche UE, in quanto, costituzionalizzando l'attuazione delle stesse, esse non potranno più essere impugnate verso la Corte costituzionale, se non con grandissima difficoltà. Ma in un prossimo articolo vedremo i contenuti degli articoli più importanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ritorniamo al libro di Letta "Euro Sì, morire per Maastricht", e arriviamo subito a una delle riforme di Renzi: la legge elettorale "Italicum". Essa offre una maggioranza schiacciante a una sola forza politica, successiva alla vittoria del ballottaggio e, grazie agli effetti della modifica del Senato e dell'articolo 83 (modalità d'elezione del Presidente della Repubblica) e 72 (clausola di supremazia del governo sul Parlamento), svuota i poteri del potere legislativo parlamentare, e gonfia quelli dell'esecutivo. Una maggioranza così ampia, avrà semplificata l'elezione del Presidente della Repubblica di suo gradimento, con un quorum relativamente abbordabile a partire dal settimo scrutinio e, conseguentemente, potrà ottenere anche la maggioranza in Corte Costituzionale (8/15), tramite 5 eletti dal PdR e 3 dalla Camera, controllata tramite l'Italicum. Scacco!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa scrisse Letta nel 1997?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>"Il sesto punto è quello sulla stabilità politica. Un paese caratterizzato da incertezze politiche, governi deboli e continui cambiamenti di maggioranze non darebbe certo le necessarie garanzie di affidabilità, così come sarebbe indubbiamente più difficile per qualsiasi paese con difficoltà sul parametro del debito/Pil al 60% puntare all'ingresso nell'Euro con un governo che regge per pochi voti, sfidato da minoranze compatte nel rigettare Maastricht e tutti gli sforzi necessari per entrarvi e rimanervi".</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco, per perseguire la via Europea, nel 1997 come oggi, serviva un indebolimento delle minoranze parlamentari e un governo granitico, che potesse vantare autorevolezza numerica e quindi una grossa "STABILITA' DELL'ESECUTIVO". Esattamente ciò che persegue l'Italicum.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>E ora, la ciliegina sulla torta: cessioni di sovranità, considerazioni sull'articolo 11 e conseguente necessità di riforme Costituzionali pro-UE.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Partiamo dal testo dell'articolo 11:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12px; text-align: left;">L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, <b>in condizioni di parità con gli altri Stati</b>, alle<b> limitazioni di sovranità </b>necessarie ad un ordinamento che assicuri la <b>pace e la giustizia</b> fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , "geneva" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 12px; text-align: left;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi, l'articolo 11 della nostra Costituzione, che è un principio fondamentale e quindi non può essere soggetto a modifiche, afferma che l'Italia ripudia la guerra per risolvere controversie internazionali e, per perseguire pace e giustizia tra le nazioni, è disposta a LIMITARE LA PROPRIA SOVRANITA' A CONDIZIONE DI PARITA' CON GLI ALTRI STATI. </div>
<div style="text-align: justify;">
Attenzione alle parole! la Costituzione parla di limitazione, e non di cessione, che sono due cose completamente differenti! la limitazione è temporanea, collegata al perseguimento dei fini prestabiliti e alle condizioni prestabilite; la cessione è definitiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vediamo le parole di Letta:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<b>Il completamente dell'Unione Economica e Monetaria comporta un trasferimento di sovranità</b> assai rilevante dalla sfera nazionale a quella sovranazionale. Tutto il cammino dell'integrazione europea è stato contraddistinto da <b>graduali CESSIONI di sovranità, che hanno nel tempo conferito alle istituzioni comunitarie... prerogative proprie di uno Stato nazionale</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
[...] la semplice ratifica parlamentare del Trattato (di Maastricht) <b>da parte dell'Italia con l'articolo 11 della Costituzione....oltre a non fare alcun riferimento alla costruzione sovranazionale europea, era redatto per altre forme di appartenenza a organismi internazionali, con scopi molto diversi da quelli della Cee e dell'UE.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Appare oggi improrogabile, l'inserimento nella Costituzione dei necessari riferimenti al nuovo assetto sovranazionale dell'Unione</b>: la necessità è politica, ma è posta anche da <b>forti esigenze</b> di natura giuridica <b>sulla necessaria ridefinizione del quadro delle fonti del diritto in Italia</b>. I trasferimenti di sovranità legati alle decisioni di Maastricht hanno già cominciato a produrre i loro effetti".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Avete capito??<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non avendo uno strumento costituzionale che permettesse di CEDERE sovranità e neppure limitarla per questioni inerenti alle finalità della Cee e dell'UE, utilizzare l'articolo 11 della Costituzione per ratificare il Trattato di Maastricht è stata una forzatura. Questo articolo non fa nessun riferimento a cessioni e limitazioni di questo tipo ma, proprio per questo motivo, serve una riforma costituzionale che inserisca i riferimenti al nuovo assetto sovranazionale dell'UE, anche per ridefinire le fonti del diritto in Italia.<br />
Io sapevo già quest'aspetto sull'interpretazione reale dell'articolo 11, ma non pensavo certamente di trovarlo in un libro del genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le politiche UE saranno monitorate dal Senato delle Autonomie, che dovranno vigilare sulla loro applicazione. Nel prossimo articolo, vedremo questa legislazione all'interno della riforma: articoli 55, 70, 71, 117, 119; che impegnano anche Regioni e Comuni, oltre al bilancio centrale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per ora ricordatevi questo: la riforma persegue una perfetta linea di comando, che parte dal livello sovranazionale, passando per l'UE e arriva a livello nazionale, con un governo autorevole e stabile, con poteri di imporre una votazione entro una certa scadenza fissata. Ciò agevola il recepimento delle direttive UE, monitorate dal nuovo Senato nominato. Inoltre, centralizza i poteri degli Enti locali (Regioni e comuni), verso lo Stato.<br />
<br />
Ps. Renzi ha dichiarato che, dopo l'approvazione della riforma costituzionale nel referendum 2017, chiederà riforme strutturali all'UE. Il fatto è che, come abbiamo appena visto, con questa riforma si sta vincolando a seguire la legislazione attuale tramite la Costituzione. Non sta in piedi!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div>
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-40262793209061889302016-10-19T11:35:00.000+02:002016-10-19T11:35:25.213+02:00LIBRI - ANSCHLUSS E GOOD BYE LENIN! <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Salve gentili lettori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In questo articolo, vorrei occuparmi di un libro che ho terminato di leggere da pochi giorni, ovvero Anschluss, l'annessione, di Vladimiro Giacché. </div>
<div style="text-align: justify;">
E' un libro che consiglio vivamente a tutte quelle persone che si sono interessate alle tematiche inerenti all'Unione Europea e all'unione monetaria che la contraddistingue, ovvero l'Euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Consiglio la lettura dopo un'infarinatura generale di queste tematiche, magari attraverso il libro "Il tramonto dell'Euro" di Bagnai, proprio perché quest'ultimo è un libro molto importante, scritto in modo comprensibile e semplificato, ben documentato con dati e grafici a sostegno delle tesi economiche che si portano avanti nelle argomentazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Anschluss è un libro che si occupa principalmente dell'unificazione della Germania est alla Germania ovest, successiva alla caduta del muro di Berlino e dell'Unione monetaria di pochi mesi prima, per poi proporre una comparazione dei punti in comune tra l'unificazione tedesca e la situazione dell'Unione Europea e dell'Euro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ricostruisce questi eventi come una vera e propria ANNESSIONE della Germania Est.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vediamo di entrare nei punti fondamentali.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si parte con la situazione presente in Germania est, dove vengono raccontate alcune problematiche presenti, dovute a diversi fattori: arretratezza del sistema produttivo, dovuto un po' al sistema socialista, e un po' ai costi post seconda guerra mondiale, sobbarcati per più di 2/3 dalla Germania est, rispetto alla Germania ovest (che ebbe dalla sua parte anche l'aiuto derivante dal "Piano Marshall").</div>
<div style="text-align: justify;">
Giocando su una protesta in corso nel 1989 in Germania est, dove i cittadini volevano delle riforme, per ottenere un sistema più democratico, ma essendo comunque ben fermi sulla indipendenza della Repubblica dall'Ovest, i politici dell'Ovest, spiecialmente il cancelliere Kohl, annuncia una condizione di prossima insolvenza dell'Est, dovuta al debito. In realtà, questa condizione di insolvenza, come dimostrato dai dati nel libro, non esisteva, in quanto il debito pubblico dell'Est era inferiore ai 20 miliardi di Dollari. </div>
<div style="text-align: justify;">
Inoltre, vi era un problema di flusso migratorio in uscita dall'Est, dovuto all'apertura dell'Ungheria, che amplifico lo spostamento da Est a Ovest, passando attraverso l'Austria. Pensate, che in un solo anno si passò dalle 39 mila persone, a 2 milioni di persone.</div>
<div style="text-align: justify;">
Facendo enorme pressione propagandistica su questi fattori, il governo dell'Ovest propose un'unione monetaria, offrendo il Marco dell'Ovest anche allo Stato dell'Est, con cambio 1 a 1 (pensate che il Marco dell'Ovest, in quel momento storico, era la moneta più forte del mondo).</div>
<div style="text-align: justify;">
Un rapporto di cambio tra il Marco dell'Ovest e il Marco dell'Est, seppur nascosto, esisteva, ed era fissato in 1 Marco Ovest per 4, 44 Marchi dell'Est.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dietro quest'offerta del governo dell'Ovest, non vi era un gesto di fratellanza, come vedrete leggendo il libro, ma uno strumento da utilizzare politicamente nelle ormai incombenti elezioni politiche dell'Ovest. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nonostante la preoccupazione manifestata dai politici e dagli economisti dell'Est, che ritenevano il loro sistema produttivo non pronto nell'immediato ad un confronto basato sulla legge della domanda e dell'offerta con gli altri paesi capitalistici, l'unione monetaria arriva a compimento.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il sistema produttivo dell'Est, esce completamente fuori mercato, dovendo sopportare una rivalutazione monetaria spaventosa, del 350%.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pochi mesi dopo, arriverà anche l'Unione politica, aumentando il peso politico della Germania in Europa, e facendole ritrovare quella centralità che sarà fondamentale per la cosiddetta "Costruzione Europea". </div>
<div style="text-align: justify;">
Tra il 1989 e il 1991, l'economia della ormai ex Germania Est, crolla sotto i colpi della cura da cavallo imposta dalla rivalutazione monetaria.</div>
<div style="text-align: justify;">
I dati sono incredibilmente drammatici: -44% di PIL, - 2 milioni di occupati, -67% di produzione industriale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Altri aspetti fondamentali che troverete nel libro, sono:</div>
<div style="text-align: justify;">
- Le modalità alquanto particolari relative alla privatizzazione completa, fino alla fine del 1994, del patrimonio della Ex Germania Est, affidato a una società "fiduciaria" detta "Treuhandanstalt";</div>
<div style="text-align: justify;">
- La privatizzazione del sistema bancario della Ex Germania Est;</div>
<div style="text-align: justify;">
- Il trattamento dei debiti dei cittadini dell'Est.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo aver letto il libro, vi consiglio la visione del film successo: Goodbye Lenin! che tratta il periodo dell'unificazione in modo davvero interessante e coinvolgente, tramite una storia tra una madre dall'etica socialista, e un figlio che non vuole farle scoprire l'avvenuta unificazione.<br />
<br />
<br /></div>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/-RxkxCj4cpc" width="560"></iframe>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Alla prossima!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-68188029931159674982016-09-23T10:28:00.000+02:002016-09-23T10:28:05.790+02:00IL NO ALLE OLIMPIADI DI ROMA 2024 E I VERI PROBLEMI DEL PAESE. IL TEMA SOVRANITA': PAROLA ALLA COSTITUZIONE E AI COSTITUENTI.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Salve
gentili lettori.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">In
quest'articolo, vorrei farvi alcune considerazioni di carattere
economico e politico, ricollegandomi alla Costituzione.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">In
questi giorni non si fa altro che parlare del NO della Raggi alle
Olimpiadi di Roma 2024, come se fosse il problema centrale del paese,
lo snodo che slancerebbe l'Italia, un po' come fu propagandato quello
che sarebbe dovuto essere il meraviglioso Expò. Un NO sacrosanto,
ben studiato e giustificato dati alla mano, attraverso i conti dell'accrescimento dei costi in corso d'opera delle
precedenti Olimpiadi, sia estive che invernali (studio dell'Università di Oxford).</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Ma questo non era che un appunto, dato che il punto centrale
dell'articolo sarà un altro, che tuttavia vedrete si ricollegherà anche al NO alle Olimpiadi, visto che andremo a monitorare le condizioni
attuali dello Stato italiano a livello di sovranità e di
applicazione della Costituzione economica.</span></span></span><br />
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span>
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUeunRtiBvcJf8G-StVs-Hxu7m3ngQBwe3q-6zUsLBblfuk3m-VyvKTfAnwAZbWjFPADQpvB_MWrZlHTfoiDb1bg671VRYpFoIW7e4FpCxm-cKp_KBN6uEnELJRpqNtUEW0C61GN4yq8o/s1600/firma-costituzione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUeunRtiBvcJf8G-StVs-Hxu7m3ngQBwe3q-6zUsLBblfuk3m-VyvKTfAnwAZbWjFPADQpvB_MWrZlHTfoiDb1bg671VRYpFoIW7e4FpCxm-cKp_KBN6uEnELJRpqNtUEW0C61GN4yq8o/s400/firma-costituzione.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Parto da un momento storico della nostra Repubblica: la firma della Costituzione. Eh sì, perché in
questi giorni, sto leggendo un libro interessantissimo del giurista
Barra Caracciolo (La Costituzione nella palude, libro consigliatissimo!!!), che tratta gli aspetti di costituzionalità delle
scelte politiche che hanno di fatto limitato la sovranità dello
Stato italiano, a vantaggio del "vincolo esterno" europeo.
Su cosa si regge il vincolo esterno? Esso si regge semplicemente
sull'idea instaurata sulla sopravvenuta impossibilità al
perseguimento del welfare State portato avanti dai padri costituenti
dopo il secondo dopoguerra. Questo martellamento mediatico ci ha di
fatto smontato sotto i nostri occhi i principi fondamentali della
nostra Costituzione, specie in alcuni principi fondamentali e nella
parte dedicata alla cosiddetta "Costituzione economica". La
Costituzione economica (articoli dal 35 al 47) è l'impostazione di
confini programmatici di politiche economiche al quale nessun governo
e nessuna maggioranza si potrebbe costituzionalmente sottrarre. I costituenti sapevano bene
ciò che avrebbero dovuto combattere, e lo capiamo in diversi
dialoghi dell'assemblea costituente. Cito Ghidini, in discussione del
diritto al lavoro, l'8 marzo 1947:</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><b> "Non si può negare in modo
assoluto che un giorno le forze regressive possano avere la
prevalenza [...] fate l'ipotesi che la nostra rappresentanza fosse
completamente eliminata e sedessero in questa Camera solo
rappresentanti della Nazione aventi un orientamento regressivo e
volessero fare una legge che contrastasse questi diritti al lavoro,
li limitasse, o li annullasse".</b></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Sembra
un indovino! un indovino ritornato dal futuro a denunciare il pericolo incombente per la società italiana, instaurato tramite delle politiche
economiche portate avanti dal progetto dell'UE, di concorrenza
spietata al ribasso, e quindi portando al ribasso anche i diritti dei
lavoratori in nome della deflazione salariale alla ricerca della
"competitività".</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">L'abbiamo
visto attraverso le riforme del lavoro apportate prima dal governo
Monti, e ora dal governo Renzi attraverso il jobs act e lo
svuotamento delle tutele interne all'articolo 18 della legge del
1970. Per non parlare dell'aumento spropositato dei voucher, che
hanno visto un vendita pari a 84,3 milioni, +36,2% rispetto all'anno
precedente. Ciò ci riporta anche alle modalità di analisi sulla
disoccupazione, che registra come occupato un cittadino lavoratore
che, durante una settimana, abbia lavorato anche per una sola ora, anche se pagato attraverso voucher. Questo ci fa capire quanto i dati reali siano
estremamente più allarmanti di quanto già non lo siano nei dati
pubblicati.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">La
minaccia i costituenti la conoscevano bene, perché l'avevano davanti
in quell'assemblea, si chiamava Einaudi, che voleva modificare solo
in modo "cosmetico" il liberismo che aveva fallito in
precedenza (ricordiamo il suo incontro del 1944 con Ropke teorizzatore dei perseguimenti successivamente adottati dall'UE). Ed ecco il "neoliberismo".</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Einaudi,
citato, sempre in assemblea costituente durante i confronti sul tema
diritto al lavoro, dal collega Ruini, 4 giorni dopo, il 12 marzo
1947; ecco le sue parole: </span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><b>"[...] gli economisti - i migliori -
riconoscono che il loro edificio teorico, la scienza creata
nell'Ottocento, non regge più sul presupposto di una economia di
mercato e di libera concorrenza, che è venuto meno, non soltanto per
gli interessi dello Stato, ma in maggior scala per lo sviluppo di
tendenze e di monopoli delle imprese private. Quando vedo i neo
liberisti come l'amico Einaudi, proporre tale serie di interventi per
assicurare la concorrenza, debbo ammettere che molto è mutato".</b></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Dallo
spazio trovato in modo così grande in Costituzione dal diritto al
lavoro (vedi l'articolo 4, assicurando uno Stato che promuovesse le
condizioni che rendessero realmente effettivo questo diritto), si
capisce come le idee neo liberiste non abbiano trovato spazio nella
Costituzione.</span></span></span><br />
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;">Citando l'idea liberista stiamo rimanendo sul vago, mentre, per approfondire di più la tematica, sarebbe meglio riferirci alla teoria economica dell'Ordoliberismo, nata in parte per il contributo della scuola austriaca, e in parte per quello della scuola di Friburgo.</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;">Per Ordoliberismo intendiamo una teoria economica ben conscia dell'esistenza delle Costituzioni sociali risalenti al secondo dopoguerra, che vada a funzionare in modo da riuscire a riproporre le idee liberiste pre crisi 1929, mantenendo intatto esclusivamente lo scheletro delle idee costituzionali, in realtà completamente spolpate e annullate. Annullate in modo lento e assolutamente graduale.</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;">Ciò non dovrebbe affatto stupirvi, in quanto il concetto di Costituzione come arma di difesa verso gli attacchi ai diritti sociali e alla sovranità nazionale, ormai è diventato obsoleto. Lo scopriamo ricordando <b>le parole di Amato del 2000</b>:</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>" Non penso sia una buona idea rimpiazzare questo metodo lento ed efficace - che solleva gli Stati nazionali dall'ansia di mentre vengono privati del potere - con grandi balzi istituzionali... . Perciò preferisco andare lentamente, frantumando i pezzi di sovranità poco a poco, evitando brusche transizioni dal potere nazionale a quello federale. Questo è il modo in cui ritengo che dovremo costruire le politiche comuni europee... ."</b></span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><b><br /></b></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;">Un metodo lento, graduale, che sostanzialmente fa addormentare e aiuta a digerire riforme al ribasso dei diritti sanciti dalle Costituzioni nazionali. </span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;">L'ultima dichiarazione che vi porto è quella di Juncker, che ha un peso pari a un macigno sulla sovranità popolare, sancita nell'articolo 1 della nostra Costituzione.</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><b>"Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po' per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la gente non ci capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti fino al punto di non ritorno"</b>. </span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 13.3333px;"><br /></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 10pt;"><br /></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 10pt;">E
ora passiamo a un appunto che appartiene strettamente al Movimento 5
stelle: il reddito di cittadinanza. Ho posto questa problematica, e
ho trovato una pronta risposta in un video del portavoce Morra, pubblicato pochi giorni fa, che girava intorno alla problematica della precarizzazione del mercato del lavoro e dei voucher.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">La
costituzionalità del reddito di cittadinanza si ritrova
nell'articolo 3 comma 2, tramite il principio di uguaglianza
sostanziale, ovvero gli strumenti di attuazione apportati dallo Stato
per rendere realmente perseguibili le consegne dell'articolo 3 comma
1, ovvero del principio di uguaglianza formale. Il reddito di
cittadinanza entra in questo modello, ma solo a patto che vengano
contemporaneamente perseguite le consegne dell'articolo 4 della
Costituzione, e della Costituzione economica, altrimenti esso si
trasformerebbe in uno strumento di controllo di massa, per far
accettare politiche economiche liberiste, esattamente come quelle che
stiamo vedendo oggi. Sarebbe anche questa una cosmesi "cambiare
perché nulla cambi". Senza dimenticare l'impostazione
costituzionale fondata sul lavoro, che senza il presupposto
precedentemente fissato, andrebbe ad avverare le parole di un altro
padre costituente, Mortati, tramite un'interpretazione che farebbe
rientrare il reddito di cittadinanza sotto l'involucro che lui chiamò
<b><u>"risarcimento per mancato procurato lavoro"</u></b>.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Siamo
sicuri che i trattati europei siano conformi con l'articolo 4 e la
Costituzione economica, visti i continui smantellamenti dei diritti
sul lavoro e del welfare in generale? In ultimo: sono i trattati che
sono legittimati dalle Costituzioni nazionali degli Stati membri (nel
nostro caso, l'articolo 11), e non il contrario; per questo le fonti
di diritto europeo non possono essere gerarchicamente ritenute di
rango superiore a una Costituzione.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">L'articolo
11 che parla di <b><u>LIMITAZIONI di sovranità</u></b>, in condizioni di parità,
in nome della pace e della giustizia tra le Nazioni, e non di
<b><u>CESSIONI</u></b>. Ciò significa che l'adesione dell'Italia è subordinata
alla periodica rivisitazione dei vincoli dei trattati o alla presenza
di una clausola di recesso.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Vorrei
ricollegarmi anche alla riforma costituzionale, con l'ingresso per la
prima volta dell'entità "Unione Europea" all'interno della
Costituzione, ma per oggi la chiudiamo qui. Spero che il peso del "vincolo esterno" ora vi sia chiaro.</span></span></span><br />
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;"><br /></span></span></span>
<span style="color: #4b4f56;"><span style="font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 10pt;">Siete ancora sicuri che il problema dell'Italia sia il NO della giunta Raggi a Roma 2024? </span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-33245614282893453802016-09-01T16:19:00.000+02:002016-09-01T16:19:29.154+02:00NAZIONALE ITALIANA - VENTURA E' UN GRANDE C.T. <div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: justify;">
Salve gentili lettori.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi, eccezionalmente rispetto alle tematiche che solitamente tratto nel mio blog, voglio parlare di calcio. L'occasione merita, perché oggi ci sarà l'esordio di Giampiero Ventura alla guida della nazionale italiana e io, da tifoso storico del Cagliari, non posso che esserne felice.<br />
<br />
Ormai sono dal 2010 che non seguo più il calcio, ma fino a quel momento posso definirmi un buon conoscitore delle tematiche calcistiche, in quanto il mio sogno giovanile è sempre stato quello di diventare, un giorno, un giornalista sportivo. Speranza poi accantonata per la nascita di nuovi interessi personali, superiori a quelli precedenti.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5PQTVzQTHHX6dZFNU3wTGnP_hckyhjzvWgywb-eegxnYWQmKCoefg9VT6u32i8STaPk15xmz9jOT_9DPxVYKxOMFk-G8P398DMS-XuLWkZ3mrNZ5yq0qi6eWOHHguqfOBvyPxcrQBZoLS/s1600/ventura.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5PQTVzQTHHX6dZFNU3wTGnP_hckyhjzvWgywb-eegxnYWQmKCoefg9VT6u32i8STaPk15xmz9jOT_9DPxVYKxOMFk-G8P398DMS-XuLWkZ3mrNZ5yq0qi6eWOHHguqfOBvyPxcrQBZoLS/s400/ventura.jpg" width="400" /></a>Se è quindi vero che non seguo il calcio espresso dalle squadre del mister Ventura dal suo primo anno al Bari, dove mi sembrò di rivedere quel meraviglioso Cagliari del 1998-1999, posso dire che Ventura è sempre stato un innovatore, e quindi dal punto di vista tattico è e ancora sarà, all'avanguardia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho sempre sperato che un allenatore con le capacità di Ventura potesse un giorno avere il privilegio di allenare in palcoscenici internazionali, perché ha sempre dimostrato di saper insegnare calcio in provincia. Avere la notizia di un incarico così importante, mi fa davvero piacere, perché significa che anche partendo dalle categorie più basse del nostro calcio, dai campi polverosi della provincia, si può arrivare al top, se nell'individuo sono presenti doti innate come la professionalità e la conoscenza maniacale della materia trattata.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ero molto piccolo quando, nel 1997, il mister Ventura prese la guida di un Cagliari distrutto dalla retrocessione in B dell'anno precedente, nel famoso spareggio con il Piacenza, nel neutro del San Paolo di Napoli. Una stagione nata male con l'esonero di Gregorio Perez, e proseguita tra alti e bassi con il sempre stimato Carlo Mazzone.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il presidente Cellino si mise nelle mani di un Ventura che arrivava da una doppia promozione dalla C alla A con il Lecce, e fece centro, sia nei risultati sportivi che economici.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il mister portò con se dei calciatori conosciuti, che potessero essergli di appoggio per far digerire meglio il nuovo sistema di gioco allo zoccolo duro del Cagliari del 1996. Arrivarono De Patre, Cavezzi, Zanoncelli e Macellari. </div>
<div style="text-align: justify;">
In serie B, non senza iniziali difficoltà, Ventura ottenne l'ennesima promozione, riportando immediatamente il Cagliari in serie A, ma fu nell'anno successivo che arrivarono le grandi imprese.</div>
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Con un gioco spumeggiante, specialmente nelle partite giocate al Sant'Elia, tutte le grandi squadre di categoria furono fermate. Si vinse con il Milan per 1-0 con goal di De Patre; la Juventus per 1-0 con goal di Berretta; per 1-0 con il fortissimo Parma con goal di Kallon; per 4-3 con la Roma, in una partita mitica dove le due stelle O'Neill e Muzzi fecero la differenza (doppietta del primo e goal del secondo); per 3-1 al Dall'Ara di Bologna, con goal di Macellari, Mboma e O'Neill. Inoltre, si andò a fermare la Lazio, l'Inter e la Fiorentina</div>
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Mitiche le goleade casalinghe con l'Empoli per 5-1, con tripletta di Mboma e doppietta di Muzzi, e per 5-0 con la Sampdoria di Spalletti. </div>
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Per sognare l'Europa, mancò un po' di regolarità di trasferta, perché in casa quel Cagliari aveva medie davvero spaventose.</div>
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Vorrei mostrarvi una partita in particolare, che i tifosi del Cagliari sicuramente ricorderanno bene!</div>
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L'anno successivo, purtroppo, Giampiero Ventura decise di voltare pagina, trasferendosi alla Sampdoria, dove diversi anni prima iniziò la sua scalata al grande calcio partendo dal settore giovanile.<br />
La traccia del suo progetto calcistico a Cagliari rimase indelebile, con la valorizzazione massima di talenti come Roberto Muzzi, Fabian O'Neill, Fabio Macellari, Johnatan Zebina, Cristiano Zanetti, Mohamed Kallon, alcuni dei quali portarono grossi guadagni dalle vendite dei loro cartellini.<br />
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Ventura tornò a Cagliari nel 2002-2003, dove fu chiamato a metà stagione per rimettere in piedi un nuovo progetto, nel ricordo dei fasti precedenti. Con ottimi diamanti grezzi come Suazo, Langella, Esposito, Conti, riportò il Cagliari in orbita promozione, mancandola al termine di una stagione molto positiva. L'arrivo di Gianfranco Zola nell'anno successivo mise il Cagliari come grandissima favorita per la promozione in A ma, tuttavia, nonostante un'ottima partenza con un 3-0 al Catania, i risultati altalenanti non furono ritenuti soddisfacenti e il mister fu esonerato quando il Cagliari si trovava all'ottavo posto, comunque ben posizionato nel "treno" promozione.<br />
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Un altro grande ricordo di Ventura, per me, è sempre il suo Pisa dei miracoli del 2007-2008. Una squadra neo promossa in serie B, che diede l'incarico progettuale a Ventura, con ottime aspettative sul futuro, grazie al prestito del bravissimo Cerci e di giocatori da valorizzare. Fu un'annata condita da un calcio bellissimo, che fece sfiorare la doppia promozione al Pisa, che si arrese ai play-off al Lecce.<br />
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L'ultima esperienza che ho seguito, prima di abbandonare la visione dettagliata degli aspetti calcistici, fu il neo-promosso Bari. Un Bari che arrivava dalla promozione ottenuta proprio con il mister Antonio Conte, e che Ventura seppe migliorare, riportandolo a un ricordo del suo vecchio Cagliari dal punto di vista dell'approccio alle partite con le grandi squadre, anche se non dal punto di vista tattico. Una squadra mai doma, che grazie al grande lavoro di Ventura, riuscì a lanciare giovanissimi come Ranocchia e Bonucci, ed a rilanciare Barreto e Almiron. Ottenne grandi risultati, riuscendo a battere al San Nicola 2-0 la Lazio (e 2-0 anche al ritorno), 3-1 la Juventus, 4-2 il Palermo, 2-1 la Sampdoria, 2-0 la Fiorentina, pareggiare 2-2 con il Milan al San Nicola e 0-0 a San Siro con il Milan, 0-0 con l'Inter. Chiuse la stagione al 10° posto.<br />
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Non tratto il tema "Torino" perché non ho avuto il piacere di vedere il grande progetto portato avanti dal mister, ma i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti.<br />
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Riprenderò con piacere a guardare le partite della Nazionale, perché con Ventura in panchina, non si può fare altrimenti! buon lavoro, mister.<br />
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Stasera buon Italia-Francia a tutti, proprio nel "suo" San Nicola di Bari.<br />
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Alla prossima.</div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/04461856933491838991noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1830092145614070432.post-56991742461865754642016-08-03T20:49:00.000+02:002016-08-10T01:32:33.846+02:00OLIMPIADI RIO 2016 - QUALI SONO LE SPERANZE DI MEDAGLIA PER L'ITALIA?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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Salve gentili lettori.</div>
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In questo articolo, andrò a parlare di aspetti differenti rispetto a quelli che tratto solitamente all'interno del mio blog. Generalmente ho sempre trattato tematiche come la politica e l'economia, ma io sono un grande appassionato di sport, fin da giovanissimo. Mi sono allontanato dal calcio ormai da diversi anni, ma per tutti gli altri sport la mia informazione non è diminuita. </div>
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Scindere gli aspetti politici da quelli sportivi è fondamentale, perché se è vero che sono contro la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, perché credo che prima di organizzare un evento di questa portata e con tali investimenti da sobbarcarsi, si debbano risolvere prima le problematiche fondamentali sui servizi offerti ai cittadini; dall'altra parte credo che non si debba perdere uno spettacolo che, sportivamente parlando, non ha eguali.</div>
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Il Brasile, forse contro il volere del proprio popolo, si è sobbarcato una mole di investimenti grossi in grandi eventi, ricordiamo anche il mondiale di calcio del 2014, la Confederation Cup del 2013. Questo è un problema politico, di un paese in via di sviluppo che avrebbe altre priorità rispetto all'organizzazione di grandi eventi sportivi, esattamente come l'Italia.</div>
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Ora, però, voglio parlare di Olimpiadi dal punto di vista sportivo.<br />
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Le Olimpiadi sono la manifestazione con il più alto grado di aggregazione di popoli e culture del mondo, e non la vedo come uno scontro titanico dal sapore nazionalista, proprio per la motivazione precedente. I boicottaggi di Mosca 1980 e Los Angeles 1984, in piena guerra fredda, furono strumentalizzazioni politiche che utilizzarono lo sport per scopi esterni.</div>
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Come avete letto nel titolo, vorrei parlare delle speranze di medaglia dell'Italia. Partiamo dal nuoto e dai tuffi.<br />
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NUOTO E TUFFI<br />
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Nel nuoto riponiamo ottime speranze, sicuramente maggiori rispetto alle cocenti delusioni sopportate a Londra 2012. Arriviamo con il campione del mondo in carica dei 1500 stile libero Gregorio Paltrinieri, che pochi mesi fa ha vinto la medaglia d'oro all'europeo di Londra con un grandissimo tempo, record europeo in 14'34''04, a soli tre secondi dal record di Sun Yang. Nella medesima gara, troviamo anche Gabriele Detti, compagno di allenamento di Paltrinieri, accreditato di tempi un po' più alti nella specialità, vice campione europeo, ma in grado di giocarsi una medaglia con il canadese Ryan Cochrane e lo statunitense, vice campione mondiale, Connor Jegger.<br />
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Spostandoci ai 400 stile libero, scopriamo sempre lui, un Gabriele Detti in grande spolvero, accreditato del terzo tempo mondiale dell'anno in 3'43''97 e campione europeo della distanza pochi mesi fa a Londra. La concorrenza è spietata, ma può giocarsi una medaglia insieme a Sun Yang, Horton a Guy, Cochrane e Jagger. Abbattendo il record italiano di Rosolino, risalente all'argento olimpico di Sydney 2000 di 3'43''40 ha probabilità grandissime di riuscirci.<br />
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Un'altra gara fantastica saranno i 100 stile libero, che vedono un Luca Dotto in grande spolvero, primo italiano a scendere sotto i 48 secondi, che si presenta come campione europeo in carica. Inutile dire che la concorrenza nella specialità regina è validissima: dall'australiano McEvoy, passando per il francese Gilot e l'americano Adrian, il canadese d'origine italiana Condorelli e il cinese Zatao, campione mondiale in carica.<br />
Troveremo Luca Dotto anche nei 50 stile libero, che gli regalarono l'argento mondiale a Shanghai 2011. Può sicuramente scendere sotto i 22 secondi, e le medaglie, a mio parere potrebbero giocarsi sul 21.70 per l'argento e il bronzo. Dotto ha possibilità ridotte, ma in una gara dove i calcoli stanno a zero, mai dire mai. L'oro di Manaudou non pare poter essere in discussione.<br />
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Chiudiamo l'argomento maschile con la 4x100 stile libero, bronzo mondiale e accreditata di un quartetto davvero valido: Luca Dotto, Marco Orsi, Filippo Magnini e Luca Leonardi. La staffetta ha sempre dimostrato di essere validissima nel fondamentale dei cambi e con un Orsi versione Kazan 2015, la speranza finale dev'essere raggiunta.<br />
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Passando al femminile, abbiamo la Pellegrini che può giocarsi il trono olimpico nei suoi 200 stile libero, Katie Ledecky permettendo. Una gara apertissima, specie se pensiamo ai tempi della Pellegrini del 2016, che è tornata sotto i 1'55, proprio come Katie Ledecky. La sfida si annuncia accesissima, con la Franklin che non sembra essere quella del 2015, e una Sjostrom in più da domare.<br />
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Un'altra staffetta che potrebbe regalarci soddisfazioni sarà la 4x200 stile libero donne, con la Pellegrini in ultima frazione che, se lanciata a dovere dalle tre precedenti staffettiste, potrebbe riportarci a ridosso del podio o oltre, come successo al mondiale di Kazan 2015, dove prendemmo l'argento.<br />
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Occhio al nuoto di fondo, dove l'iridato mondiale della 25 km Simone Ruffini si gioca grandi possibilità nella 10 km, dove si è imposto anche in una gara di coppa del mondo.<br />
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Passando ai tuffi, Tania Cagnotto, al suo ultimo tentativo olimpico, cercherà di far sua la medaglia olimpica che manca ad un palmares fantastico. Avrà due tentativi: il primo nel sincro 3 metri, in compagnia di Francesca Dallapè, dove le aspettative sono altissime, per la storia di questa gara ai mondiali da Roma 2009 in poi; il secondo nell'individuale, trampolino da tre metri, dove oltre le incredibili cinesi, dovrà vedersela con la Canadese Abel e la fortissima australiana Keeney.<br />
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ATLETICA<br />
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Dopo il caso Schwazer, che è comunque partito per Rio e aspetta la sentenza definitiva, si è socchiusa una grossa possibilità di medaglia. Un'altra mazzata è arrivata con l'infortunio del saltatore Tamberi, che faceva sperare in grande per la rassegna olimpica, dopo il fantastico record italiano a 2.39. Le speranze sono davvero piccole, e sono limitate al salto triplo con Donati, alla Rigaudo e alla Straneo. Sarebbero gradite delle sorprese!<br />
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CICLISMO<br />
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Abbiamo diverse chance nella prova in linea grazie alla presenza di Fabio Aru ma, soprattutto, di Vincenzo Nibali, uscito benissimo dal Tour de France. Nella specialità della mountain bike Fontana, bronzo olimpico a Londra 2012 può giocarsi nuovamente il podio, grazie alla sua esperienza, acquisita anche attraverso il quinto posto di Pechino 2008. <br />
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BOXE <br />
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L'assenza del fortissimo supermassimo Cammarelle pesa, ma Clemente Russo vuole e può finalmente raggiungere l'obiettivo di una carriera: vincere l'oro olimpico. Troviamo anche un Mangiacapre, bronzo olimpico a Londra 2012, in cerca di conferme e la variabile Cappai, che ha contro di lui i pronostici, ma potrebbe trovare comunque un risultato soddisfacente. <br />
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TENNIS<br />
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Le speranze non sono concentrate nell'individuale, dove Fognini potrebbe riuscire, tirando fuori il suo miglior tennis a fare l'impresa, ma nel doppio femminile, dove la riunione del duo Errani-Vinci, che tanti slam hanno vinto nel recente passato, potrebbe aprirci grandi prospettive!<br />
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SCHERMA<br />
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Quando parliamo di scherma, il medagliere italiano s'illumina. E' sempre stato così, e speriamo che lo sia nuovamente anche a Rio 2016. Il fioretto individuale femminile ci apre a grandi prospettive, con la Di Francisca, campionessa olimpica in carica in grado di difendere il suo titolo ma, soprattutto, da Arianna Errigo, finalista a Londra proprio contro la Di Francisca, e in cerca di riscatto.<br />
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Il fioretto maschile vede grandi prospettive sia nella prova individuale, con Cassarà e Avola in cerca di riscatto dopo Londra e il giovanissimo Garozzo, variabile davvero pericolosa per qualsiasi avversario. Inoltre, nella prova a squadre, dove Cassarà, Garozzo, Baldini e Avola potrebbero ripetere i fasti delle recenti prove olimpiche italiane nella specialità.<br />
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Altre discipline dove nutriamo possibilità sono la spada sia individuale che a squadre, dove la campionessa mondiale Rossella Fiammingo si gioca l'oro. Inoltre, la sciabola individuale, dove Montano e Occhiuzzi potrebbero giocarsi chance di titolo olimpico, dopo l'oro di Montano ad Atene 2004 e il bronzo a squadre del 2012.<br />
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TIRO CON L'ARCO<br />
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Questa disciplina appassiona sempre, quando arriviamo in periodo olimpico. Siamo detentori del titolo olimpico, ottenuto a Londra 2012 contro gli USA dal trio Galiazzo, Nespoli e Frangilli. Nella gara a squadre abbiamo più possibilità di centrare una medaglia, mentre nell'individuale, dato l'appannamento di Galiazzo, c'è da andare cauti.....ma il ricordo di Atene 2004 è sempre lì. Non dimentichiamoci le donne, che hanno una squadra giovane e possono far bene nella prova a squadre.<br />
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TIRO A VOLO<br />
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Si pensa al tiro a volo, e ci torna in mente il record del mondo di Jessica Rossi a Londra 2012, un incredibile 99/100. Arriva in buona forma la campionessa, e può giocarsi buone possibilità. Nel maschile, non dimentichiamoci di Fabbrizi, già argento olimpico e Pellielo, vincitore di due argenti e un bronzo olimpico.<br />
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TIRO A SEGNO<br />
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In questa specialità Campiani di presenta da campione olimpico in carica nella carabina 50 metri da tre posizioni, mentre è argento in carica nella carabina da 10 metri. La speranza che si ripeta qui a Rio è alta! occhio anche a Petra Zublasing.<br />
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LOTTA<br />
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In questa specialità abbiamo ottime chance, grazie al cubano naturalizzato italiano Chamizo, un grande campione della disciplina, un vero e proprio lottatore che non si arrende mai fino all'ultimo secondo, come ha dimostrato recentemente.<br />
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GINNASTICA ARTISTICA<br />
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Tutte le speranze sono concentrate su Vanessa Ferrari, grande campionessa che si giocherà le sue possibilità nella specialità del corpo libero e alla trave.<br />
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ALTRI SPORT DI SQUADRA<br />
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Pesa l'assenza della nazionale di Basket, che aveva un insieme di cestisti davvero forti, sulla carta. Il volley sia maschile che femminile, ma anche la pallanuoto potrebbero offrirci diverse possibilità di trovare medaglie. Abbiamo un'ottima coppia nel torneo di beach volley maschile.<br />
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